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Risposta alla lettera aperta all'Ambasciatore in Finlandia

Il silenzio dell’indìgete

Caro Domenico,

visto il silenzio che aleggia ogni qualvolta si toccano argomenti “fastidiosi” per i rappresentanti delle istituzioni, ho deciso di rispondere io alle domande che poni all’ambasciatore d’Italia in Finlandia. Del resto non ho nulla da rimetterci, nel senso che, non essendo un giornalista iscritto all’albo, non rischio di essere “richiamato” dall’Ordine dei Giornalisti (una buffonata tutta italiana), sempre pronto ad intervenire quando si toccano rappresentanti delle istituzioni (vedi caso Sircana). Non aspiro a onorificienze di alcun tipo, quindi non ho motivo di tacere sulle “malefatte" delle istituzioni, non ho particolari simpatie politiche, per cui non sono omologato. In questa “falsa” lettera, mi firmerò con un nome altrettanto falso, ma non lo farò perché temo l’ira di qualche loggia cavalleresca, né di qualche postcomunista travestito da democratico di sinistra, né di qualche primo della classe che si spaccia per Intellettuale. Lo farò semplicemente perché voglio darti un’illusione, almeno l’illusione, che tra gli italiani ci siano ancora persone oneste, istituzioni che rispettino i cittadini. Voglio, insomma, che tutto in questa lattera sia falso, come falsi sono alcuni personaggi: falsi o spocchiosi.

Vengo al dunque. Nella lettera aperta all’ambasciatore, ti sei preso la licenza di chiedere (tu, insignificante cittafino italiano che per tale cosa, a differenza di un cittadino cinese hai l’unica fortuna di non finire in un Lagogai), quali frutti (o vegetali o carboidrati) ha portato la vacanza costruttiva dei consoli onorari, gentilmente offerta dall’agenzia de MohrVendola, in Puglia. In più, lo hai fatto senza l’uso dei salamalecche che si richiedono ogni qualvolta ci si rivolge ad un rappresentante delle istituzioni (e in questo periodo, i salamalecche, per ovvi e svariati motivi, sono ancora più di moda). Ancora, ti sei preso il lusso di fare anche dell’ironia, citando le strascinate e le cimedirape, di cui, con ogni probabilità, Sua Eccellenza neanche conosce l'esistenza. E, quest'ultima cosa, può averla indotta a pensare chissà di quali bestialità tu stessi parlando. Sarebbe quindi indispensabile rassicurare Sua Eccellenza: dicesi stracinate o orecchiette, di un tipo di pasta avente origini in Puglia, più precisamente a Bari. La forma dialettale “strascinate” nasce dal fatto che, durante la preparazione, l’impasto viente trascinato, previo uso di coltello, sul “tavoliere”, non della Puglia, ma anch’esso pugliese. Dicesi invece cimedirape, una particolare varietà di rapa, anch'essa avente origini nelle campagne pugliesi).

Detto ciò, passo a risponderti sui consoli e la loro vacanza a spese dei contribuenti italiani (altrimenti detti “fessi italiani”). I consoli, di sicuro non hanno portato i seguenti frutti:

1)      Uva: nelle valigie si sarebbe schiacciata sotto il peso del trullo in pietra che si illumina e di altri souvenir tipici della Regione. Ne sarebbe fuoriuscito del mosto e, i consoli, avrebbero potuto incorrere in grevi sanzioni per contrabbando di sostanze alcoliche (In questo caso, Grevi, non ha a che fare con la versione barese di gravi).

2)      Fichi: il periodo in cui i consoli sono andati in Puglia non coincideva con quello in cui i frutti in questione maturano. Per tale motivo, sempre i consoli, hanno portato dalla Puglia un solo fico: secco!

3)      Angurie di Brindisi: anche di questa ne hanno portato solo una, a testimonianza della loro missione. Ed infatti il frutto ha testimoniato perfettamente l'esito della vacanza. Una volta tagliato, il melone è uscito bianco...

I consoli hanno invece portato dalla vacanza, strascinate e cimedirape. Queste ultime, solitamente vendute al prezzo di un euro al chilo, per l’occasione sono costate agli italiani qualche migliaia di euro. Di tale cosa, l'ambasciatore non è tenuto a rispondere, soprattutto quando a porre la domanda è un singolo cittadino. Ma le domande, spesso, sorgono spontanee, per cui: tra le cose che un ambasciatore non deve fare, si potrebbe includere quella di organizzare vacanze per i consoli e farle passare per “operazioni che hanno come obiettivo quello di allacciare rapporti tra la Finlandia e l’Italia?” Ma non serve risposta.

Salamalecche:

Elisabetta (21.3.2007)




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