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Viva le Istituzioni, gli sbandieratori e gli spennellatori

Nuovo Cinema Frigorifero: il prezzo della cultura!

Il male di un paese si evidenzia nelle istituzioni dello stesso: le nostre sono la chiara espressione di un paese al limite del ridicolo. L’altro ieri, un italiano, mi ha informato che, il direttore dell’Istituto di Cultura, arriva a guadagnare sino a novemila euro al mese. Io credo che, quella dell’italiano, sia una balla, un’enorme balla (e quell’italiano di balle ne spara!). Anzi lo spero. Il direttore di un istituto di cultura, non può guadagnare tanto, non deve. Né novemila, né ottomila, né settemila, né seimila euro. Sono cifre assurde, immotivate. Ma poi vengo a sepere che, un lettore (né video né audio, ma molto più semplicemente un insegnante), quasi sempre un laureato in Lingue, uno che ha avuto la possibilità di andare ad insegnare in un dipartimento di lingua italiana all’estero dopo aver sostenuto un colloquio di 10-15 minuti, uno che in Italia, il più delle volte, non ha fatto altre esperienze che vadano oltre le poche ore di supplenza in una scuola Media, arriva a guadagnare una cifra che si aggira intorno ai cinquemila euro, più tutta una serie di agevolazioni. In quel momento comprendo che tutto è possibile, che il direttore dell’istituto di cultura può guadagnare davvero novemila euro al mese e magari il vicedirettore ne guadagnerà ottomila e così via. Tutto questo mentre i professori universitari, quelli che fanno questo lavoro da dieci, venti, trent’anni, percepiscono uno stipendio, ma dalle università finlandesi, che paragonato a quelli di cui sopra, sono da definirsi da morti di fame. Senza parlare della pensione, che è addirittura ridicola se confrontata a quella dei dipendenti delle istituzioni italiane e la liquidazione che non percepiranno. Ma magari le assurdità fossero tutte qui.

Quando si parla di istituzioni italiane, non si finisce mai di rimanere stupiti. Ed infatti, mentre lo Stato riempie di oro questi impiegati, succede che, lo stesso Stato, non ha soldi per finanziare iniziative culturali. Almeno questo è ciò che asseriscono i dipendenti delle istituzioni che, da decenni ormai, ripetono come un disco rotto che “dall’Italia non arrivano finanziamenti”, che “bisogna sperare nelle istituzioni finlandesi, affinché finanzino loro le iniziative italiane”. Se ne deduce che, l’Italia, paga stipendi da favola ai dipendenti delle istituzioni che a loro volta dovrebbero promuovere iniziative culturali. Ma l’Italia non ha soldi per promuoverle tali iniziative e, quindi, sorge spontanea la domanda: perché ricoprire di oro i dipendenti delle istituzioni se poi non sono in grado di svolgere il proprio lavoro? L’unica risposta che sono riuscito a dare alla domanda è che, tali stipendi, sono il giusto risarcimento ai dipendenti dell’istituto di cultura, in quanto costretti, da uno Stato incapace, a umiliarsi (e umiliare l’Italia) al cospetto del mondo, elemosinando danaro alle istituzioni dei paesi ospitanti. Ma se così fosse, un risarcimento lo meriteremmo tutti noi italiani, umiliati, come ad esempio in quest’ultimo caso, dal programma della “Settimana della Cultura Italiana” “organizzato” dall’istituto di cultura di Helsinki e che prevede:

  1. Esibizione degli sbandieratori del gruppo storico di Città di Volterra.

  2. Proiezione, all’aperto (per ridurre le spese gli spettatori dovranno fare il “piccolo” sacrificio di rischiare l’assideramento) di cinque film, Il Gattopardo, Riso amaro, Bellissima, Nuovo Cinema Paradiso, Divorzio all’italiana (condizioni climatiche permettendo, precisa l’istituto. Cioè se non nevica?).

Complimenti per la faccia tosta degli “aiutanti” organizzatori che, anche in questo caso, non avevano neanche i soldi per pagare gli sbandieratori e l’affitto di un locale riscaldato e quindi un grazie all’Ufficio Culturale del Comune di Helsinki che ha finanziato l’”evento” (oltre a chi, nell’istituto di cultura, ha il compito di suggerire quali eventi culturali meritano di essere finanziati).

No, non ho dimenticato di citare gli spennellatori, è che su di loro sappiamo già tutto: sono la linfa delle nostre istituzioni che alimentano il male del nostro Paese.

NotaNel momento in cui scrivo, mi giunge notizia che, in Finlandia, è in corso uno sciopero dei produttori cinematografici. Lo Stato, secondo i produttori, dovrebbe creare più fondi da destinare alla cultura. Impresa notevole, visto che, la Finlandia, deve trovare risorse per finanziare la propria di cultura e quella italiana.

Alla prossima settimana. (10.9.2007)




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