Hanno cenato assieme ieri sera a Milano. «Coronato un sogno»
STADIO , 25 ottobre 2006

BOLOGNA - Belinelli e Mancinelli sbarcano a Milano. Ecco i nostri che entrano al ristorante, uno dei miglio­ri di Milano. C'è abbastanza per fare un film.

Sì, Miracolo a Milano .
A Milano finalmente si mangia, perché a Bologna, sotto la nuova gestione di "gestisco patrimoni, contengo costi" Martinelli, tra una facility e l'altra,   è saltata anche la convenzione con   la cotoletta di Danio da 10 euro:   la F ne   facilita al massimo 7 al giorno, quindi mangiano col turnover (saltano a turno Janicenoks o Shumpert).  
 


Il sogno di ogni giovane biancoblu,
mangiare come nell'enbiei

Aggiungi un posto a tavola
che c'è un ragazzo in più
poi stringi un po' la cintola
mio prode biancoblù,
gli amici a questo servono
a stare in compagnia,
sorridi a Martinelli
non farlo andare via
c'è il rischio che la F
sparisca e così sia

Trovajoli-Fiastri-Garinei-Giovannini-Martinelli

Ci sono Ibra e Materazzi e nel tavolo a fianco Gattuso, Pir­lo e Gilardino.

Praticamente, l'annuale raduno del M.E.N.S.A.

Belinelli racconta al telefono un istante dopo il primo contatto: «Ho conosciuto Jordan. Gli hanno spiegato chi sono e lui ha fin­to, credo, di conoscermi. Adesso de­vo scappare, inizia la cena.

Righi rischia di fargli saltare qualche portata. Visto il periodo, è meglio mangiare tutto quanto e chiedere al cameriere il sacchetto di avanzi per Vascone.

Ho coro­nato un sogno ma, credetemi, questo è un tonico esagerato per la trasfer­ta di Le Mans. Voglio lasciare il se­gno nella prima di Eurolega. Ho la piccola presunzione che ora Jordan sa chi sono e magari si informa pu­re. Non posso deluderlo » .

Nella prima di eurolega a Le Mans s'è visto un Beli molto più tonico delle precedenti uscite: merito del contatto con Jordan o di quello con le bistecche? 13 punti nel primo quarto, poi altri 4 dal campo in tutta la gara..   se la nutrizione non è adeguata e costante, le forze via via scemano, come dimostra Mancinelli.  

Al "Corso Como", questo il ristorante, Belinelli ha coronato il sogno di una vita. Perché quando hai il po­ster di un fenomeno in casa, mai ti sogni di parlarci e cenare con lui. Perché tutti nella vita hanno avuto un mito e hanno sperato un giorno di conoscerlo. Belinelli, con l'amico fraterno Mancinelli, c'è riuscito. Ie­ri sera hanno cenato assieme a Mi­chael Jordan.

Ieri sera hanno cenato. Punto.

La giornata è sembrata eterna per i due alfieri biancoblù. Doppia sedu­a di allenamento e, verso le 19.30 partenza per Milano assieme ai fratelli procuratori del Beli e all'autista di sempre: Maurizio Gatti. Com­pleto scuro per Beli, giacca per il Mancio.

Date le restrizioni imposte per le trasferte (Shumpert non va a Biella per risparmiare una camera d'albergo, trasferta a Le Mans senza medico al seguito, resta a casa anche Abele Ferrarini), Mancio e Beli temevano di dover andare a Milano in autostop. Invece gli efficientissimi fratelli-procuratori hanno combinato per un passaggio sul pullman di un tour per anziani con annessa dimostrazione di pentole.

Prima di partire, le parole di Belinelli erano spontanee al­meno quanto l'allegria di poter ve­dere da vicino l'idolo di sempre: « Lo ammetto, soltanto all'idea di poter incontrare Michael Jordan sento una grande emozione . Ho sempre guardato a lui come al migliore in assoluto, e fin da quando da ragazzi­no andavo a giocare le classiche partite al campetto, mi sono sempre ispirato a lui, ai suoi movimenti ma soprattutto alla sua immensa voglia di vincere . Poi, al mito di MJ ho ac­costato un altro modello quale Kobe Bryant, che è più vicino a me per età e che un giorno spero di poter affron­tare sul campo. Ma, anche se non gioca più, ancora og­gi Michael Jordan rappresenta per me il giocatore più forte di sempre. Ed incontra­re uno come lui è qualcosa che resta unico. Per me e per Mancio sarà una grande emozione » .

