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Didattica della Biologia


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I folletti di Zanzibar

testo di Cesare Della Pietà
foto di Stefano Unterthiner
estratti dall'articolo della rivista Airone n°266 giugno 2003

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Ma l'elemento chiave per rompere questo circolo vizioso potrebbe essere un altro: il turismo. Nel 2002, sono stati 14.000 i turisti che hanno fatto visita alle scimmie della foresta di Jozani.
Ciascuno di loro ha sborsato 8 dollari americani.
Dal 1997, una parte delle somme così raccolte va direttamente alle comunità indigene della zona: questi soldi sono già serviti per costruire una scuola e una linea elettrica, ed è già stato avviato un progetto per costruire un acquedotto.
Non solo.
Serve qualcuno che censisca i colobi, che guidi i turisti. Se le capanne avranno luce e acqua corrente, se qualche uomo o qualche ragazzo dei villaggi trova un lavoro, è grazie a quelle scimmie fino a ieri così invise.
L'atavico conflitto comincia a incrinarsi.

D'altra parte, per ricordarci che i processi che coinvolgono la natura sono sempre estremamente delicati, nel momento stesso in cui si propone come un aiuto per i colobi, il turismo si configura già come una pos­sibile minaccia.
Le scimmie di jozani si stanno rapidamente abituando alla presenza degli umani.
Curiosi e spudorati, alcuni giovani colobi si avvicinano, mendicano cibo e lo accettano, magari saltano in spalla ai visitatori, cercano di rubare oggetti.
Un banale incidente - un morso, un graffio a un turista - può turbare l'idillio.
Ma, soprattutto, la preoccupazione è quella che contatti troppo ravvicinati possano favorire la trasmissione di qualche malattia.
Sia dagli animali agli umani - e in tempi di Ebola e di Sars, è una prospettiva inquietante - sia viceversa.
Ricercatori e responsabili della riserva tremano all'idea che una patologia trasmessa dagli uomini si scateni con effetti imprevedibili, compreso il possibile annientamento dell'intera popolazione di colobi rossi di Zanzibar.
Per proteggere le scimmie, si sta studiando la possibilità di istituire una sorta di numero chiuso.
Quaranta visitatori al giorno sono decisamente troppi; si pensa a un massimo di 5-6 per ciascun gruppo, sempre rigorosamente guidato.
E i turisti dovranno osservare regole precise, conservando, per esempio, una distanza minima di 5-6 metri dalle scimmie ed evitando di dare loro cibo.
Basterà a conservarci gli ultimi folletti di Zanzibar?

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