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Vappu: la vera festa del Popolo

(ma è l’ultima volta che ne parliamo)

Ciò che è stato è stato, passato Vappu non rimane altro da dire. Inutile stare a filosofeggiare su una festa che, per come si svolge, è più paragonabile al nostro Ferragosto o alla nostra Pasquetta e quasi per nulla al nostro Primo Maggio. E invece ogni anno ci ritroviamo a parlare del Vappu e patapim e patapam, ogni anno sempre a dire le stesse cose, ma soprattuto a cercare di dare, alla festa, un senso che non ha.

Vappu è la festa del popolo, il giorno in cui tutti, quelli di destra, di sinistra, religiosi, atei, colti, analfabeti, insomma tutti, si ritrovano per stare insieme. Il Primo Maggio italiano un po’ meno. A Vappu non si organizzano concertoni. Al Primo Maggio sì. A Vappu non si fanno comizi che dividono. Al Primo Maggio sì. Vappu non è un’occasione per concedere solidarietà ai terroristi. Il Primo Maggio sì. A Vappu non si aprono i microfoni a chi spara a zero sulla chiesa luteriana. Il Primo Maggio è per chi ha la barba e i capelli da francescano, purché non sia cattolico. A Vappu si ride, si beve, si gioisce e si fà anche all'amore. Il Primo Maggio si continua a morire sul lavoro, si piange per un figlio assassinato, si coglie l'occasione per ammazzare due vecchietti rimasti soli in casa... Vappu unisce ulteriormente il popolo finlandese. Il Primo Maggio, spesso, divide ulteriormente gli italiani. Quando Vappu finisce, si torna a casa, al lavoro, insieme ai figli e non ti rimane che dire: ciò che è stato è stato. Quando il Primo Maggio finisce si torna a morire sul lavoro, a perdere un figlio, ad essere ammazzati in casa propria... e a maledire gli stessi politici che abbiamo applaudito sui palchi durante la festa.

Hyvää Vappua kaikille - Buon Vappu a tutti! (3.5.2007)




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