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Una telefonata allunga la speranza,
se non si inciampa su una linea sbagliata

Credevo, anzi ne ero convinto, che qualcuno avrebbe apprezzato che, sul Loggione, mai fosse apparso un messaggio di mera propaganda politica, che mai, e ripeto mai, il logo di un partito avesse capeggiato in bella vista. Invece ricevo una telefonata, una di quelle che cominciano con una scusa banale come rompi ghiaccio per poi passare, dopo poco, al vero motivo che altro non è se non un atto d’accusa: “Non puoi usare il Loggione per attaccare gli altri.” La risposta, la più scontata, avrebbe dovuto essere, a quel punto “Uso Il Loggione come mi pare e piace, accusando chi voglio, almeno sino a quando posso dimostrare che le mie accuse sono fondate.” È questo un atto civile, nonché un dovere di ogni cittadino di un paese democratico. A tutela dell’accusato esiste una magistratura che, sempre l’accusato, qualora ritenesse di essere stato calunniato, può interpellare. Se non lo fa, evidentemente, è perchè ritiene che possa essere sentenziato che quelle del Loggione non sono calunnie. E poco importa se, per calunnia, in Finlandia si paga un’ammenda di soli trecento o quattrocento euro. Se l’accusato ritiene di essere parte lesa, deve comunque denunciare, se non altro per una questione di dignità e per dimostrare di essere onesto. Ma spesso, l’accusato, ama replicare con una mail in “forma privata” o con una telefonata che non lasci traccia di quel che dice. Magari accusandoti di aver scritto cose non vere (allora tu gli dici che sei disposto a inviargli le prove che, invece, confermano che è tutto vero), definendoti ingiusto in quanto spiattelli ai quattro venti – in internet – faccende che potrebbero, dovrebbero, essere risolte in forma privata. Già, la maledetta forma privata! Oggi più che mai, dopo aver saputo che Il Loggione ha incrementato notevolmente il numero di lettori, tutti implorano sempre più la forma privata. Schierati a destra o a sinistra, parla male di Prodi o di Berlusconi, sputtana pure il Ministro degli Esteri o quello della Giustizia, ma lascia stare gli italiani in Finlandia. Anche se usano “male” i soldi dei contribuenti? Anche se censurano o rubano o ammazzano? Qualcuno amerebbe aprire la prima pagina del Loggione e trovarvi una bella bandierina dell’Unione o della Casa delle Libertà, il comunicato del politico da servire, la propaganda dell’Istituzione. Come se non ce ne fossero già a sufficienza, in internet, di siti che funzionano in questo modo. E in questa maniera continuare a fare quello che gli pare e piace, continuando a censurare, usare i soldi dei contribuenti italiani che, poveracci, ora devono avere timore anche del voto degli italiani all’estero che, come molti degli italiani in Patria danno le loro preferenze per compiacersi questo o quel rappresentante istituzionale, continuando a usare la cosa pubblica come se fosse di sua proprietà. In poche parole, qualcuno ancora tenta di allineare Il Loggione all’andazzo italo-finlandese, ma non ha capito che noi amiamo stare in linea solo con la giustizia, la libertà, l’onestà. Certo, questo implica lo stare sempre in prima linea, ma è preferibile al bivaccare con gli indiani d’Italia, quelli nascosti dietro le linee “amiche”. (16.10.2007)




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