Piero Melograni
E se cominciassimo a far funzionare le stazioni?
"Il Mondo"
8 giugno 1996, p. 106

Ogni anno arrivano in Italia milioni di turisti e molti di essi viaggiano per ferrovia. L'anno del Giubileo non e' lontano e un gran numero di pellegrini sbarcherà a Roma da un treno. La prima immagine che l'Italia offre di se stessa a tanti stranieri e' dunque quella delle sue stazioni ferroviarie. E allora va detto subito che, in un confronto con le stazioni tedesche, svizzere, inglesi, francesi o statunitensi, quelle delle più grandi città italiane sfigurano nettamente. Le italiane sono troppo spesso sporche e malridotte. Quelle dei paesi che abbiamo prima citato lo sono molto di meno o non lo sono affatto. Hanno servizi più che decenti. Insegne ben fatte. E magari possiedono scivoli e rampe in grado di agevolare il trasporto di invalidi e bagagli. Nelle stazioni italiane tutto e' più approssimativo e arretrato. E' dato cogliervi di tanto in tanto una disfatta atmosfera da Terzo mondo. Pensiamo per esempio ai bagni della stazione Termini di Roma. Basta metterci il naso per capire quanto sono malandati. Le porte dei wc posti vicino al binario numero 1 non si chiudono neppure. Le pareti piastrellate sono in mediocri condizioni. E se ci si trasferisce sotto le pensiline di fianco ai binari o nella galleria di testa troviamo anche lì marmi sbocconcellati e pavimenti incrostati da migliaia di gomme americane annerite dal tempo. Gli sportelli della biglietteria sarebbero numerosi. Ma non tutti sono aperti e le file sono quasi sempre lunghissime. Le Ferrovie dello Stato sostengono che l'utente dovrebbe abituarsi ad acquistare il biglietto nelle agenzie di viaggi. Ma la domenica, talvolta il sabato, e sempre in certe ore del giorno e della notte queste agenzie sono chiuse. Ogni addetto alle biglietterie dovrebbe portare ben visibile un cartellino con il nome e il cognome, a garanzia di cortesia e di affidabilità. Nessuno lo porta. Le apparecchiature automatiche poste presso la biglietteria non funzionano per nulla o funzionano male. I viaggiatori sprovvisti di biglietto e che hanno fretta devono quindi rinunciare a mettersi in fila e pagare la soprattassa prevista per i biglietti pagati in treno. Vicino al binario 22 sono in bella mostra alcuni apparecchi di "Prenotazione ultimo momento automatica", presuntuosamente definiti Puma. Non fanno neppure finta di funzionare. Sono spenti. Occorre riconoscere che l'amministrazione ferroviaria e' consapevole di queste e di tante altre carenze del servizio, e che essa sembra essere seriamente impegnata nel tentativo di porvi rimedio. Il sistema delle biglietterie sta per essere trasformato con l'introduzione di un nuovo sistema informatico, grazie al quale le operazioni allo sportello risulteranno semplificate. Le stesse apparecchiature automatiche se ne dovrebbero giovare diventando finalmente adoprabili. Anche in tema di microcriminalità e di ordine pubblico le grandi stazioni sembrano essere oggi più controllate di ieri. Alla stazione Termini, fino a pochissimo tempo fa, capitava infatti di incontrare a tutte le ore ladri di bagagli e di portafogli, spacciatori di droga, drogati che esercitavano la questua sui treni, tassisti abusivi a volte capaci di raggirare e truffare, ragazzini che nei sottopassaggi si scambiavano interi mazzi di quelle lunghe chiavi di sicurezza che servono ad aprire le porte blindate. Negli ultimi tempi una maggiore presenza delle forze di polizia ha ripulito la stazione. Ma la microcriminalità è rimasta appostata nei paraggi, pronta a riconquistare le posizioni perdute se gli agenti di pubblica sicurezza abbasseranno la guardia. Un buon numero di viaggiatori, soprattutto donne e anziani, hanno ancora timore di arrivare in una grande stazione dopo che il sole e' tramontato. E anche di giorno, per molti anziani, non e' facile viaggiare. I gradini dei vagoni, in Italia, sono spropositatamente alti rispetto ai marciapiedi. E' arduo arrampicarsi sui vagoni e tanto più discenderne. Quando poi si e' scesi, può capitare di non trovare neppure un carrello per trasportare il bagaglio. Un'ultima informazione: la mezza bottiglia di acqua minerale, che all'interno della stazione costa 1.700 lire, ne costa solo 800 nel negozio di alimentari più vicino.

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