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D.A.P. : Disturbi dell'Alimentazione |
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di Nicola Ghezzani * |
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Che rapporto intercorre fra il disturbo da attacchi di panico (il DAP) e i disturbi alimentari (bulimia, anoressia, vomiting)? Il rapporto � certamente di parentela, poich� nell'universo psicopatologico la matrice che genera i vari disturbi � unica ed � il conflitto interno, dal quale originano manifestazioni patologiche simili e sempre intercomunicanti. |
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Per avere una corretta impostazione del problema del rapporto fra disturbi alimentari e DAP occorre innanzitutto conoscere a fondo le caratteristiche dei due disturbi. Riguardo ai disturbi alimentari dobbiamo porci due domande preliminari: |
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1) il cibo materialmente che cos'�? |
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2) Il cibo simbolicamente che cosa rappresenta? |
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Per rispondere occorre tener conto che: |
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1) l'organismo umano ha appreso a distinguere i materiali commestibili da quelli non commestibili, dunque potenzialmente dannosi, nel corso di milioni di anni di evoluzione della specie; |
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2) che questo lunghissimo apprendimento � stato memorizzato dalle culture umane, che a loro volta hanno scoperto che gran parte dei materiali classificati come commestibili sono pi� digeribili e pi� gustosi se trattati mediante cottura e condimento; |
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3) che le varie tradizioni culturali si sono incaricate di codificare e trasmettere questa cultura alimentare nel corso delle generazioni. |
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Ci� vuol dire semplicemente che nutrirsi - a livello umano - significa accettare incondizionatamente il peso della tradizione alimentare, cos� come essa viene replicata da ogni singola madre, famiglia, societ�. E' ovvio che non esiste un solo bambino che ripeta l'esperienza dell'apprendimento alimentare di specie e dell'invenzione storica della cucina (perch� morirebbe di fame prima di essere in grado di distinguere un sasso da una patata). Ogni bambino, dunque, riceve il cibo gi� fatto, e se ne alimenta sulla base della fiducia. |
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Dunque: il cibo � l'alimento della specie umana; esso � trattato socialmente, e rappresenta il primo imprescindibile rapporto di fiducia che ogni essere umano intrattiene con la sua famiglia e con la societ� di appartenenza. I disturbi alimentari non sono altro che l'atto di rottura di questa fiducia. Come ogni atto di rottura (nei confronti di genitori, famiglia, gruppo culturale), il disturbo alimentare genera ansia. |
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Il disturbo alimentare, dunque, esprime la difficolt� del soggetto a regolare il rapporto fra appartenenza e differenziazione, fra dipendenza e autonomia. In tal senso esso si colloca nella stessa matrice strutturale dei disturbi fobici maggiori (agorafobia, claustrofobia, ipocondria) e conseguentemente dell'attacco di panico. Come nei disturbi alimentari anche nei disturbi fobici il tema centrale � il conflitto interno del soggetto con dipendenze (da persone o valori) sostanzialmente rifiutate ma non espulse - per via dei sensi di colpa - dalla propria vita e dalla propria personalit�. Nel panico questo conflitto si arresta di fronte al terrore di essere liberi, nei disturbi alimentari esso investe talora drammaticamente quel campo di battaglia che � il corpo. |
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In termini statistici le fobie maggiori e il DAP investono circa il 20% della popolazione globale. Di questa quota il 60-70% appartiene alla popolazione femminile. Data la forte inerenza fra identit� femminile e angosce estetiche � facilmente comprensibile la chiara correlazione fra fobie e DAP da una parte e tematiche alimentari dall'altra. Correlazione marcatamente minore nel caso della popolazione maschile, nella quale il tema alimentare, prevalentemente bulimico (con rari episodi anoressici), � estraneo alle problematiche estetiche e riguarda piuttosto la dualit� morale buono/cattivo. |
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La bulimia � un disturbo alimentare contrassegnato dall'ingestione smodata di cibo, ingestione che avviene sempre secondo una modalit� compulsiva, spesso disordinata. Essa si distingue in due "tipi" principali: la bulimia opposizionistica e la bulimia riparativa. Quella opposizionistica � una ribellione edonistica "contro" le limitazioni sperimentate in famiglia. Quella riparativa � un atto di compulsivo rabbonimento di istanze di protesta. La sintomatologia bulimica nel DAP � correlata nella popolazione femminile al passaggio simbolico bambina/donna. La dappista bulimica � di fatto identificata alla bambina, talvolta per esigenze di ribellione edonistica, talaltra - pi� spesso - per l'esigenza di mostrare agli altri e a se stessa un'aspetto innocuo e marcatamente desessualizzato. Questa sindrome mista (DAP e bulimia) colpisce una quota del 10% circa dell'intera popolazione DAP. |
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L'anoressia � un rifiuto radicale dell'appartenenza "viscerale", profonda, a una certa madre, famiglia, societ�. Essa dimostra che il bisogno di differenziarsi � assoluto, a un punto tale che il soggetto anoressico pu� spingere la sua protesta fino alla morte. L'anoressia riconosce il suo nucleo fobico nel rifiuto della dipendenza/debolezza rappresentata dal "cedere" al bisogno di cibo, quindi implicitamente ai parenti, al partner, al coniuge. Nel senso del disturbo DAP l'anoressia investe perlopi� in maniera invisibile e in modo fluido e non strutturato almeno il 20-25% della popolazione globale, prevalentemente fra le donne. Il perch� � chiaro: data la regola, costante in quasi tutte le culture umane, del possesso del corpo femminile da parte della societ� (a fini produttivi, riproduttivi e di godimento sessuale) � ovvio che il conflitto per l'indipendenza fisica � nettamente maggiore nella popolazione femminile che in quella maschile. E infatti, l'anoressia � un disturbo al 95% femminile e lo si ritrova pi� o meno presente in buona parte delle della popolazione femminile affetta da una qualche psicopatologia. |
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La "parentela" fra il DAP e l'anoressia sta nel fatto che come il DAP tematizza la lotta per l'indipendenza al livello della paura della libert�, l'anoressia fisicizza e biologizza la matrice conflittuale. Essa segnala che il conflitto � stato precoce e ha strutturato fantasie di ribellione intransigenti e radicali: il rifiuto della relazione primaria, la sfida nei confronti dell'ambiente mediata da fantasie di scatenamento sessuale e - oggigiorno sempre pi� spesso - la fantasia di una totale e onnipotente autosufficienza da ogni tipo di relazione e di scambio col mondo. |
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Il vomiting � una forma mista anoresso-bulimica. Esso consiste nel rituale segreto del vomito dopo l'aver assolto in apparenza ai propri "doveri" alimentari. Si tratta sostanzialmente di una anoressia mascherata, e va trattata secondo gli stessi criteri terapeutici. |
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Dato il particolare tipo di rifiuto e di "segreto" insito nelle pratiche anoressiche e di vomiting � in genere pi� facile creare gruppi di auto-aiuto con soggetti bulimici che non con soggetti anoressici palesi o mascherati. I soggetti affetti da vomiting, proprio per la presenza in loro di una componente bulimica, sono in genere pi� disponibili di quelli anoressici "puri";. Nel DAP, in genere, l'anoressia bench� non rara � tuttavia fluida e poco marcata, dunque non oppone particolari resistenze alla dipendenza dal gruppo. Superati i primi ostacoli, il gruppo si dimostra sempre di notevole ausilio. |
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*Psicoterapeuta e consulente LIDAP (Lega Italiana contro i Disturbi d'ansia, da Agorafobia e da attacchi di Panico) |
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