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Lettere al Loggione

Sono in piena sintonia con voi del Loggione. Ricordare Oriana Fallaci è un atto dovuto!
Giuliano Dattolo


Provo una sensazione di vergogna nell’appartenere ad un popolo che dimentica i propri figli. Il tradimento, l’odio, la vendetta, sono ormai gli unici sentimenti che nascono con gli italiani e che coltiviamo con piacere.
Viva Oriana Fallaci, per sempre nel mio cuore, dove c’è solo tanto amore.
Un abbraccio a voi del Loggione e... grazie!
Sabrina Bagni


Leggo con molto interesse il vostro giornale e da quanto scrivete mi convinco sempre più che l’aver concesso il voto agli italiani all’estero, sia stata una mossa prematura. E d'altronde è da considerarsi scontato che, in una piccola comunità come quella degli italiani in Finlandia, sia molto facile indirizzare le simpatie dei cittadini verso una corrente politica piuttosto che un’altra. Ed in ciò, i rappresentanti delle istituzioni, pedine disposte con accurata intelligenza sappiamo tutti da quali correnti politiche, hanno buon gioco. La dimostrazione è proprio negli articoli che Lei scrive, ad esempio quando parla delle iniziative volute dall’Istituto di Cultura e che sono sempre rivolte a promuovere personaggi della sinistra o comunque vicini alla sinistra.
Comprendo e apprezzo non poco il ruolo che il Suo Giornale ha voluto ritagliarsi nel contesto di cui parliamo. Sono certo che si tratti di un’ardua impresa il dover chiedere, ad un ambasciatore inviatovi da un governo al cui interno vi sono rappresentanti della sinistra radicale (nostalgici stalinisti), di intraprendere iniziative a favore di Diego Manzocchi o, peggio, di Oriana Fallaci.
Proprio a proposito della scrittrice, ci tengo a sottolineare che ho apprezzato molto i vostri articoli, quelli che non portano firma e quindi, penso, siano riconducibili al Direttore del Giornale e l’ultimo a firma Simona Aiuti. Deplorevole, invece, ancora una volta, è l’atteggiamento delle Istituzioni. E non solo per la censura nei confronti della Fallaci (mi consenta di inviare, a tale proposito, ai rappresentanti delle istituzioni, un sentito
VERGOGNATEVI!), ma per non essersi degnati di una riposta. Ma è anche vero che non avrebbero avuto molto da dire.
In tutto questo sarebbe molto interessante sapere qual è l’atteggiamento delle associazioni degli italiani che, credo, ci saranno anche in Finlandia. Da parte mia ho ritenuto di dover inviare il vostro link ad alcuni rappresentati politici: chissà, forse tra di loro ci sarà qualcuno abbastanza onesto da interessarsi a voi.
Vi saluto augurandovi un buon lavoro e la promessa che continuerò ad essere un vostro affezionato sostenitore. (16.10.2007)

Federico Allievi

Gentile Federico Allievi,

grazie per aver scritto e per i complimenti che ha voluto farci.
Nella Sua lettera mi chiede quale sia l’atteggiamento delle associazioni italiane in Finlandia. In realtà qui ci sono delle associazioni, ma gli iscritti sono solo una piccolissima parte della nostra già minuscola comunità. Quelle che ci sono, comunque, non mi risultano essere interessate né al Manzocchi né alla Fallaci: figuriamoci! Diciamo che i loro interessi combaciano molto spesso con quelli delle istituzioni. C’è poi un’associazione composta da personaggi che, soprattutto, si limitano a segnalare, alle stesse istituzioni, gli italiani meritevoli di ricevere onoreficenze, ma solo tra quelli che vivono e lavorano in Finlandia. Per farle un esempio, tra gli utimi quattro “fortunati” eletti cavalieri e commendatori, tre erano collaboratori dell’ex presidente della suddetta associazione, appena dimessosi. Naturalmente si è trattato solo di una coincidenza, una di quelle che perseguitano noi italiani e che ci fanno apparire “strani” al resto del mondo... Esiste però un’associazione, che è quella del Comitato Italiani nel Mondo di cui Presidente è il professor
Luigi G. de Anna, a cui potremmo rivolgerci affinché intervenga per un’iniziativa a favore di Oriana Fallaci. Grazie per il suggerimento!
Ah, quasi dimenticavo: mi associo al messaggio che ha voluto calorosamente inviare alle istituzioni italiane in Finlandia.

