Corriere dello Sport- Stadio
Dicembre 2007

Brevi di cronaca (dal futuro)

Un'intera curva del PalaSavena gremita dalla passione genuina e antica della Fossa, decine di innamorati della Fortitudo che nonostante la sconfitta del giorno prima sul campo della Vanoli Soresina si sono ritrovati per l'ormai consueta braciolata di Natale nell’impianto che cspita la squadra al suo primo campionato di Legadue dallo scorso settembre. Fra una salsiccia e un bicchiere di vino non sono mancati i canti d’amore per l'Aquila intervallati da un ritmato e sprezzante "Sa-lu-ta-te Sanlazza-ro-di Sa-ve-na!". Da Via Caselle il corteo spontaneo della Fossa si è incamminato verso la Via Emilia per poi svoltare a destra e così la massa di tifosi biancoblu ha preso a marciare sempre meno spedita ma in maniera regolare verso il centro di Bologna, preceduta e seguita da due rappresentanti dei vigili di San Lazzaro, che davanti al Cimitero dei Polacchi hanno passato le consegne a due colleghi di Bologna, questi in bicicletta. Ma giunti in Via Dozza i capi della Fossa hanno dato l'ordine di rompere le righe e invitato i partecipanti a raggiungere Piazza Maggiore con i propri mezzi: di lì a poco l’autobus della linea 19 ha visto scendere in Via Rizzoli la decina di aficionados Fortitudo diretti all'appuntamento con l'artista che era stato ingaggiato per il grande concerto di auguri.

Quando Beppe Maniglia ha attaccato le prime note di Apache, la commozione è scesa sul manipolo di valorosi, è spuntata qualche lacrima ed è spuntato anche Franz Campi che ha provato a insegnare a Beppe gli accordi per "Cuore Fortitudo".
 Purtroppo, come a volte accade in queste occasioni, qualche irresponsabile se l'è presa con il gruppo elettrogeno del popolare singer e allora il previsto concerto di Maniglia è diventato all'improvviso muto, a parte il rombo sempre meno vicino della sua moto che si allontanava guidata da mani truffaldine.
 Scendevano già le prime ombre della sera, quando i ragazzi della Fossa hanno chiamato al telefono Michele Forino perché venisse a raggiungerli ed esaltarli con la chiamata dei nuovi beniamini. Il caso voleva che lo speaker ufficiale della Effe fosse proprio
nei paraggi ed allora, sgomberata la piazza dai due mimi e da itre pensionati, in un metaforico e suggestivo svolazzare di piccioni, si è ripetuto il magico rituale di ogni gara interna della Effe al PalaSavena: numero 4-Giovanni Rugolo! Numero 5 - Franco Migliori!Numero 6- Simone Pierich!  Numero 8- Cristiano Masper! Numero 10- Federico Maiocco! Numero 12- Brion Rush!  Numero 13- Otis George  Numero 18- Ruggero Fiasco! Numero 20- Vincenzo Esposito! Allenatore- Maurizio Ferro!
Sotto i portici dell’Archiginnasio, nel frattempo, Fabrizio Pungetti allestiva veloce una bancarella per vendere adesivi con l'Aquila ma scambiato per extracomunitario abusivo o più probabilmente per un altro Bonaga, era malmenato da un paio di ausiliari nonostante il pronto intervento dell’Avvocato Palumbi giunto in sulky insieme a Rocco di Torrepadula.
La torre di Palazzo d’Accursio batteva le sei, quando la festa della Effe terminava e i tifosi potevano così tornare alle loro dimore incamminandosi tre per per Via IV Novembre e poi Via Portanova a inneggiare a Seragnoli, uno per Rizzoli, due per Ugo Bassi, due a vedere le commesse fighe di Galleria Cavour e uno con Pungetti verso il McDonald's di Via Indipendenza.
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