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TV TV

Finlandia vs Italia 1-0

Premessa

A Natale mi hanno regalato il Digibox. Tra i miei amici ci sono ancora coloro che il Natale lo festeggiano anche scambiandosi regali. Sono amici finlandesi, naturalmente. Gente legata alle vecchie tradizioni, che crede a Babbo Natale e che non si chiede se la nascita del Cristo possa offendere i nostri "ospiti": brava gente, insomma. Persone timorose che qualche finlandese, dopo aver chiesto all'Italia di togliere la Croce dalle aule scolastiche, possa successivamente chiedere di toglierla dalla loro bandiera. Guai se ció accadesse! Non rimarrebbe che un pezzo di stoffa bianca, in segno di resa. E mentre sul ponte sventola la bandiera bianca, per fortuna ancora con tanto di croce azzurra e l’orgoglioso, pragmatico, patriottico finlandese già alza la voce contro chi sussurra di non festeggiare più il Natale nelle scuole (eh già! anche qui non mancano i poveri cristi), mi decido a montare il mio Digibox e a godermi (?) la televisione.

Le tv finlandesi

Dopo otto anni e passa in Finlandia, finalmente mi rendo conto di quanto le televisioni, in questo posto, rispecchino fedelmente la vita di tutti i giorni. Vedo in tv, esattamente quello che vedo per le strade e i locali della città. Uomini vestiti come cowboy, con cappelli a falde larghe, proprio come quelli dei cowboy, che si arrabbiano mostrando il dito medio, proprio come cowboys (cioé come quelli dei telefilm americani), che bevono caffé americano in locali arredati come quelli texani. Oppure uomini vestiti come motociclisti, con tanto di giacche sulle quali sono disegnate fiamme e teschi, proprio come quelli dei film americani anni settanta. Ci sono anche quelli che portano la scritta Hells Angels. Cioé quelli ripudiati anche dai Rolling Stones e che credevo fossero scomparsi, nei primi anni settanta. Ci sono addirittura i Bandidos! Ma vi rendete conto? Immaginatevelo un finlandese, alto 2 metri, biondo, grosso come un bue e bianco come il latte che va in giro con una giacca in pelle su cui è scritto Bandidos. È vero, anche da noi in Italia ci sono i centauri con collane e catene comprate in qualche negozio di articoli per cani da guardia, ma almeno si chiamano Briganti e nessuno li prende sul serio. Ora mi chiedo: è la televisione che ha creato tutto ció oppure è la stessa televisione che si adegua allo stile dei finlandesi?

Su uno dei canali trasmettono Idols. Format americano, naturalmente, così come il nome che non non è stato cambiato in Idoli (così si dice anche in finlandese). Si cercano talenti che sappiano cantare, come nel programma americano. I partecipanti sono perlopiú ragazzi e ragazze molto giovani. La maggior parte di loro non è in grado di cantare, quelli che ci riescono sono, uomini e donne, imitatori di Whitney Houston, Shakira, Britney Spears... Ad un certo punto entra un ragazzo di circa 18 anni. Finita l'esibizione, uno dei giudici, con leggero disappunto, gli chiede: "Ma perché canti in inglese?” Ma come!!! Nel paese dove tutto ricorda l’America, dove cammini per strada e incontri gli Hells Angels, i cowboy, i locali texani, dove ti svegli al mattino col caffè americano, dove la tv è fatta in buona parte di telefilm americani (X-Files, Alias, NYPD Blu, CSI, LAPD ...) dove anche la trasmissione di cui parliamo è copiata da un format americano e anche il nome è stato lasciato intatto, dove finanche uno dei giudici è vestito che sembra un incrocio tra un musicista della West Coast e un nostalgico dell'Hard Rock anni settanta, proprio quel ragazzo, appena diciottenne, con ogni probabilità di padre figlio dei fiori che va ancora in giro con il Maggiolone Wolkswagen e i capelli che gli arrivano al fondoschiena, di madre Yle Yksi o Kaksi o MTV3, domiciliato ogni sabato notte all’Amarillo o a El Gringo o al Forte o all’Hesburger (versione finlandese del McDonalds), proprio lui deve pagare per aver cantato una canzone americana?!? Ah a proposito: il giudice che gli ha rivolto la domanda, l'unica donna del trio, in attesa di risposta si dissetava ad una bottiglia di Coca Cola.

