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(1820-1903)
gnoseologia (da DEBARTOLOMEO-MAGNI 1998)
Per i positivisti i processi conoscitivi si identificano con la scienza, che non spiega più i fenomeni attraverso "cause prime", cause finali", che sono inaccessibili alle nostre possibilità conoscitive. Non è sufficiente comunque quanto sostiene l’empirismo, cioè osservare e raccogliere dati sensibili; compito della conoscenza è “riportare i fatti alle loro leggi”, cioè alle relazioni costanti che esistono tra i fenomeni osservati. |
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L’evoluzionista Spencer riprende la teoria kantiana della conoscenza, ma afferma che le funzioni a priori unificanti, se sono “a priori” per il singolo, non lo sono per la specie: sono cioè un prodotto dell'evoluzione, un patrimonio accumulato dalla specie umana, formatosi con il succedersi delle generazioni e trasmesso per eredità. La stessa coscienza dell'uomo è un prodotto dell'evoluzione ed è effetto di un adattamento all’ambiente da parte della specie umana.
Note metafisiche (da DEBARTOLOMEO-MAGNI 1998)
Propone contro la metafisica una teoria filosofica generale, l'Evoluzionismo, cioè un modello interpretativo della realtà nel suo complesso. Egli applica il principio scientifico dell’evoluzione – nato nel campo della biologia - a tutto l’universo. Riprendendo la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno, tra ciò che è condizionato e l'incondizionato, afferma che la scienza deve inevitabilmente misurarsi con il problema dei mistero, di ciò che resta inspiegabile. Risalendo continuamente la catena degli esseri, da ciò che è condizionato a ciò che lo condiziona, cioè alla sua causa, la scienza giunge ad avvertire I'Incondizionato, l'assoluto, come qualcosa che è, nello stesso tempo, esistente e inconoscibile.
FONTI
DEBARTOLOMEO-MAGNI 1998 De Bartolomeo-Magni, Filosofia, tomo 0, BG:Atlas, 1998
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