A presto


Ciao vi scrivo dalla Germania, esattamente da Heidenberg, dove mi sono trasferito da 6 mesi per stare con la mia ragazza. Prima vivevo a Monaco, dove sono arrivato 5 anni fa. Mi piace navigare in rete e scoprire come vivono gli emigranti italiani negli altri paesi attraverso i loro siti. Sul vostro sito ho trovato alcune cose che mi hanno interessato e che sono simili a quelle che ho trovato anche in altri siti. A leggerli sembra che quello che sta combinando la sinistra in Italia abbia deluso molti emigrantí. Anch'io la penso come voi. Ma penso anche che con Berlusconi al governo non cambierà molto. Purtroppo non ci sono altre alternative in Italia... Credo che in un caso o nell'altro noi emigranti continueremo a fare figuracce con i popoli che ci ospitano. Comunque sono convinto che la figuraccia peggiore sia quella di avere un governo al cui interno ci sono i comunisti. Siamo l'unica democrazia occidentale ad averli e forse questo è sufficiente a farci sperare in un ritorno di Berlusconi. Cosa ne pensano gli italiani che vivono in Finlandia?

Non ci crederà, ma in Finlandia, nonostante Prodi,
pur di fare un dispetto a Berlusconi, c’è chi è disposto a dar via il...
Culatello

Gentile lettore,
se avessi ritenuto giusto votare per Berlusconi, lo avrei fatto. Se avessi considerato degni questi "ominicchi" della politica italiana (forse quaquaraqua potrebbe sembrare più adeguato), mi sarei recato alle urne. Cosa che non ho fatto per un motivo, che è quello che poi avrei perso la stima per me stesso. Non molto tempo fa, a noi italiani, toccava essere schierati, da una parte o dall'altra. Se non lo eri, ti etichettavano come qualunquista. Qualche tempo fa, quando la destra era guidata da Giorgio Almirante e la sinistra da Enrico Berlinguer, quando anche l’estremismo non era ridotto ai minimi termini da personaggi alla Caruso, ciò poteva anche avere un senso. Oggi, schierarsi con Berlusconi o con Prodi, è, mia personalissima opinione, offensivo per l'intelligenza di ogni essere umano (beh, non proprio tutti gli esseri umani!). A meno che non si desideri continuare a tapparsi le narici, scegliere insomma di lasciar morire l'Italia del male “minore”. In questo caso Le dico che sì, è arrivato il momento di mettere fine alla carnevalata della sinistra e l’unico modo per farlo è votare per questo centro–destra. Anzi, al punto in cui siamo, c’è da augurarsi che il governo cada presto, per la seconda volta, ma in maniera definitiva.
So che questa mia opinione scandalizzerà la sinistra “chic” degli italiani in Finlandia. Che, per fortuna, non ha nulla a che fare con quella radical chic dei palazzi del centro di Roma che rifiuta di sedere alla stessa tavola con Marcello Veneziani. Questa è una sinistra che ha dimenticato le proprie origini, improvvisamente divenuta chic non si sa come, non si sa perché. Una sinistra che nel suo piccolo usa gli stessi sistemi dei compagni più quotati: urla, batte i pugni e si arrabbia solo se a rovesciare feci sull'Italia è il centro-destra. Una sinistra, insomma, che non ha ritenuto, durante i due governi Prodi, di muovere una benché minima critica al Circolo Unione. Poca cosa, quando si tratta di decidere chi andare a votare. Ma diciamo che è già un mezzo motivo per dire basta alle censure delle sinistre italiane.
Passo ora a elencarti solo alcuni degli ultimi avvenimenti, sufficienti per indurre a sperare che questo governo si esaurisca al più presto:
1) L’ondata censoria che si è abbattuta sull’Italia. Prendo solo due esempi: quello che riguarda il bavaglio, voluto non solo dalla sinistra radicale (per ovvi motivi) ma anche dai "moderati”, al Revisionismo Storico. Il secondo, ovvero l'ignobile tentativo di mettere a tacere la Stampa su situazioni a loro scomode. Mi riferisco in particolare all’episodio che ha visto protagonista il portavoce del governo, Sircana. Attraverso il Garante della privacy, con l’appoggio dei giornali amici, il centro-sinistra ha tentato, con un’azione degna dei peggiori regimi totalitari, di imbavagliare Il Giornale e il suo Direttore, reo di aver propagato la notizia.
2) Afghanistan: l'"operazione" che ha portato alla liberazione del giornalista Mastrogiacomo e che ci ha messo in ridicolo, non solo con gli USA, come troppo spesso i giornali amici amano sottolineare, ma con l’Europa prima e col mondo intero dopo.
3) Il numero di “gruppi folcloristici” che, è vero, a volte fanno anche sorridere, ma che sono un danno all’immagine del Paese, nonché alla stessa coalizione. Il centro-sinistra, ne ha molti di più del centro–destra: Verdi, PRC, Comunisti Italiani, da una parte, Lega dall’altra.
4) Le promesse fatte dal centro–sinistra durante la campagna elettorale, su argomenti di primaria importanza che si sono rivelate menzogne: Istruzione e Sicurezza per fare due esempi.
5) Il disinteresse per l’illegalità nel Meridione. Era stato promesso ai giudici di frontiera, quelli che avevano scelto di combattere le organizzazioni mafiose, che ne avrebbero avuto dei benefici per la loro carriera. Si sono rimangiati la promessa scegliendo di agevolare, invece, le carriere dei giudici dei Palazzi Romani (of course).
6) L’assedio della Rai. Gli italiani costretti a pagare il canone per la tv di Stato letteralmente occupata dal centro-sinistra.
7) In ultimo, ma qui mi concedo solo un po' di ironia: la sinistra italiana sa rendersi comica, a tutti i livelli e riesce a far danni anche quando le intenzioni possono sembrare buone. Mi riferisco alla fiaccolata per la sicurezza che si è svolta a Milano, quella appoggiata dal centro-sinistra. La cera delle candele, rimasta sull'asfalto, ha causato incidenti e cadute di decine di motociclisti.
Come vede, a parte l’ultimo punto, sono argomenti di una certa rilevanza. E potrei continuare per ore a scrivere dei motivi che inducono a silurare questo centro-sinistra. Comunque non so ancora, se alle prossime elezioni andrò a votare. Se lo farò, daró la mia preferenza al centro–destra. Ma solo la mia preferenza: il Culatello mai!

