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Ma che passivi questi finlandesi!

Il vero grande male dell’Italia non sono i Beppe Grillo, i Travaglio, le Guzzanti. Gente a cui non affiderei le sorti del nostro Paese, sia chiaro, anzi nel caso della Guzzanti mi chiedo come possano esistere persone che le affidino il proprio pensiero politico. Il vero male del nostro paese non è l’espressione libera del pensiero, sia pur riferito in maniera volgare, bensì il servilismo strisciante di chi parlando sottovoce, avvalendosi di un linguaggio che definisce elegante, in maniera viscida e deplorevole ha interesse a rappresentare l’Italia come l’ultimo dei paesi civili, democratici, quello in cui nulla funziona. Sono le starlette della politica, della cultura, del giornalismo o semplicemente anonimi immigrati. Gente che arriva in questo e in altri paesi, allo scopo di vendere un libro, presentare un film oppure sé stessi e, con lo stile della starlette durante uno show in quel di Napoli, si lancia in elogi alla popolazione, al paese ospitante, alla politica e in sentenze di condanna verso il proprio di paese. I veri rappresentanti della volgarità, perché non c’è nulla di più volgare della menzogna. Di starlette italiane, in Finlandia, ne abbiamo avute e ne abbiamo un’infinità. Purtroppo, devo dirlo, ci mancano i Beppe Grillo. Già, in Finlandia un Grillo servirebbe a far aprire gli occhi a qualche milione di dormiente indigeno e qualche decina di italo-anestesisti.

Quante volte, voi che dall’Italia vi interessate ai siti internet italo-finlandesi, avete letto notizie di condanna, ad esempio, nei confronti della Sanità di questo paese? Scommetto mai, anzi molto più probabile che qualcuno vi abbia informato del fatto che qui gli ospedali sono puliti, i medici bravissimi, le infermiere bone e che non ci sono crocifissi alle pareti delle stanze. Perché la Finlandia è un paese civile, avanzato, non è l’Italia e... slurp slurp slurp! La verità è che un Grillo, un Travaglio, una Guzzanti, sono, come dicevo, addirittura meglio degli italici spennellatori, quelli noti per avere il gusto perverso di servire, masochisti per passione. Addirittura la Stampa italiana, che è senz’altro più deplorevole dei Grillo, sarebbe una buona cosa qui in Finlandia. Sì, perché, forse, denuncerebbe, allo stesso modo in cui fa in Italia, il sistema sanitario finlandese che, credetemi, funziona più o meno come in Italia. A parte gli ospedali più puliti e silenziosi dei nostri, forse, a parte i pazienti morti perché i medici non erano a guardare l’hockey in tv, ma a casa a scioperare, a parte il personale paramedico che riesce ad ottenere un piccolissimo aumento dello stipendio da fame solo quando lo Stato si vede costretto a portare i malati in Svezia per farli curare, a parte queste e tante altre cose, eccovi la mia testimonianza a proposito di tempi d’attesa per un piccolo ma importante intervento chirurgico. Tema, quello dei tempi d’attesa, molto di moda sulla Stampa italiana. Una premessa: in Italia vivono circa 60 milioni di persone, in Finlandia circa 5 milioni e mezzo. Forse, dico forse, per questo motivo, l’attesa in Italia trova più “giustificazione” che in Finlandia.

Ma la Sanità finlandese

Sono afflitto da un terribile dolore allo stomaco che mi procura anche abbondanti perdite di sangue. Ho paura che sia qualcosa di molto serio, ma per fortuna il medico mi rassicura dicendomi che tutto torna a posto con un intervento chirurgico. Lo stesso medico, però, si dice convinto della necessità di intervenire presto, anche perché continuo a perdere abbondantemente sangue, ma soprattutto il dolore, spesso, diventa insopportabile. Quindi mi prenota l’intervento che si farà all’ospedale Universitario di Turku. Attendo che mi informino sulla data in cui dovrò operarmi e, dopo una settimana circa, mi arriva la lettera dall’ospedale in cui c’è scritto che sarò operato fra sei (6) mesi. Sì, sei mesi d’attesa ingurcitando pillole che non mi aiutano in nessun modo a placare il dolore e sangue che fuoriesce a fiumi. Però “non sono in pericolo di vita”, assicura la passacarte dell’ospedale, stizzita per averle chiesto se tutto ciò è normale. Certo, qui non digeriscono i contestatori e neanche chi fa troppe domande. Figuriamoci i Grillo! Decido quindi di farmi operare in una struttura privata, con buona pace mia e della malasanità finlandese nascosta dalle menzogne degli italici-servitori.

