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Carl Schmitt

(Plettenberg-Westfalen, 11.7.1888 - 7 aprile 1985)

 

"Il Führer protegge il  diritto"

Questo il titolo di un articolo di S. , nel quale si giustificava il nazismo. Hitler - secondo S.- deteneva "un ruolo privilegiato nei riguardi del diritto" che gli consentiva di "creare ex-novo e motu proprio il diritto". Attraverso la "vera giurisdizione" e la "legge suprema" dell'ordine nuovo Il concetto di diritto diventava così sinonimo di violenza. 

Che il diritto sia diritto anche se ingiusto, è qualcosa che viene teorizzato con il Settecento - parallelamente al parlamentarismo (anche se il tema del conflitto diritto naturale - dir. positivo è eterno, esemplificato dall'amore fraterno di Antigone che si oppone alla legge del re Creonte).

S. rappresenta appunto la linea del diritto positivo estremizzato, da vedere in parallelo alla linea dei diritto positivo "democratico" rappresentata da Kelsen, secondo il quale  ci si può ribellare al diritto ingiusto, appellandosi alla Costituzione (arrivando a ridurre a norma l'eccezione).

S. di fronte al conflitto natura-norma propone una soluzione "politica": convogliare su una figura istituzionale, il Presidente della Repubblica (eravamo nella fase della Repubblica di Weimar) la "custodia" del diritto, con il potere estremo di "sospendere" le garanzie costituzionali.  

Parallelo fu anche lo volgersi degli interessi di S. e di Kelsen: dopo gli studi sul diritto costituzionale, si rivolsero al diritto internazionale. Entrambe queste materie furono inventate dal giusnaturalismo moderno.   Mentre Kelsen sosteneva la superiorità del diritto costituzionale sul diritto interno (in nome di valori in fondo di tipo morale), S.  - che rifiuta questo prevalere nel pamphlet La tirannia dei valori - fa riferimento al  ius publicum europaeum, che tradizionalmente vede prevalere il diritto di quello stato sovrano che - nella contesa di guerra - conquista gli allori sul campo. 

Da ricordare il suo  Ex captivitate salus (1950), scritto nel 'anno di detenzione per i suoi trascorsi nazisti (dal 1933 al 36 era stato il giurista del regime - v. riquadro). (art. di Mauro Barberis- Unità del 6/8/03).

 

 

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