HOME

ASTROGRAFO PORTATILE 
Estratto dall'Articolo apparso in ottobre 1975 nella Rivista ORION, Svizzera.

Scopo del presente articolo é descrivere un piccolo astrografo portatile che, facilmente smontato, puó essere trasportato anche in aereo in una appositamenbte adattata Suitcase. Esso consente l'effettuazione di lunghe esposizioni con qualsiasi camera fotografica con focali fino a 200 mm., nonché l'uso di piccoli cannocchiali.

L'idea della sua costruzione era nata nel lontano 1975 dal desiderio di effettuare foto a lunga posa della Cometa Kohoutek (1975), anche in considerazione del fatto che in quel periodo non disponevo di alcun telescopio, ed avevo urgente necessitá di una montatura equatoriale. 
La sorte ha voluto che non arrivassi in tempo a terminare la costruzione, e dovetti accontentarmi di fotografare la cometa con camera fissa (Ob. Pentax 1.4/50 - 30 sec. su Kodak Rekording 2475).

La montatura, come si puó vedere, é del tipo tedesco. La base é formata da una piastra di legno duro ed é dotata tre piedini a vite per un facile livellamento, che puó essere controllato con una livella incorporata. Per una preliminare orientazione é anche incorporata una bussola magnetica.

Sebbene in questa particolare versione la latitudine sia fissa (quella di San Gallo, Svizzera) la montatura puó essere usata con un buon treppiede a qualsiasi latitudine. A questo fine é stata prevista nella parte inferiore della base una madrevite da 1/4 di pollice.

Sulla parte sinistra della base é alloggiato il gruppo motore, che funziona con una pila da 6V; nel centro il supporto per l'asse polare e per la vite senza fine; e sulla destra un potenziometro per una regolazione preliminare della velocitá. La sua regolazione finale si fa in un modo piuttosto casalingo, ma nonostante ció totalmente efficiente, e consiste nell'effettuare la regolazione preliminare in maniera tale che essa sia un po' piú lenta del necessario. Un cavetto con un pulsante, che permette di scavalcare il potenziometro, consente di accelerare il motore ogniqualvolta appaia necessario, raggiungendo cosí una soddisfaciente velocitá di guida. Per una guida automatica, un generatore di impulsi puó facilmente essere adattato al gruppo motore per il suo controllo.

L'asse polare, un tubo di acciaio inossidabile da 12 mm di diametro, é montato su 2 cuscinetti comuni e uno reggispinta. Esso consente di orientare la montatura mediante osservazione della stella polare. Per una piú precisa orientazione (nell'emisfero Nord) si fa uso di un prisma interposto, che sposta la stella polare verso il polo della quantitá necessaria, consentendo cosí una precisa orientazione. L'angolo dipende ovviamente dalla data e dall'ora. A questo scopo, sulla parte sinistra della montatura, sul coperchio del potenziometro (scatoletta rotonda) é montato un regolo calcolatore circolare che consente di effettuare rapidamente tale calcolo con molta facilitá.

L'asse di declinazione é montato anch'esso su un cuscinetto a sfere. Per l'incrocio degli assi si é fatto uso di un raccordo a T per uso idraulico, debitamente adattato, che ha dato ottimi risultati.

La montatura é anche dotata di cerchi graduati (ascensione retta e declinazione) ció che consente l'ubicazione degli oggetti per mezzo delle coordinate. Un ulteriore indice permette anche di determinare, quando la macchina é in movimento, l'ora e l'angolo orario.

Altre caratteristiche della montatura si possono dedurre facilmente dalle foto allegate, come per es. la possibilitá di porre al posto della camera un piccolo rifrattore da 50 mm, che puó fornire oltre 100 ingrandimenti, permettendo di sfruttare integralmente il suo potere separatore (2 sec. d'arco) dato che é quasi insensibile alla turbolenza. Tanto per avere una idea, la divisione di Cassini nell'anello di Saturno puó essere vista con detto obiettivo senza difficoltá.

Un piccolo cannocchiale di guida puó essere inoltre addossato alla stessa camera. Il reticolo nell'oculare é stato costruito tracciando con una penna a sfera due linee ortogonali su un vetrino coprioggetti per microscopio. Come chiunque potrá comprovare, quando si traccia una linea con una penna a sfera su vetro, la penna produce in realtá due linee parallele molto sottili e molto vicine fra loro (qualche decimo di mm), che possono compiere egregiamente la funzione richiesta.

A titolo di esempio di ció che si puó ottenere con un piccolo strumento come questo, vedansi la foto di Venere, ottenuta col piccolo rifrattore da 50 mm quando il pianeta stava molto lontano, e di Altair e dintorni (la mia prima fotografia a lunga posa), ottenuta con obiettivo Pentax 3,5/135, con 20 minuti di posa, su Kodak 103a-F e filtro verde-giallo: nella foto si possono contare oltre 2500 stelle, laddove a occhio nudo non se ne vedono che 10 !
Altra foto degna di nota mi sembra quella di Antares (Alfa Scorpionis), fatta con qualche minuto di posa, nella quale si puó apprezzare la rotazione della Terra.

HOME