Circa sei anni fa, sempre in Finlandia, ebbi un problema al ginocchio: rottura del menisco e lesione del crociato. Credo che non ci sia necessità di spiegare i problemi a cui va incontro chi ha il menisco rotto e il crociato lesionato. Mi rivolsi anche allora alla struttra pubblica. Mi dissero che sarei stato operato dopo tre mesi. Naturalmente, anche allora “preferii” rivolgermi alla struttura privata. Se non altro per non sentire più quell’odioso crack! che si presentava quando scendevo da un marciapiede o semplicemente camminavo.

Chi è più civile o più degno, un popolo che denuncia gli abusi e le ingiustizie o uno che lo subisce passivamente? Una politica che ha al proprio interno chi li combatte o una politica concorde nel favorirli, abusi e ingiustizie?

Quello che mi appassiona negli italiani che raccontano la Finlandia è il fatto di riuscire a rendere tutto poetico in questo posto. Persino il salmone affumicato, i gamberi d’acqua dolce, le patate Nicola e la ubriacona in minigonna e reggicalze del bar bettola sotto casa. Dio non voglia che incontrino un italiano con la gelatina nei capelli e il jeans griffato: non sia mai! Ma sinanche le fermate dell’autobus ridotte a sputacchiere o il vomito dell’ubriaco sul marciapiedi o il “pompiere” che ti orina sulla vetrata del ristorante sono qualcosa di romantico per gli italo-servi. E poi la natura! In Finlandia le foreste e i fiumi e i laghi, tutti incontaminati! Sì, ma il mare? Sicuramente anche quello è pulito, peccato però che spesso, per godere di cotanta pulizia, bisogna essere ricchi, altrimenti bisogna accontentarsi di un bel bagno in un lago –a patto che non sia privato - o nei fiumi marroni di Turku.

Quello che in Italia si chiama abusivismo edilizio, in Finlandia è civiltà!

La mia casa è situata a Kakskerta, un’isola separata dalla città da altre due isole: Satava e Hirvensalo. Correggetemmi se mi sbaglio, ma a me risulta che un’isola abbia la particolarità di essere circondata dal mare. Bene, sfido chiunque a venire a Kakskerta e a dirmi dove cavolo è il mare. Essendo io residente, ho di conseguenza diritto all’accesso al mare, compreso l’ormeggio per la barca e il posto macchina. Chi non è residente, invece, non ha alcun diritto ad affacciarsi sul mare che è proprietà degli abitanti. Qualcuno penserà che io stia parlando di un isolotto. Assolutamente no. Sempre quel qualcuno, allora, potrebbe pensare che un posto per farsi un tuffo lo troverà senz’altro sull’altra isola, Satava. Questa infatti è addirittura più grande di Kakskerta, ma anche lì il mare è proprietà dei ricchissimi residenti che la abitano. Allora un cavolo di posto per bagnarsi lo troverà su Hirvensalo, la più grande delle isole. Sì, è vero, una spiaggia libera, con tanto di fontanina che eroga acqua dolce, giostrina per i più piccoli, campetto da pallavolo e 50 cm quadrati di sabbia su cui, se è bella la giornata, ma soprattutto se vi siete svegliati all’alba per occuparlo, potrete appoggiare le vostre chiappe, lo Stato finlandese ve lo mette a disposizione gratuitamente. Una volta sulla spiaggia, voi italiani, guarderete dalla riva le isole tutte intorno e vi chiederete come mai, di tantissimi chilometri di costa, sono padroni solo poche persone. Vi incazzerete quando vedrete vecchi milionari e giovani paraculi entrare e uscire dalle loro saune privatissime e sdraiarsi sulla immensa riva di loro proprietà, in attesa che, dall’altro lato della riva, il papà o la mamma finisca di arrostire gli enormi e (dis)gustosissimi wurstel. Se poi vi tratterrete anche di sera, l’ira dentro di voi si farà sentire sempre di più quando vedrete arrivare amici e parenti del proprietario di un bel pezzo di mare che, una volta ormeggiato lo yacht, si lanceranno sulla loro grandissima spiaggia privata a ritmo di techno e birra. Si scambieranno saluti e sorrisi con i vicini, i padroni dell’altro pezzo di mare e così via, sino a formare quella lunga catena umana di fortunati milionari che con i soldi si sono comprati non un pezzo di isola, ma sono diventati padroni anche della spiaggia e del mare tutto intorno. In quel momento, tu italiano, ti guarderai intorno e ti chiederai cosa ca...o ci stai a fare in quel posto, tra gente rassegnata a farsi derubare di ciò che, invece, dovrebbe appartenere a tutti. Tra gente che si accontenta passivamente dei suoi 50 cm di spiaggia e lo fa in silenzio. Non ti scandalizzerai perché con i soldi anche in Finlandia si può diventare padroni del mare, ma anche monopolizzare i settori della ristorazione, dei locali notturni, dei bar, degli hotel, dell’edilizia che fanno tutti riferimento alle stesse persone. A quelle poche persone che decidono l’economia del paese e della popolazione, spaziando dal settore alimentare a quello immobiliare, controllando la Stampa e investendo nelle grandi opere. Ti scandalizzerai perché in Finlandia tutti accettano ciò, in silenzio. E la rabbia si farà ancora più forte quando penserai all’italiano, provincialotto e felicemente servo che fa della Finlandia il paese più civile del mondo.

