LA PERSONALITA' CARDIACA
a cura del Dr. Marco Marilungo
����������� L'infarto cardiaco ha come cause predisponenti rischi biologici, rischi ambientali e fattori psicosociali. Molte persone che hanno avuto un infarto, che soffrono di ipertensione, che soffrono di aritmie, hanno una personalit� disturbata. Sono colleriche e reagiscono con ostilit�, sono perennemente stressate (per il lavoro o per gli affetti), sono stanche fisicamente e mentalmente, spesso soffrono di depressione che pu� portare ad un attacco di cuore. Chi ha una personalit� cardiaca si sente onnipotente, � ostile, ma dipende inconsapevolmente dagli altri. Quando non riesce ad esprimere apertamente l'aggressivit� ha una reazione psicosomatica. La personalit� cardiaca � testarda, competitiva, cinica e frustrata per il potere che pensa di avere perso e che non pu� riavere. E' solitaria ed indipendente perch� diffidente. Non sa esprimere bene le emozioni ed attraverso la somatizzazione cerca il contatto con gli altri ed il modo per risolvere i propri conflitti interni. Sente di essere in pericolo ed il sintomo cardiaco � una espressione somatizzata di richiesta di aiuto. La psiche manda, attraverso il corpo, un S.O.S. evitando l'uso del linguaggio verbale. Il messaggio psichico fa aumentare la pressione arteriosa, fa venire le palpitazioni e le aritmie, fa avere disfunzioni cardiache, ma soprattutto pu� essere la fonte di un infarto. Il conflitto che si genera tra l'incosapevole richiesta di aiuto ed il sentirsi onnipotente e sicura di s� provoca, nella personalit� cardiaca, una serie di reazioni psicoendocrine che si riflettono sul sistema cardiaco e circolatorio. La "malattia" diviene il bisogno inespresso di essere preso in cura, ovvero di avere le attenzioni che la parte bambino della personalit� cardiaca sente di non avere. Il sintomo somatico permette di esprimere la richiesta di aiuto senza toccare la propria eccessiva autostima. L'ansia � sempre presente nella personalit� cardiaca, perch� � il riconoscimento inconscio di bisogni infantili non soddisfatti, e porta la persona alla disgregazione della personalit� arroccata su una posizione di onnipotenza. L'onnipotenza fa sentire la personalit� cardiaca gratificata, anche se annulla il proprio Io che non � capace di sostenere i conflitti della psiche, e da qui possono nascere nevrosi e psicosi. Essere un paziente "cardiopatico" permette di avere quelle cure che i genitori non hanno avuto per il bambino. Il medico diviene quasi un tutore, un nuovo genitore. Con la "personalit� cardiaca" ottiene la protezione e l'affetto che non ha avuto fino a che � stata "sana". Se non ha nessun disturbo, ha una vita senza interessi, ma piena di "impegni". Ha relazioni con gli altri superficiali e poco coltivate, perch� pensa di non avere bisogno degli altri. Ha un senso del S� grandioso che nessuno pu� intaccare, ma che � in lotta con il bisogno inconsapevole del desiderio di dipendere dagli altri. "Il sintomo" di una presunta malattia � un compromesso tra le figure in lotta: l'adulto onnipotente ed il bambino in attesa di cure.
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