A presto (28.3.2007)


Lettera a tale Nicola e al suo compare
Credevo fosse un’isola, invece è un’acquario anzi uno zoo

Oggi, finalmente, dopo tanto tempo, non ho niente da fare, quindi ti scrivo. Perdonami se non ho pubblicato il tuo messaggio, ma davvero non mi è arrivato e, a dirla tutta, devo ringraziare un amico comune che mi ha informato delle tue esternazioni. Sai che mai mi permetterei di risponderti senza aver prima messo in rete quello che hai da dire, non sono un codardo, un censore, per dirla come dalle nostre parti: un uomo di niente. Perché tale è chi fa sarcasmo facendolo passare per ironia, cercando di punzecchiare il prossimo senza però dargli la possibilità di esprimere le proporie opinioni. E tu sai che, a differenza di te che cerchi di nascondere dietro la parola “stile”, la codardia, il sarcasmo e la viscidità, io sono franco e diretto. E comunque su questo sito non si mette a zittire nessuno, tantomeno i bambini, pensa: neanche i cretini. Su questo sito non usiamo dire che “per politica bla bla bla non si accettano repliche”, ma poi facciamo replicare gli “amici” (quelle e-mail non sono scomparse dal mio computer), tantomeno cestiniamo le lettere scomode. Insomma, premiata ditta Nicola e compagno i venti della vicina Russia non hanno fatto anche del nostro giornale, "Il Resto del Cremlino".
Non ti va giù il fatto che io non abbia gli “occhi blu”, che non pari fondoschiena (pratica molto amata nel vostro ambiente) e che abbia svelato che, dietro le tue (e quelle del tuo compare) tante, tantissime etichette, c'è un perfetto ignoto borghesuccio. Ti sforzi e vai in giro a raccontarti, come "l'assurdo in persona" di quella canzone. Non hai stile e te lo inventi, non hai storia e ti proponi, in svariati modi, in quel di Helsinki, dove nessuno ti conosce, a differenza del paesello da cui provieni. Lì sì che ti conoscevano tutti, ma mi pare che nessuno ti abbia dato credito. Perché dovremmo farlo ora noi? Perché dovremmo credere a quello che dici e a come ti atteggi?
Già ti vedo, Nicola, partire dal paesello canticchiando “...vagabondo, vagabondo, qualche “santo” mi aiuterà, con me porto un laurea e la tessera di povertà...” e le ragazzine che di solito sono costrette ad ascoltarti, gridano “Colino! Colino!”.
Mi definisci una balena: ma pensa! Dovresti essere piú cauto quando fai comparazioni. Le cose che dici rischi che vengano ascoltate da chi ci conosce e, sinceramente, uno col tuo fisico che definisce balena uno col mio di fisico ... c'è da scoppiargli a ridere in faccia. Comunque, una delle differenze tra una balena e uno squalo è che la prima sopravvive anche essendo priva di denti; sa di che nutrirsi. Uno squalo, come te, cioè senza denti, dovrebbe invece abituarsi a cibarsi di cose più modeste. Un consiglio: comincia a usare il colino.
Naturalmente, quanto scritto vale anche per il tuo delfino, quello che ha avuto un po’ più “credito” di te (mi riferisco al lavoro che fa) ma che, come te, se la canta e se la suona.
Alla prossima (se ci sarà).
D.S.


