COMUNICATO
Riconoscimento titoli di studio � L�on. Franco Narducci (eletto nella circoscrizione estero) relatore in Commissione esteri: �in un contesto di globalizzazione le politiche di  riconoscimento dei titoli vanno inserite in un quadro generale di internazionalizzazione dell�educazione nell�ambito delle liberalizzazioni dei mercati e in una prospettiva di aperta competizione globale rispondendo alle esigenze, sempre pi�  forti, di mobilit� dei lavoratori�.

L�on. Franco Narducci ha relazionato, oggi, sulle norme di competenza della Commissione Affari Esteri contenute nel �disegno di legge Bersani� recante disposizioni urgenti in materia di pubblica istruzione. Nel disegno di legge C. 2272-ter in questione, il dettato dell�articolo 8 regola il riconoscimento di titoli di studio in possesso di cittadini stranieri non appartenenti a Paesi dell�Unione Europea, ovvero dei cittadini provenienti dai cosiddetti Stati Terzi. Il riconoscimento riguarda i titoli di studio dei cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia da almeno due anni, e rilasciati in conformit� all'ordinamento scolastico del paese di provenienza dell'interessato o di altro paese straniero.
Nell�illustrare l�articolato l�on. Franco Narducci non ha tralasciato di �richiamare l�attenzione della Commissione sull�altrettanto importante aspetto del riconoscimento delle qualifiche professionali e delle esigenze determinate dall�internazionalizzazione del mercato del lavoro e dalle liberalizzazioni dei mercati� e ha ricordato a tal proposito le politiche messe in atto dal Governo Federale tedesco, che con il sistema delle �Green Card� ha reso possibile il reclutamento di migliaia di ingegneri indiani.
Infatti - ha proseguito l�on. Narducci - il �mercato del lavoro europeo � caratterizzato da una estesa mobilit� professionale e geografica, e da un crescente ricorso alla forza lavoro proveniente dai nuovi paesi membri e da quelli extra-europei. Purtroppo l�intensit� di questi fenomeni non � stata accompagnata da altrettanto  vigorose politiche di riconoscimento ed equiparazione dei titoli. �Occorre operare un raffronto a livello internazionale � ha incalzato Narducci - tra sistemi di formazione professionale come premessa fondamentale per l�equipollenza di titoli di studio e qualifiche e quindi per eliminare gli ostacoli che frenano la mobilit� e la libera circolazione delle persone e in termini generali per migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro.� 
�Le politiche di riconoscimento, comunque - ha precisato Narducci - devono attuarsi nel rispetto dei vincoli comunitari e degli accordi internazionali sia bilaterali che multilaterali che il nostro Paese ha ratificato come la Convenzione di Lisbona stipulata nel quadro del Consiglio d�Europa e quella stipulata in sede UNESCO. �Inoltre - ha proseguito l�on. Narducci - nel procedere al riconoscimento dei titoli di studi, soprattutto in sede applicativa, si dovrebbe individuare nel principio di proporzionalit� che impone di graduare le misure adottate rispetto allo scopo concretamente perseguito,  e in quello di leale cooperazione le guidelines di condotta come gi� ha sottolineato la giurisprudenza comunitaria nell�applicazione delle direttive CEE 1989/48 e CEE 1992/51.�
L�on. Franco Narducci ha poi messo in evidenza  che �l'equipollenza del titolo di studio straniero � dichiarata dal Ministero della pubblica istruzione, con il corrispondente titolo di studio italiano�, e che �sono previste specifiche modalit� e procedure volte ad accertare, attraverso la documentazione fornita dall'interessato e lo svolgimento delle prove integrative obbligatorie, l'effettivo livello di conoscenze e competenze acquisite all'estero, ai fini della dichiarazione di equipollenza.�
Nel rilevare che �relativamente ai titoli di studio esteri corrispondenti ai titoli di studio italiani del primo ciclo dell'istruzione, � prevista una prova integrativa obbligatoria di lingua italiana e cultura generale italiana�, Narducci ha sottolineato che le nazioni europee, che hanno riconosciuto da tempo di essere �paesi d�immigrazione�, attribuiscono un interesse fondamentale all�apprendimento della  lingua, veicolo di  comunicazione e di  integrazione, non solo professionale ma anche socio-culturale, e di uguaglianza di fronte alla legge del paese di accoglimento.
�La conoscenza dell�altro - ha affermato Narducci - resa possibile dalla conoscenza della lingua, �  infatti  il presupposto per un dialogo autentico e quindi per un  cittadino extracomunitario che voglia lavorare in Italia � necessaria la certificazione linguistica�.
Infine - Franco Narducci - esprimendo le proprie considerazioni in merito a talune proposte emendative presentate nel corso dell�esame del disegno di legge presso la VII Commissione e successivamente ritirate, in materia di istituzioni scolastiche ed educative all'estero e iniziative per la diffusione della lingua e cultura italiana all'estero, ha ribadito l�importanza di salvaguardare e migliorare �l�assetto consolidato delle competenze in materia di scuole e corsi di lingua italiana all�estero� attualmente attribuite al Ministero degli Affari Esteri, procedendo rapidamente alle riforme di legge che necessitano. �Condivido la proposta di procedere ad una indagine conoscitiva - ha concluso Narducci - che consentir� di rimarcare la vocazione e i compiti che ispirano gli interventi italiani all�estero in questo delicato settore�.
(Ufficio stampa on. Narducci)
Hosted by www.Geocities.ws

1