Piero Melograni
Ipocrisia antinucleare
"Il Mondo"
sabato, 9 marzo 1996, p. 114

Gli italiani che, nei referendum del novembre 1987, votarono in massa contro le centrali nucleari fecero una scelta che oggi possiamo giudicare ipocrita, autolesionistica, improvvida, inutile e, come se non bastasse, dannosa. Ipocrita, innanzi tutto, dato che i cartelli con la scritta <Comune denuclearizzato>, posti all'ingresso di tante città, sono bugiardi. Le lampade, gli scaldabagni e i televisori dei comuni <denuclearizzati>, difatti, funzionano grazie anche all'energia nucleare prodotta in Francia o in Svizzera e importata dall'Enel. Senza l'energia nucleare proveniente da oltre confine, l'economia italiana sarebbe crollata da un pezzo. Rinunciando alle centrali nazionali, inoltre, gli italiani si sono comportati in modo autolesionistico perché hanno fatto perdere al loro paese il know-how, vale a dire le conoscenze, le competenze, gli esperti in grado di partecipare alla costruzione e alla gestione degli impianti nucleari. E difatti quanti altri stati, fra quelli che nel mondo contano, sono stati così sciocchi da seguire l'esempio dell'Italia? Chiudere le centrali italiane, in terzo luogo, non protegge dai rischi. Un ipotetico grave incidente alle centrali francesi colpirebbe l'intera Italia.

La centrale di Cernobyl, in Ukraina, esplose nell'aprile 1986, provocando conseguenze dannose nella lontana Svezia e non e' da escludere che scorie radioattive provenienti dalla stessa Cernobyl abbiano raggiunto le Alpi. La rinunzia al nucleare, in quarto luogo, si dimostra improvvida, poiché costringe l'Italia a pagare ingenti somme ai paesi fornitori, a squilibrare la sua bilancia commerciale e a dipendere dall'estero in un settore delicato dell'economia. Lo sviluppo tecnologico mondiale degli ultimi due secoli e' stato reso possibile dalla enorme crescita delle energie. Senza il carbone non ci sarebbe stata la rivoluzione industriale. Senza il petrolio questa rivoluzione non avrebbe potuto proseguire. Senza il nucleare, oggi, non c'e' sopravvivenza. L'Italia non possiede miniere o giacimenti capaci di assicurarle le energie di cui necessita. Avrebbe potuto compensare questo svantaggio soltanto grazie al nucleare. La maggioranza degli italiani glielo ha vietato.

Infine va detto che la rinuncia al nucleare è dannosa. Molti se ne stupiranno pensando all'incidente di Cernobyl e ai rischi che tuttora il nucleare comporta. Ma occorre precisare che quell'incidente si verificò sia perché gli addetti alla centrale si comportarono in modo sbagliato, sia perché la stessa centrale era mal costruita. Ancora oggi il mondo vive sotto la minaccia di altri disastri simili a quello di Cernobyl; ma il pericolo esiste proprio perché nei paesi ex socialisti gli impianti sono stati costruiti senza i costosi accorgimenti rispettati altrove. L'Italia avrebbe potuto costruire centrali a regola d'arte. E gli italiani che nei referendum del 1987 espressero le loro angosce avrebbero fatto meglio a esigere questo. Viceversa già accade che, consumando petrolio, carbone e metano, anziché energia nucleare, l'Italia contribuisca al surriscaldamento del globo terrestre. In uno degli ultimi numeri della rivista Nature, che si pubblica a Londra dal 1869, John Maddox, autorevole ex direttore della stessa rivista, ha scritto: <Appartengo a quell'ormai ristretto gruppo di persone convinte che le centrali nucleari possono essere costruite e fatte funzionare senza pericolo, che quello dell'eliminazione delle scorie radioattive sia un problema risolvibile anzi, già risolto , e che sarebbe prudente programmare la costruzione di un maggior numero di impianti nucleari nel caso che, nei prossimi anni, dovessimo scoprire che il riscaldamento dell'atmosfera e' una minaccia seria>. A giudizio di Maddox ci sono 80 probabilità su 100 che la temperatura della superficie della Terra aumenti di un grado centigrado nel giro dei prossimi 50 anni. Solo uno sviluppo dell'energia nucleare, a detrimento di carbone, petrolio e metano, potrà evitare l'effetto serra. Ma bisognerà prendere una strada opposta rispetto a quella in cui gli italiani e i loro governi si avviarono in seguito agli sciagurati referendum di nove anni fa. Le centrali nucleari possono essere costruite in modo sicuro. E non aggravano l'effetto serra prodotto invece da petrolio, carbone e metano

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