PRIORIA DI SANT'ANDREA A VIEGLIA

Circa un secolo dopo, nella stessa zona, sul Libro di Montaperti sono registrati i due popoli e le chiese di S. Andrea e S. Martino a Vieglia. I due popoli dal 1364 sono riuniti dalla diocesi fiesolana, trasformando la chiesa di S. Martino in cappella cimiteriale del popolo di S. Andrea a Vieglia. Se la vicinanza delle due chiese fa considerare l'unificazione una decisione ragionevole, al contrario non � chiaro perch� abbia prevalso la chiesa di S. Andrea. Nel primo catasto fiorentino del 1427 il popolo di S. Martino � composto di 16 dichiaranti reddito, quello di S. Andrea soltanto di 6. Da un punto di vista puramente numerico, sarebbe logico pensare ad una soluzione opposta a quella verificarasi nel 1364 ed � spontaneo chiedersi come mai � avvenuto il contrario.
La chiesa di S. Andrea si trova in prossimit� del culmine di un poggio dove la famiglia fiorentina dominante la zona aveva la residenza estiva.
I Cresci alla fine del '300, i Neroni nel secolo dopo, infine gli Altoviti fino all'800, si sono succeduti nel patronato di S. Andrea, considerandola quasi come una cappella di famiglia; con ogni probabilit� un cimitero a S. Andrea non sarebbe stato di loro gradimento.
Altra circostanza favorevole a S. Andrea nell'unificazione del 1364 fu la persona del vescovo di Fiesole: Andrea Corsini. Con un vescovo fiesolano di nome Andrea e in fama di santit�, S. Martino non poteva che soccombere.
Dopo l'esilio imposto dai fiorentini nel 1227 ai vescovi fiesolani, il Corsini fu l'unico a pretendere la sua residenza sul colle di Fiesole e rest� anche l'unico caso nei successivi quattro secoli.
La coraggiosa scelta contribu� a creare un forte legame del popolo fiesolano al suo Vescovo, tanto da Ottenerne la canonizzazione nel 1629 sotto il papato di Urbano VIII. Adiacente alla cappella cimiteriale di S. Martino, dall'inizio del '500, fu eretta la sede e fondata la compagnia di S. Sebastiano. Ispiratasi all'ordine dei flagellanti e all'essenzialit� del Vangelo, i laici fratelli si dedicarono all'assistenza dei malati, alla sepoltura dei morti e alla venerazione del S.S. Sacramento. Correttore spirituale della compagnia (salvo rare eccezioni) fu sempre il parroco e poi priore di S. Andrea.
Sottoposto spiritualmente al priore di S. Andrea era anche il vicino spedale di S. Maria della Neve alla Querciola, fondato nel 1383 dalla Compagnia del Bigallo di Firenze.
Il priore per i suoi uffizi riceveva una ricompensa annua dal Bigallo.
Da un giornale-inventario della chiesa di S. Andrea, con registrazioni decorrenti dal 1544, vediamo che il patrimonio della prioria comprendeva due poderi, una casa da lavoratore, una casa del priore, degli appezzamenti di terreno �allivellati� a Giannozzo da Cepperello.
Sono registrati anche i 21 poderi compresi nel detto popolo e sottomessi a decima da pagarsi alla chiesa in grano, vino e olio. � sorprendente notare come i toponimi dei relativi poderi si siano mantenuti simili dal '500 ad oggi:
Castello Vecchio;
Lastrico
(oggi Pergoleto);
Campolungo;
La Querciola;
Il Poggio;
Mulino al Bernazzino;
Scopa;
Cepperello;
Villore;
Manetto Bati;
Manganelli
(oggi Torre Bonsi);
Cicaleto;
Casellina;
Pratale;
S.Martino;
Della Chiesa;
Capanne;
Cambi Pierino di S. Maria Nuova
(oggi Sorbano);
Monache del Vettoio S. Verdiana
(oggi Velia);
Moreto;
Spedaluzzo
.
Dopo la beatificazione di S. Andrea Corsini, avvenuta nel 1629, a distanza di 9 anni la chiesa di S. Andrea (coincidenza?) viene dichiarata prioria. Nell'occasione Luigi Altoviti, che ne ha il patronato, rinnova il suo "obbligo" di 35 lire annue vita natural durante sua e dei propri eredi. Tuttavia dal 1640, la diocesi decide la sottomissione della prioria alla pieve di Montereggi. Da questa data, ogni anno, il giorno del Corpus Domini si svolgeva una processione di popolo dalla chiesa di S. Andrea alla pieve di Montereggi; nell'occasione veniva esposto il S.S. Sacramento e i fratelli di S. Sebastiano distribuivano il tradizionale "panellino".
Come in tutte le vicende umane, anche questo accorpamenti organizzativi promossi dalla Diocesi non furono esenti da polemiche e rivalit�; certamente curiosa fu la controversia innescata dalla Compagnia di S. Sebastiano, protrattasi per circa 50 anni dal 1692 al 1742. Il motivo del contendere furono le immagini di S. Sebastiano e di S. Andrea dipinte sullo stendardo ufficiale della compagnia, da usare nelle processioni. I fratelli, intesero sostituire le insegne di S. Andrea con la croce rossa della pieve di Montereggi.
Tale simbolo era consentito solo alle pievi, ma i responsabili della compagnia, considerando che la prioria di S. Andrea era stata sottomessa alla pieve, si sentirono autorizzati ad usufruire dell'ambita insegna.
All'inizio la loro richiesta fu accolta dalla Curia non considerandola sconveniente, ma non tard� a farsi sentire la rimostranza della prioria offesa dall'esclusione di S. Andrea.
C'� il sospetto che tale contrasto nascondesse anche una sotterranea contestazione al correttore spirituale della compagnia (all'epoca Faustino del Conte, priore di S. Andrea) dati i non rari momenti di tensione a causa della insistente richiesta di autonomia da parte dei fratelli al Priore.
Comunque sia, i vescovi fiesolani prima di appianare le divergenze dovettero "subire" infinite rimostranze indirizzategli dagli scontenti fratelli di S. Sebastiano, dall'offeso priore di S. Andrea, dall'imbarazzato pievano di Montereggi...