Caro amico,
ho vissuto 2 anni in Finlandia, sono successivamente andato via per motivi di lavoro. Tempo fa scrivevo sul mio blog alcune considerazioni sulla Finlandia e sui finlandesi, ma ho smesso di farlo. Mi sono piovuti addosso decine di commenti da parte di italiani che mi definivano in vari modi, tutti negativi. Ho letto sul tuo sito alcune cose molto interessanti e che condivido che hanno come argomento proprio gli italiani in Finlandia. Attacchi a testa bassa eh? Bravo! Ma immagino che anche a te arrivino e-mail esplosive o no?
Ciao e in bocca al lupo
Gianni


Caro Gianni,
spero che tu non abbia deciso di non aggiornare il blog solo perché qualcuno ti lasciava commenti offensivi. Si, ogni tanto ne arrivano anche a me, ma chi se ne frega? Ti ringrazio per il "bravo", ma sappi che non attacco mai a testa bassa: solo ed esclusivamente a testa alta. Non sono mica Zidane...
Che altro dire: su la testa Gianni e riaggiorna il tuo blog. Come dicevo nell'intervista a Fausto, di connazionali parasederi ce ne sono fin troppi.
Ciao


Caro Mimmo,
come ti ho promesso ieri durante la discussione a telefono, oggi ti scrivo per continuare a parlare di queste elezioni politiche e di questi raccomandati che abbiamo in Finlandia abituati a spartirsi la torta.
Io non ho capito ancora niente di come funzionerà tutta la faccenda, per questo voglio fare qualche domanda e spero che qualcuno mi darà una risposta.
Perché negli altri paesei europei le schede sono arrivate il 22 e in Finlandia ancora no?

  1. Mi hanno detto che anche per il voto all’estero come in Italia ci saranno gli scrutatori e i presidenti di lista. Chi sono? Come sono stati scelti? Quanto guadagneranno? Perchè non sono stati informati tutti gli emigranti italiani della possibilià di fare lo scrutatore? Quanti sono tra questi i figli dei soliti raccomandati? Quanti sono tra questi i soliti raccomandati che sono amici dell’Ambasciatore? Si può avere una lista di quelli che sono stati scelti a fare gli scrutatori e i presidenti?

  2. Perchè l’Ambasciata non ci ha mandato almeno la lista dei candidati?

  3. Come mai i veri emigranti non sono mai considerati da le autorità italiane?

Io non so ancora per chi devo votare, ma siccome quello che sta succedendo in Finlandia mi sembra tutta una pagliacciata, forse non andrò proprio a votare, ammesso che ci mandano le schede elettorali. (26.3.2006)
Franco


Caro Franco,
mi scrivi una lettera molto “vivace” che non piacerà all’eccellentissimo e neanche ai suoi galoppini; già per questo meriti un grazie. Il plico non ce l'hanno inviato, ma in compenso c'hanno tirato un bel pacco. Dici di non aver capito nulla di “come si svolgerà tutta la faccenda”. Non devi assolutamente sentirti frustrato per questo, nessuno sa esattamente come, dove e chi prenderà parte allo spoglio delle schede. È una antica tattica anche di molti paesi "civili" e "democratici", quella di non tenere sufficientemente informati i cittadini, quelli non "associati". Di questa scarsa informazione qualcuno ne dà la colpa sempre e soltanto al governo centrale, quelli come te alle autorità locali, il sottoscritto invece pensa che la colpa sia esclusivamente nostra. E non può essere diversamente, se lasciamo, ad esempio, che un ometto piccolo piccolo si possa autoproclamare "rappresentante degli italiani in Finlandia". Autoproclamare, perché, come tu sai, nessuno lo ha eletto. Quell'ometto è, come tu dici, il più classico degli esempi di come funzionano certe cose in Italia o meglio, tra gli italiani. Per capire, è sufficiente leggere i suoi scritti, dove sempre, gli elogi a ambasciatori e istituzioni, hanno ritmo costante, monotono, stucchevole. Non meravigliarti quindi se, l'ometto, avrà una particina nell'"organizzazione", il 9 aprile (sì, sempre ammesso che le schede arrivino e che gli elettori come te e come me, stanchi di essere presi in giro anche dai "nani", non decidano di cestinarle).
Spero anch’io che qualcuno abbia di te la considerazione dovuta a ogni cittadino italiano e rispetti il tuo diritto a sapere. Diritto negato dall’ambasciatore Ugo G. de Mohr, ad esempio, quando alcuni italiani chiesero di conoscere l’ammontare dei soldi che vengono spesi per mantenere alcune istituzioni e per i party all'ambasciata.
Buona fortuna.
Domenico






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