Ah, quasi dimenticavo: alcuni consigli se venite a Kakskerta, la più ricca e snob delle isole di Turku.

  1. Guidate con molta cautela e controllate sempre l’orologio. Se siete in prossimità di una curva ed è circa mezzanotte e un quarto, rallentate drasticamente la vostra velocità. A mezzanotte e un quarto, infatti, si spengono improvvisamente le luci dell’isola che viene scaraventata nel buio pesto e di tanto in tanto succede che anche l’ignaro visitatore finisce per essere scaraventato nel panico e immediatamente dopo fuori dalla strada.

  2. Soprattutto se è buio, ricordate che da un momento all’altro troverete un’isola pedonale proprio nel centro della corsia che state percorrendo. L’isola, anche quella pedonale, non è provvista di illuminazione. Ultimamente ne hanno costruita una nuova, subito dopo che una ragazza a bordo di uno scooter ha perso la vita schiantandosi su quella che la precede.

  3. Quando siete sull’isola, non quella pedonale, ricordatevi di seguire sempre la strada principale e di non avventurarvi mai nelle traverse. Potreste ritrovarvi improvvisamente nel soggiorno di una casa di un ricco proprietario. Le traverse portano al mare, ma il mare è sempre ostruito dal soggiorno del ricco proprietario.

  4. Durante il periodo estivo ricordate che, la strada principale, è molto frequentata da tamarri in motocicletta che si ritrovano sull’isola, mai pattugliata dalla polizia, e che gareggiano a chi è più tamarro.

  5. Nel periodo invernale, la strada principale è sempre ghiacciata e quasi mai cosparsa di pietroline, ma è soprattutto frequentata da automobilisti appassionati di rally che vengono sull’isola a provare l’efficienza dei loro nuovi e avanzatissimi radiali Nokia.

  6. Per non rischiare di perdere il semiasse della vostra vettura in una delle migliaia di profonde buche che incontrerete sulla strada, è consigliabile che veniate a Kakskerta o Satava o Hirvensalo, con un fuoristrada o, meglio, con un suv se volete confondervi con gli sciccosi residenti. Ricordate però di non perdere mai di vista il vostro suv in quanto, l’ecofinnicoimbecille è sempre in agguato con un punteruolo che utilizzerà per forarvi le ruote.

Buona vacanza a tutti nel civilissimo e avanzatissimo Arcipelago finlandese. (22.7.2008)




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