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WWF
(What a Wonderful Finland)
Nativi d’America e “indiani” d’Italia


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È facile mostrarsi coraggiosi quando il nemico è lontano”, a dirlo fu un capo tribù dei nativi d’America, uno che di coraggio ne aveva da vendere. Il suo nome, tradotto nella nostra lingua, era Bisonte Seduto, ma un traduttore – traditore - lo consegnò alla storia come Toro Seduto. Chissà se il capo dei Sioux avesse coniato il detto dopo aver conosciuto qualche italiano - ammesso che gli italiani di allora fossero simili a quelli di oggi -. Magari durante uno dei suoi viaggi col suo amico e partner Bill Cody (Buffalo Bill o Bil secondo la dizione Siuox), in Toscana, sulla Maremma. No, non credo che lui facesse parte della spedizione. E se anche fosse, lì Bisonte Seduto avrebbe conosciuto solo butteri, gente con gli attributi, tanti attributi da suonarle pure a Buffalo Bill.
Nuvola Rossa, capo dei Sioux Oglala, disse che non avrebbe mai firmato alcun patto con gli americani, se avesse avuto occasione di ascoltare solo qualche tempo prima, sull'argomento, il grande Bisonte Seduto. Eh già! Ci fosse stato internet a quei tempi... Chissà quanti seguaci avrebbe raccolto Bisonte Seduto e chissà quali grandi imprese avrebbe compiuto. Internet, l’arma capace di affondare anche il nemico più forte. Tanto potente che per combattere questi nani della politica, oggi sarebbe sprecato uno come Bisonte Seduto. Ed infatti è bastato un Grillo Incazzato per far tremare la Casta. La Casta italo-finlandese, invece, non trema. Nella riserva di Little Mandolin, in Finlandia, gli italiani amano fare gli “indiani” e mostrarsi coraggiosi – e giusti – gridando a chi gli sta lontano, così lontano, tanto in alto da non poterli sentire.
Chissà come si sarà sentito Bisonte Seduto quando, raggiunta la riserva di Standing Rock, si è trovato davanti uno dei suoi figli, con la divisa e la patacca da vigilantes sul petto. Una cosa che ci si può aspettare da un indiano d’Italia, ma dal figlio di Bisonte Seduto... Il fatto è che, il rampollo del grande capo Sioux, fu convinto con l’inganno ad attaccarsi sul petto l’indegna patacca. Era così giovane, del resto! Il contrario dei nostri sceriffi “istituzionali”, dei vigilantes assoldati dai burocrati. Loro, così giovani non sono. Ma soprattutto, la patacca, l’hanno barattata col silenzio. O semplicemente perchè, come disse Bisonte Seduto, per loro è facile mostrarsi coraggiosi solo con chi gli sta lontano. E poi perché mettersi contro chi, prima o poi, ci organizzerà l’ennesimo inutile convegno o l’ennesima ridicola cerimonia? Perché far sapere ai contribuenti che i loro soldi invece di essere utilizzati per la cultura, vengono usati per far fare bella figura agli anonimi vigilantes istituzionali? Tanto vale prendersela con i politici, dare sempre tutta la colpa a loro e continuare a fare gli indiani. Anzi, gli italiani!
Nota
Durante la Seconda Guerra Mondiale, molti indiani si distinsero in combattimento e ricevettero encomi e onorificenze dalle autorità americane. In particolare i Navajo, furono anche impiegati come marconisti, in quanto la loro lingua risultava essere indecifrabile per il nemico.
Anche molti indiani di Italia in Finlandia hanno messo la loro lingua a disposizione delle “autorità” E grazie quella che continuano a ricevere encomi e onorificenze.
(28.9.2007)



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