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Ma quali Idols: alla Sagra dell'uva c’è di meglio!

Alla fine hanno vinto due bambini e per nulla prodigi. Tutto come previsto, in particolare per quanto riguarda il primo posto: i miei amici finlandesi mi sono testimoni. Dico subito che ho visto solo una piccola parte della finale e di Idols Extra. Oltre due ore in cui protagonisti sono i due finalisti. Stesse facce, stesse canzoni, ripetute all'infinito da due dilettanti, con la pretesa di tenere incollati alla tv gli spettatori: neanche fossero Ray Charles e Aretha Franklin. Solo chi si lascia ipnotizzare dalla televisione, può resistere a tanto (con i danni che conosciamo). C'è chi si accontenta di poco e ai finlandesi votanti sono stati sufficienti i ruggiti (si fa per dire) metallari di Ari Koivunen e i lamenti tutta gola di Anna Abreu. Due dati veri escono da un programma finto a cominciare dai presentatori (che hanno creato un precedente: da oggi tutti possono presentare in tv), passando per i giudici (in Finlandia come in Italia, i critici capaci rimangono a casa) e finendo ai “cantanti” di cui si è parlato fin troppo.

Primo: la tv finlandese non rispecchia, almeno per quanto riguarda la musica, né la grande cultura che in questo Paese c’è, in tutti i generi musicali, né il talento di musicisti e cantanti finlandesi di cui, invece, i vincitori di Idols sono privi.

Secondo dato: grazie alla trasmissione, anzi ad Idols Extra, una specie di dopo festival, abbiamo avuto la possibilità di conoscere, finalmente, è il caso di dirlo, Janne Kataja. Un presentatore con tante qualità, prima fra tutte la simpatia. Niente a che vedere con i due robot (programmati anche male) di Idols. Una bella sorpresa tra tante mamme, papà, sorelle e fratelli di Barbie e Ken che affollano i canali televisivi finlandesi. Insomma: niente di nuovo e di buono, in questo Idols, a parte Janne Kataja e il suo Ballo del pinguino (7.4.2007)




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