Cambio quindi canale, danno un telefilm (americano), cambio ancora e trovo un film (americano), cambio di nuovo e mi imbatto in un talk show, naturalmente americano. Di più stupido di un europeo che imita gli americani, c'è solo un europeo antiamericanista. Passo quindi alla TV italiana.

Le televisioni italiane

Cosa si può dire della tv italiana? Che perlomeno sugli schermi potrebbero far apparire la scritta: tenere lontano dalla portata dei bambini. Oppure: chi guarda la RAI danneggia sé stesso: digli di smettere. O meglio, prima dell'inizio di ogni trasmissione, talk show, fiction, si dovrebbe leggere: messaggio pubblicitario dell'Unione.

La Squadra: telefilm poliziesco (orribile) in cui, durante l'interrogatorio di un malvivente, l'ispettore interviene facendo notare che il nuovo governo ha provveduto a emanare una legge che garantisce ai cittadini maggiore sicurezza (ora non ricordo bene, forse si trattava dell'indulto?). Oppure: il vecchietto tenta di intascare dei soldi che appartengono a malviventi, rischiando la propria vita. Il vicequestore, dopo averlo smascherato, lo invita in questura e, teneramente, gli ricorda che grazie al nuovo governo, anche i pensionati potranno vivere meglio: bah!

La nuova serie di fiction dedicate a Napoli e ai luoghi comuni (per questo si chiamano fiction?) continuano. Ma, siccome a sinistra non sono stupidi, hanno pensato bene di non girare l'ultimissimo contributo ai partenopei che li votano, nel capoluogo. Non sarebbe stata una buona propaganda filmare tra sparatorie e immondizia, quindi hanno deciso di girare il telefilm a Capri. Non preoccupatevi però: cambia solo il paesaggio, per il resto è tutto uguale. A parte il "simpatico" contrabbandiere che a Capri sarebbe stato poco credibile, sostituito da un camorrista neanche tanto cattivo, ma addirittura anche lui simpatico. SottoCasa, invece, è stata sospesa in quanto non la guardava nessuno. Però, se avete stomaco, potete guardarvela su Raiclick. È una fiction, come dire: diversa? Nel senso che, la maggior parte degli "attori", oltre a essere negati nel recitare, hanno anche gravi difetti di pronuncia (da chi sono stati “segnalati”?). Per dire: se avessero partecipato ad un provino ad Idols li avrebbero spediti immediatamente a casa. Ah, dimenticavo: sempre in SottoCasa, uno dei protagonisti, un argentino che parla a stento italiano, si scopre, ad un certo punto, essere un carabiniere sotto copertura: pare che i carabinieri abbiano cominciato a scrivere barzellette sugli autori delle fiction RAI. Insomma: l'unica speranza che ci rimane è che tra non molto la RAI farà la fine dell'IRI, sempre grazie allo stesso autore.

Sempre sul sito della Rai, si puó leggere: Capri, la fiction più amata dagli italiani. Nel senso che le altre non le vede nessuno, Capri se la guardano i capresi. Del resto che motivo avremmo di guardarcela una fiction che non è altro che la copia di quella che l'ha preceduta e di quella prima e della precedente...? Mi spiego: in SottoCasa, gli attori principali sono il ristoratore (burbero ma col cuore tenero), il ricco imprenditore (burbero, senza cuore, infame, malvagio) il ricco 2 (burbero, senza cuore, infame, malvagio e mafioso) l'insegnante (buono e disponibile), una decina di extracomunitari (tutti buoni). In Capri: i ristoratori, ex ricchi caduti in disgrazia (quindi buoni), il ricco proprietario dello yacht (burbero, senza cuore, infame, malvagio), il ricco proprietario dell’hotel (burbero, senza cuore, infame, malvagio e camorrista), il professore (buono e disponibile), un extracomunitario (buono). Niente di politico in tutto ció, intendiamoci. La fiction italiana rispecchia fedelmente la realtà. Infatti, lo avete mai visto voi un ricco buono? (Se la risposta è sì, è perché siete di centrodestra!) O un insegnante cattivo? (Se sì, è perché siete ignoranti!) O un extracomunitario malvagio? (Se si, è perché siete razzisti!).

In conclusione: la tv finlandese è senz’altro meno indecente di quella italiana, ma attenzione, gli italiani lo hanno capito, i finlandesi ancora no. (29.1.2007)




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