SANT'ILARIO A MONTEREGGI

Come abbiamo gi� visto, nel 1102 sul lato sinistro della valle esistevano solo tre caseggiati fortificati sottoposti al vescovo di Fiesole: Boianem, Mons Regis et Curtem Sala; la pieve pi� vicina era S. Gervasii in Alpiniano sulla pendice opposta del poggio, in direzione della selletta tra Montereggi e la suddetta pieve.
A distanza di un secolo e mezzo il Libro di Montaperti ci rivela la presenza di ben 5 chiese con relativi popoli pi� o meno nella stessa zona: S. Maria a Buiano, S. Margherita a Saletta, S. Michele a Muscoli, S. Andrea e S. Martino a Vieglia pi� decentrate sul fondo valle ma sempre comprese nella fascia detta di Montereggi. La chiesa di S. Ilario, destinata nei secoli seguenti ad essere il riferimento religioso principale di Montereggi, nel 1260 ancora non esisteva. La sua prima citazione si trova su un decimario vaticano del 1301 che la indica sottoposta al piviere di Fiesole.
La notevole espansione ecclesiastica, avvenuta nella valle tra il XII e XIII secolo, non � da considerarsi eccezionale; corrisponde all'evoluzione religiosa avvenuta in tutta la Toscana nello stesso periodo, diretta conseguenza del prestigio ritrovato dalla chiesa romana a scapito dell'arrogante impero tedesco, principalmente durante il papato di Gregorio VII.
Dall'anno 1565 S. Ilario risulta pieve con relativo fonte battesimale (il sacramento del battesimo non era consentito nelle chiese suffraganee). L'importanza della pieve si accresce nel 1567 quando i suoi patroni Baldovinetri, signori anche di S. Maria a Buiano, a causa delle gravose spese per la manutenzione delle fabbriche e il mantenimento dei rettori (mentre sono misere le rendite delle due chiese) supplicano il vescovo di Fiesole di poter unire i due vicini popoli di Buiano e Montereggi sotto la pieve di S. Ilario, sconsacrando S. Maria a Buiano. Angelo da Diacceto, vescovo fiesolano (1566-1570), ritenne di accettare la proposta dei Baldovinetri per alleviare il peso economico della famiglia, impegnatasi a sostenere economicamente addirittura 4 chiese dell'alta valle: oltre alle due gi� citate anche S. Jacopo a Festigliano e S. Piero a Caligarza. Un'altra circostanza a favore della pieve di Montereggi avvenne nel 1640, quando le fu sottoposta la prioria di S. Andrea a Veglia.
Il diritto di patronato dei Baldovinetri sulla pieve ebbe fine il 19.10.1784, quando Panieri Mancini, con decreto vescovile, la sottopose direttamente ai vescovi di Fiesole.

CURIOSITA' STORICHE

Sconsacrazione di S. Maria a Buiano.
Nell'aprile 1566, Jacopo Borgianni, parroco di S. Maria a Buiano, rinunci� al suo incarico a causa della misera rendita della chiesa sufficiente a coprire le spese per la sola met� dell'anno. A causa della rinunzia del Borgianni si apr� un contenzioso con la popolazione di Buiano che si protrasse circa 4 anni. I buianesi non si rassegnavano a perdere la loro chiesa, tra l'altro pi� antica di S. Ilario a Montereggi. Tre fra le famiglie pi� ricche di Buiano: Busini, Martini e Carducci, si offrirono per il mantenimento del parroco; i contadini della zona erano disposti a versare una staia e mezzo di grano come diritto di "decima" al rettore. Ricevuta una prima risposta negativa dalla curia vescovile, i buianesi si appellarono al nunzio apostolico e all'arcivescovo fiorentino, ma il 14.1.1570 venne sancita la definitiva sconsacrazione di S. Maria a Buiano.
Durante l'annosa controversia era pievano di Montereggi Alessio Baldovinetti; la sua famiglia aveva diritto di patronato nelle due chiese. Con ogni probabilit� i Baldovinetti cercarono di ridurre le loro spese e nello stesso tempo aumentare il prestigio della pieve di cui uno della famiglia era titolare.

