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Il silenzio dell’arrogante e lo stile dell’Ambasciatore

Ma quale stile, quale eleganza, gli italiani delle istituzioni esportano solo arroganza, tanta e per nulla elegante arroganza. L’altro ieri sono stato al museo Aboa Vetus & Ars Nova a gustarmi “La notte degli imprenditori”. Diciamolo, lì c’era gente di successo, gente che si è fatta da sola, senza raccomandazioni, senza appartenere a conventicole. Eppure nessuno ostentava alcun atteggiamento di superiorità, non alzavano il ditino ed erano tutti disponibilissimi al dialogo, anche con chi non aveva nulla a che fare con il loro lavoro, con la loro posizione sociale. E certo, lo stile non si inventa, ma soprattutto chi davvero vale non ha bisogno di inventarselo uno stile. Guardate gli italiani, invece. Appena gli dai la possibilità di gestire un ufficio dello Stato, sia pur nella periferia del mondo, non solo ne diventano automaticamente i proprietari, dell’ufficio e di tutto ciò che ne fa parte, ma subito sollevano ditino, il naso e sprizzano arroganza da tutti i pori della pelle. E più sono raccomandati (e un impiego statale in Italia lo hanno solo i raccomandati) più sono arroganti. Colpa loro? Ma neanche per idea. Colpa degli italiani che gli offrono la possibilità di esserlo arroganti, per via di quell’odioso, anzi lasciatemelo dire, schifoso atteggiamento servile che è nel loro dna. Già, è questa una prerogativa anche dell’emigrante italiano, nonostante egli non abbia mai ricevuto nulla dallo Stato, dai politici, dalle istituzioni. Che ha dovuto lottare e guadagnarsi ogni cosa, a proprie spese, rischiando sulla propria pelle. Che tristezza!

Dovremmo imparare dai finlandesi, popolo dignitoso, orgoglioso, rispettoso, ma mai servile. Sì, rispettoso anche delle Istituzioni, perché, in quelle finlandesi, mai incontrerete l’arroganza che, al contrario, regna nelle istituzioni italiane. Un esempio? L’Ambasciatore finlandese in Italia, rilascia un’intervista ad un giornale italiano in Finlandia. Capite? Un’intervista! Mentre, dall’altra parte, l’ambasciatrice italiana rifiuta di rispondere ad una sola domanda rivoltale da due cittadini. E noi dovremmo anche avere rispetto verso l’ambasciata d’Italia? Lo chiedano, il rispetto, ai servi col sorriso da idiota stampato sul volto, quelli che bazzicano l’ambasciata con la lingua che pende da un lato, in attesa che gli si butti il biscottino e l’invito per la cerimonia del 2 Giugno. Per quanto mi riguarda, tutto il mio rispetto va all’ambasciatore finlandese in Italia. E il mio non rispetto agli italiani che non sentono la necessità di concedersi il diritto di una salutare e costruttiva arrabbiatura nei confronti delle nostre costosissime ma inutili, indecenti, arroganti istituzioni.

Nota

L'inutile, indecente, arrogante istituzione, non ha inviato, ai cittadini italiani residenti in Finlandia, alcuna comunicazione riguardante la raccolta di firme per il referendum sulla legge elettorale, nonostante l'ambasciatrice Kelescian ne abbia ricevuto comunicazione dal Ministero degli Esteri. Pare che un noto politico italiano, tempo fa avesse detto che “il popolo va educato col bastone e la carota”: quando l'attuale eccellenza si deciderà a darci anche la carota? (17.6.2007)




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