CURIOSITA' STORICHE

Anno 1565
II vescovo Camaiani, in visita pastorale alla sede della compagnia di S. Sebastiano non trov� ad accoglierlo il parroco di S. Andrea e correttore della compagnia Biagio di Antonio dei Guglielmi. Essendo anche la porta chiusa non vi pot� entrare. Rientrato in curia, il Camaiani volle consegnare personalmente al priore di S.Andrea il verbale della visita "mancata" "allo scopo che non se ne potesse addurre il pretesto della �ignoranza" affinch� sotto pena di scomunica notificasse agli stessi confratelli di S. Sebastiano il disappunto vescovile.

Anno 1652
II priore di S. Andrea Bernardo Cecchinetti rinuncia all'incarico rendendo vacante il rettorato della prioria.
Luigi Altoviti (unico padrone di S. Andrea, come egli stesso si dichiara) impossibilitato a presentarsi in curia per ragioni di malattia, delega suo procuratore il cittadino fiorentino Domenico Lapini.
Attraverso il detto procuratore, l'Altoviti indica il nuovo priore di S. Andrea nella persona di Ludovico Arnetoli, al momento parroco di S. Lorenzo a Basciano, facendosi garante che il priore uscente dovr� lasciargli le scorte di grano, vino e olio, oltre al letto e le altre masserizie. Inoltre come "mallevadore" del Vescovo, l'Altoviti, sottoscrive questo impegno:
per tutto quanto verr� decretato da v. s. ill.ma non solo secondo il sinodo ma ancora tutto quello che bisognasse per adempiere l'obbligo dei miei eredi. A d� 21 aprile 1652, Lodovico Tortoli � priore di S. Andrea.

Anno 1727
Faustino del Conte, priore di S. Andrea, nell'intento di far quadrare il bilancio della prioria chiede al Vescovo il permesso di far tagliare un olmo che danneggia la casa del suo contadino e dal cui ricavato farebbe costruire un pozzo l� inesistente. Dopo circa due anni chiede ancora di tagliare sei cipressi. 3 davanti alla chiesa di S.Andrea e 3 a S. Sebastiano; il ricavato servirebbe alla spesa per due confessionali. Come prevede la prassi, la curia incarica il pievano di Montereggi a svolgere la funzione di suo perito di fiducia.Fatto il sopralluogo, il pievano dichiara che: la valuta dei cipressi pu� ascendere, detratte le spese, a ducati 7 in circa essendo 4 canne e mezzo da lavoro. Per quanto riguarda i 3 cipressi vicini a S. Andrea, piantati troppo vicini alla stessa possono essere di pregiudizio a causa dei venti ma non sono in misura da taglio. Quelli vicini a S. Sebastiano neppure essi sono da taglio e si trovano in buon terreno, capaci a venire a migliore perfezione non essendo ancora stati rimondati e svettati, che � quanto possono riferire con umilissime riverenze. Com'� facile intuire, il povero priore dovette rivedere i suoi progetti.