La festa di S. "Crestina".
Giuseppe Veneziani, pievano di Montereggi, nel 1593 scrive al Vescovo comunicandogli come nel suo popolo da diversi anni grandinate spaventose facciano enormi danni alle coltivazioni con disastro universale di tutto il paese. Per sottrarsi a tale flagello, gi� da 5 anni nel suo popolo � stata istituita la festa di S. Crestina vergine e martire, allo scopo di fare cessare per sua intercessione le grandini infestatrici.
Ogni anno la festa ha ottenuto gran concorso di popolo e uso di sacramenti. Con le elemosine raccolte in tali occasioni, il pievano chiede il permesso di edificare un tabernacolo vicino alla chiesa in onore della santa vergine.

Un campanile alto, per salvare le campane.
Ancora il pievano Veneziani nell'anno 1695, informa il vescovo come nell'anno precedente furono nella diocesi fiesolana e fiorentina portate via e spezzate diverse campane dai campanili� Per evitare una simile disavventura alla mia pieve ho fatto costruire un campanile a 4 facciate isolato e di altezza di 35 braccia.
Il pievano chiede al vescovo facolt� di poter mutare le due campane esistenti che sono assai estimabili e per la grandezza e per la bont� con due campane pi� piccole, onde poterle collocare con pi� sicurezza nel nuovo campanile di tal gravezza alleggerito.

La reliquia della Croce di N.S. Ges� Cristo.
Dichiarazione del pievano Bonaiuto Lorini: Montereggi a d� 26 aprile 1753. Ho ricevuto da Giovanni di Poggio di Niccol� Baldovinetti patrono di questa pieve e a perpetua sua memoria da conservarsi in essa, un frammento di legno della S.S. Croce di N.S. Ges� Cristo, riposto dentro una crocetta di cristallo circondata di filigrana d'argento dalla quale pende il sigillo in cera rossa di Spagna con l'arme di mons. Camillo Merlini arcivescovo di Iconio, proprietario della reliquia dal 1725.
La qual crocetta sta riposta dentro un reliquiario di metallo inargentato con la sua pianta di legno dorata, col suo cristallo davanti e dietro chiuso con coperchio di ottone in cui si vede incisa la seguente memoria: reliquia della S.S. Croce di N.S. Ges� Cristo, donata da G. Baldovinetti alla sua pieve di S. I. a Montereggi anno 1753. Il qual coperchio � legato con cordone di cera celeste e il reliquiario resta coperto con una sacchetta di roba pagonazza con una crocetta rossa in fronte e il tutto riposto in una scatola di legno foderata dentro la carta amarizzata e segnata con l'arme medesima dei Baldovinetti
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Dati statistici parrocchiali.
Nello stato delle anime del 1783, il popolo di Montereggi � composto di 38 case e 40 famiglie (lo stato delle anime fu introdotto dal vescovo fiesolano Filippo Soldani a partire dall'anno 1673; ogni anno nel periodo di Pentecoste, i parroci dovevano compilare per la curia un elenco dettagliato di ogni presenza nella parrocchia e delle propriet�). Non � possibile fare un elenco completo dei pievani di Montereggi prima del '700; dalla sezione "Documenti straordinari della diocesi" si rilevano solo:
- Alessio Baldovinetti, 1567;
- Luca Vigna, 1632;
- Giuseppe Veneziano.
Dal volume dei Benefici e Beneficiati � possibile ricostruire l'elenco completo dopo il '700:
1727 Francesco Maria Laghi;
1736 Bonaiuto Lorini;
1763 Michele Borgianni, morto 1805;
1805 Gaetano Marucelli, morto 1847;
1847 Gio-Batta Cungo, rinunci� 1854;
1854 Giuseppe Scarpellini, morto 1873;
1874 Dimitrio Pasquini, rinunci� 1896;
1897 Luigi Tarchi, rinunci� 1908;
1913 Ulinto Calvelli, morto 1976;
1975 Paolo Baratri, rinunci� 1976;
1976 Jos� Arcangelo Papi;
1993 Luigi Becattini.



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