Beli è sceso in campo con la mitica maglia n.23, in onore del suo illustre commensale. E il legame col   vecchio asso   è stato confermato cabalisticamente dai numeri espressi in campo: 7/16 dal campo, 7 + 16 = 23, tutto torna, tutto si tiene. Adesso toccherebbe ai numeri di Kobe...

Belle le "spontanee parole" di Belinelli sul suo idolo, così spontanee che Righi le ha prese dalla home page del sito di Marco,   oppure sono giorni che Beli ripete la stessa frase a tutti, oppure Righi è il webmaster del nuovo   belinelli.it.


Belinelli non stacca dalla Fortitu­do ed anzi nel momento più emozio­nante, quello dell'attesa, ricorda con gratitudine chi gli ha concesso que­sto blitz milanese: «Tutti si sono pro­digati affinché l'organizzazione non ci facesse pesare il viaggio, né sacri­ficare qualcosa della nostra attività in Fortitudo. Diversamente, l'avrei vissuta come un problema perché il mio primo obiettivo adesso è prepa­rarmi al massimo per la partita di Le Mans. Così, invece, potrò parteci­pare all'evento Nike senza perdere nulla della mia attività, ma unica­mente come un giocatore professio­nista sa di dover essere presente an­che ad eventi importanti fuori dal campo» .

Belinelli non stacca dalla Fortitudo, per partecipare all'evento, così come la Fortitudo non ha staccato Beli, mandandolo a Roma   per coronare un altro sogno,   continuare a beneficiare degli insegnamenti della Mano, che tanti progressi gli hanno fatto fare negli ultimi tre anni di carriera: è infatti passato da 1,93 (2002) e 78 kg di peso a ben 1,96 di statura e 87 kg di peso. La frequentazione della trattoria sotto casa del coach, in Piazza del Popolo, avrebbe potuto portarlo rapidamente ad almeno 110 kg.

Nel corso della serata le sorprese per Marco Belinelli non sono certo mancate. Dopo l'emozione di aver conosciuto M.J., ecco che lo sponsor Nike lo ha pregiato di un paio di scarpe chiamate Beli . Un riconosci­mento riservato ai grandissimi e se­gno concreto del come l'azienda americana creda fortissimamente in Marco Belinelli.

Ecco, in anteprima, le pregiate Belin-One,   progettate per supportare al meglio le caratteristiche di gioco del Belìn: si apre un airbag se tenta di entrare, suona un cicalino se le palpebre si abbassano, un avvisatore acustico segnala che è a 12 mt dal cesto ed è ora di tirare.

Un paio di nike speciali, le "Miss Mancio" con imbottiture in silicone, è stato pregiato anche all'amico Mancinelli

L'occasione è stata tra l'altro propizia per presentare anche l'anteprima del nuovo sito www.belinelli.com che a breve sarà on line.

Emanuele Righi/ass

Il grafico del nuovo sito di Marco Belinelli s'è ispirato al vaudeville estivo della trattativa con Roma: Belin-one è rappresentato come una diva del burlesque, truccato come l'onorevole Luxuria.

La home page è griffata dai nuovi maghi internazionali del web designing , che hanno firmato, oltre a quello della Fortitudo, anche siti di artisti del calibro di Maria Laura Baccarini ("an all-around Artist"): " realized by www.oiko.co.uk ". Realized ? La società risulta registrata in UK, ma ha sede a Pescara e "storage area" a Montesilvano, via Fosso Foreste. La english version è ruspante e casareccia, un po' all'impronta (di pecora), qua e là pezzi in italiano che si son dimenticati di tradurre. È l'Abruzzo martinelliano che emerge, con un tocco di Amadio e profumo di arrosticini e insolvenza. Realize , capisciammè, oppure "sta capito!"

 

La stellina della Fortitudo alla street parade che ha salutato l'addio di Giorgio Seragnòli, l'uomo che ha speso per la Fortitudo un miliardo al mese per 13 anni

(copy di un genio sconosciuto del web partenopeo)

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