La Parrocchia di S. Andrea a Sveglia trasferita in S. Andrea Apostolo nuova chiesa di Caldine
La chiesa di S. Andrea a Sveglia, come le altre circostanti trattate nella presente ricerca, � una tipica parrocchia della passata civilt� contadina; composta pertanto da caseggiati sparsi nel territorio agricolo. In tempi a noi recenti, con l'avvenuta espansione del paese di Caldine si � venuta a crearea una situazione abbastanza paradossale anche se comune a tanti altri luoghi di campagna: una chiesa rimasta obsoleta e un nuovo paese di fatto senza chiesa. L'opera illuminata di P. Antonio Lupi, domenicano del convento della Maddalena, ha permesso di ricreare un contesto spiritualmente razionale con la costruzione di una nuova chiesa in posizione centrale di Caldine, intitolata a S. Andrea Apostolo, protettore da sempre della popolazione locale. La prima pietra del nuovo edificio sacro fu posta il 5 ottobre 1969. La sua realizzazione, curata particolarmente dal parroco Domenico Marcantoni, comprese quattro anni di lavori; risalente la sua consacrazione al 6 ottobre 1973.

Cronologia del toponimo Veglia
XVI secolo - Tutte le citazioni riguardanti S. Andrea, S. Martino, S. Sebastiano riportano il toponimo "in Vieglia".
XVII secolo - Dopo la visita pastorale del vescovo Tomaso Ximenes a S. Andrea, avvenuta nel 1621, il toponimo si evolve "in Veglia".
XVIII secolo - Ancora in seguito a una visita pastorale del vescovo Maria Francesco Ginori del 1744 avviene la trasformazione, nei verbali si ritrova l�attuale "Sveglia".
Sempre dal XVIII secolo il toponimo S. Sebastiano venne trasformato in S. Bastiano (anche nella documentazione diocesana); tale storpiatura si � mantenuta in uso fino ad oggi per larga parte della popolazione.

Dati statistici.
Nello stato delle anime del 1783, la prioria di S. Andrea risulta composta di 2 chiese, 3 oratori, 28 case, 36 famiglie.
Parroci di S. Andrea, citati nei Documenti Straordinari della diocesi di Fiesole:
1565 Biagio de Guglielmi;
1601 Luca di Giovanni de Ferraris;
1620 Luigi Ferraris da Ponte;
1621 Doideneo Provideri;
1638 Stefano Stecchetti;
1639 Bernardo Cecchinetti;
1652 Lodovico Arnetoli Tortoli; 1700 Cesare Maria Batacchi.

Elenco dei priori di S. Andrea tratto dal volume dei Benefici e Beneficiati:
1715 Giovanni Andrea Arrigucci;
1726 Pietro Faustino del Conte, morto 1786;
1786 Francesco Covoni;
1810 Domenico Cesari, rinunci� 1844;
1845 Guido Messeri, morto 1858;
1859 Francesco Carmi, morr� 1885;
1885 Giuseppe Pasquini, morto 1887;
1890 Andrea Gorellini, rinunci� 1935;
1935 Egisto Arnetoli, rinunci� 1945;
1945 Giuseppe Tarchi, trasferito a Macioli 1956;
1956 la parrocchia � affidata ai p. domenicani di S. Marco;
1956 Romeo F. Neri, nominato con bolla, parroco al 1963;
1961 Luigi Carta, nominato parroco 1 gennaio 1961;
1962 Antonio Lupi, nominato vicario e sost. 10 novembre 1962;
1963 Romeo F. Neri, o.p., nominato parroco 1 gennaio 1963;
1964 Giuseppe A. Lupi, nominato parroco 1 ottobre 1964;
1968 Tiro Marcantoni, nominato parroco l�8 gennaio 1968;
1977 Guido Pratesi, nominato parroco 11 dicembre 1977.



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