Per fare una fotografia tridimensionale standard bisogna spostare la macchina fotografica di una decina di centimetri per fare la seconda foto; questo perché la distanza tra gli occhi è di 6-7 centimetri circa; usando una distanza di 10 centimetri, si avrà un senso di profondità lievemente maggiore; e aumentando ancora questa distanza? Be', dipende: se fotografate un oggetto molto vicino, diciamo ad un massimo di due metri di distanza, effettuando uno spostamento di più di dieci centimetri potreste non riuscire più a vedere la foto in 3D; infatti, le due foto potrebbero risultare troppo diverse perché il cervello riesca a "fonderle" insieme. Ancora peggio se, tra voi e l'oggetto a due metri di distanza, ce ne sono altri a varie distanze: per riuscire a vedere i vari oggetti dovrete ogni volta distorcere lo sguardo in modo diverso per vedere quelli più vicini o quelli più lontani, nel guardare la foto.

Tuttavia, ci sono delle situazioni in cui è utile distanziare molto le due foto; e quando dico molto, intendo molto davvero: 1 metro, 10 metri, anche 100 metri, se necessario! Da cosa dipende, insomma, questa distanza? Come si sarà intuito, dalla distanza del soggetto principale della foto.

Con la tecnica descritta in queste pagine, scegliendo la giusta distanza (chiamiamola una volta per tutte distanza-3d, per intenderci), è possibile addirittura vedere in 3 dimensioni cose che di per sé lo sono, ma che noi, a occhio nudo, non riusciamo a vedere.

Prendete, ad esempio, i paesaggi di montagna: sono già belli così, ma, senza rendervene conto, quando li guardate li vedete in due sole dimensioni; le valli e le montagne, infatti, sono troppo lontane perché la distanza tra gli occhi permetta di osservarle sotto punti di vista differenti; l'apparente sensazione di profondità che si ha deriva dall'effetto foschia, cioè dal fatto che più gli oggetti sono lontani, più sono sbiaditi a causa della maggiore quantità di atmosfera tra essi e l'osservatore.

Provate invece a fare due foto distanziate di un centinaio di metri, o anche più, se è il caso, stando però attenti a spostarsi solo in orizzontale, non anche in verticale. E' inoltre importante fare in modo che non ci siano altri oggetti più vicini, tra voi e il soggetto lontano, perché la loro visione in 3d risulterebbe impossibile: potrebbe infatti capitare che  un albero vicino sia in una foto, ma non nell'altra.

Con lo stesso sistema si potrebbe, in teoria, riuscire persino a vedere in 3 dimensioni le nuvole; io ci ho provato un paio di volte, spostandomi di una ventina di metri, ma non è stato sufficiente; oltretutto, bisogna anche considerare che mentre si cambia posizione per la seconda volta, le nuvole potrebbero spostarsi... Non è facile. Vedete un po' se ci riuscite, e fatemi sapere.

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