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Gentili Ospiti...

...per facilitare il vostro cammino fornisco alcuni suggerimenti perchè possiate interpretare meglio i miei dipinti... odissea.gif (167320 byte)

L’Arte non è un mondo di misteri, anche se pochi sono famigliari a questa. Tutti sappiamo quello che ci piace, ma spesso non siamo capaci di dire perché. Non esistono formule magiche per valutare le qualità di un quadro; per intenderlo a fondo occorre solo impossessarsi dei mezzi di cui l’artista si è servito per comunicare con noi. Il dipinto, infatti, non è altro che la proiezione della personalità dell’autore, un enunciato del pensiero dell’età che l’ha prodotto. Il significato di un grande quadro si arricchisce con gli anni, quello di un quadro mediocre scompare. Che cosa è un dipinto? Non trovo una sola risposta. Qualunque esso sia è certamente una esperienza per chi guarda, perché è impossibile osservare qualche cosa senza reagire in un modo o nell’altro. Un certo grado di partecipazione emotiva è inevitabile e dipende sia dal carattere e dal vigore del materiale che ci viene offerto sia dalla nostra volontà e sensibilità. Il vedere, il sentire e il pensare, nel guardare un quadro, implicano l’introdursi nelle forme, nei colori e nell’ io dell’artista.

Il creato è uno scrigno pieno di gioielli nel quale affondare le mani, ma pur vivendo in un mondo di meraviglie, inconsciamente, non ce ne rendiamo conto. Basta poco per stupirsi e meravigliarsi. Anche i vermi che calpestiamo, le pietre e le cose più insignificanti che ci circondano sono degne della nostra considerazione. Perché non saper vedere e non emozionarsi dell’ irrilevante è perdere il senso del creato e dell’universo. Proprio per essere fedele a questa dottrina rappresento nell’ ”Umana odissea” Dio, l’uomo e l’ infinito con atomi, alberi e sassi. Nei miei dipinti cerco di mostrare l’essenza al di là dell’apparire, l’essere (la kantiana realtà noumenica che traspare oltre quella fenomenica) . Mostro una volontà di ricerca tesa ad impadronirsi di una forma allo scopo di frantumarla ed oltrepassarla, e, nell’esercizio della mente, un desiderio di conoscenza spinta sino all’ossessione nel tentativo non solo di catturare il segreto delle cose, ma anche di cogliere le relazioni tra esse e il resto del mondo. Dipingo gli ulivi su quasi tutte le tele senza provare sazietà; questo potrebbe sembrare monotonia d’ispirazione, in realtà non finisco mai di passare oltre quel soggetto se non per il fine di realizzare cose più reali e più sagge, scoprendo sempre nuovi ritmi ed armonie cromatiche finchè di essi non resta che un messaggio. Su questa mia affermazione mi è di conforto il grande Paul Césanne, infatti in una lettera alla madre afferma: “… Devo sempre lavorare, non certo per giungere al finito, che suscita l’ammirazione degli imbecilli. Questo, normalmente, si apprezza tanto ma è il risultato d’una abilità d’artigiano e rende ogni opera per niente artistica e banale”.

Elaboro la materia concettualmente, perché reputo il vedutismo e la figurazione incapaci di trasfigurarsi in emozioni e affido al simbolo, alla metafora, alla visione come concentrato di sollecitazioni culturali, il rinnovamento della sensibilità poetico-pittorica. Postulo la volontà concettuale e la resa in fase d’esito estetico di una dimensione “altra & oltre, cogliendo gli aspetti interiorizzati della simbologia e usando il linguaggio figurativo come mezzo al fine di suggerire letture più profonde e su altri livelli. Rappresento con alberi metaforici l’uomo, la sua esistenza nei suoi molteplici aspetti e la sua pulsione spirituale che lo spinge dalla terra verso l’anelito del cielo. Cerco di fondere e di elaborare sulla tavolozza colori e sogni, animando poeticamente la tela, strutturandola non solo con linee e luci, ma facendola divenire oggetto di eco della memoria, risonanza di percezioni e momento di meditazioni.

Vi accompagnerò durante la visita con delle indicazioni . Buona navigazione.

DARIO PISCONTI

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