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MOTIVI
FILOSOFICI TRA OTTOCENTO e NOVECENTO:
IRRAZIONALISMO,
SCIENZA e INCONSCIO [f403]
Schopenhauer
Di lingua e nazionalità tedesca, docente di filosofia all’univ. di
Berlino mentre vi imperava Hegel, non ebbe allora nessun riconoscimento: del
massimo filosofo idealista non accettava l'identità di razionale e reale (da
lui dichiarata una 'buffonata filosofica'). PLATONE e KANT non sbagliano nel
ritenere la realtà sensibile mera apparenza. Si rifà in parte al sistema
kantiano, nel sostenere che la
RAPPRESENTAZIONE (dato immediato del conoscere) é fenomenica, mentre la
VOLONTA' DI VITA è noumenica, forza cieca che governa il mondo, gli animali e
gli uomini. L’uomo però attraverso la doppia conoscenza che può avere del
proprio corpo (come fenomeno in quanto oggetto dei sensi, come noumeno in quanto
volontà) può distaccassi dal flusso della volontà stessa e attingere alle
IDEE, cioè all’eterno fluire delle cose espresso da gravitazione-elettricità-magnetismo.
Le IDEE sono il senso della realtà. La VOLONTA' porta a tensione-dolore, la
soddisfazione di un bisogno genera NOIA: questo è il
'peggiore dei mondi possibili', si contrappone al 'migliore dei mondi'
presentato da Leibniz.
Per Schopenhauer il "principium individuationis", costituito
da spazio-tempo, è proprio della sensibilità. Tale principio, quando
viene applicato anche dalla mente, quando è cioè proprio dell’attività
mentale, si realizza come principio di CAUSA. Per il realismo o materialismo il
principio di CAUSA determinava ogni fenomeno, per Kant era una delle 12
categorie, per S. è invece l’unica categoria, nel senso che le 12 categorie
kantiane sono riconducibili per S. unicamente a quella di causa, intesa come
funzione della nostra mente (principium individuationis).
La ragione, che distingue l'UOMO dagli animali,
gestisce le rapprentazioni di rappresentazioni. Il fondamento LOGICO di
tutta la conoscenza scientifica è il principio di ragion sufficiente.
Sono QUIETIVI della VOLONTÀ' per Schopenhauer la castità e
l'astinenza, ma questi mezzi non sono sufficienti per la liberazione dalla
VOLONTÀ', che si attua solo attraverso una strada che inizia con la intuizione
artistica (soprattutto la MUSICA,
forma che facilita la purificazione e che supera - almeno per quanto riguarda lo
spazio - la
pura fenomenicità) e prosegue con la moralità intesa oltre il dover
esser kantiano, come compassione e
giustizia, fino all’ascesi, laddove l'AUTENTICA cessazione della volontà si
raggiunge con misticismo (ateo) e contemplazione del nulla (da intendere come
NULLA positivo, rispetto al nulla
negativo in cui si trova la massa di uomini dedita a passioni e piaceri o riti
religiosi). Il 'principium individuationis', vale a dire la sensibilità,
si supera TOTALMENTE con la noluntas (contemplazione del nulla positivo),
che rompe la catena causale costruita dall'intelletto.
Kierkegaard
Alcuni suoi libri sono scritti con pseudonimi, il massimo filosofo
danese concepisce Dio come assoluto singolare, cioè NON IMPERSONALE (NON il dio
delle Leggi), sostiene che l'uomo si rapporta a Dio liberamente. In 'Aut-aut' si
pone l'alternativa esistenziale tra vita estetica e vita etica. L'ESISTENZA non
è superabile-risolvibile (come invece sosteneva Hegel) nell'ESSENZA. Per Lui la
REALTÀ' coincide con l'esistenza. Ogni esistenza è una SINGOLARITÀ’,
irripetibile. Per lui il simbolo della vita estetica è Don Giovanni, della vita
etica è l'assessore Guglielmo (eticità hegeliana che valorizza il singolo
nelle istituzioni), simbolo della vita religiosa è Abramo, disposto anche
all’obbedienza cieca, fino alla comandata uccisione del figlio, se questo
dispone Dio. La FEDE non è dogma, né fede in Dio, bensì fede in Cristo, cioè
nella condizione dolorosa dell’uomo singolo, che però può scegliere. Cristo
rappresenta per Kierkegaard una possibilità di
scelta. Egli rinuncia all'amore di Regina Olsen in ossequio ad una scelta
religiosa e paradossale insieme, esattamente come Abramo rinuncia all’amore
per il figlio proprio perché lo ama in Dio e quindi si dispone ad uccidere il
figlio se Dio lo vuole sottoporre a questa angosciante prova paradossale. Mentre
la DISPERAZIONE è segno di peccato-nulla-malattia mortale, L'ANGOSCIA è segno
di libertà-possibilità-fede, e dunque del paradosso possibile.
Gli stadi della vita sono volta per volta scelte univoche, non sono
scelte necessariamente sequenziali dall’estetica alla religiosa..
Nietzsche
Il sentimento tragico della vita è unità di dionisiaco e
apollineo.
Attribuisce un valore NEGATIVO alle istituzioni (Scuola, Stato,
Esercito, governo, famiglia...), in tale senso compie un’operazione opposta a
quella di Hegel, che invece vedeva nelle istituzioni un valore ASSOLUTO, vale a
dire la superiorità dello Spirito sull’individuo singolo. NON è una
istituzione, invece, la personalità
individuale, che nella forma migliore si esprimerà un giorno come oltre-uomo.
L'OLTRE-UOMO di Nietzsche NON è un modello da seguire, bensì’ NESSUNO e
nello stesso tempo TUTTI, cioè è l’uomo che cambia i valori attuali. Esempi
di tentativo di oltre-umanità si hanno in Schopenhauer, in Montaigne, in
Plutarco. Ma la lotta per liberare l’individuo dai vinoli e dai valori
istituzionali è ancora lunga.
Per Nietzsche le vere forze
morali sono il desiderio-conoscenza e
l’amore-odio. Sono ESALTATORI della volontà per Nietzsche sia l’amore che
l’odio: nell’oltre-uomo convivono gli opposti, entrambi espressione di
VOLONTÀ’. Al posto del TU DEVI kantiano N. sostiene l’IO VOGLIO. La
NOLUNTAS schopenhaueriana va tramutata per Nietzsche in accettazione del
divenire e affermazione del sentimento tragico della vita.
Nietzsche si considera un nichilista, non ancora un oltre-uomo.
Egli si pone tuttavia come
un superatore del NICHILISMO PASSIVO: 'Attraversare il deserto che
cresce' significa per Nietzsche NICHILISMO ATTIVO: far cadere ciò che
sta cadendo e trasmutare i valori.
Herbart
Per Herbart il noumeno coincide con i reali.
Il fine dell'educazione è: pratico-morale.
La PEDAGOGIA NON è ANTITETICA alla scienza, è anzi la scienza applicata
all’educazione. L'educazione si risolve in una tecnica (scientificamente
fondata) di suscitare rappresentazioni. L'INTERESSE consiste nel collegamento di
masse appercettive. L'ISTRUZIONE si
attua nella sequenza -chiarezza -associazione -sistema -metodo. L'INSEGNANTE
deve avere IN PRIMO LUOGO competenze sul metodo, prima ancorache sui CONTENUTI.
Per il grande pedagogista tedesco l’dea di EDUCAZIONE coincide con quella di
DIDATTICA=TECNICA dell'APPRENDERE.
Freud
Attribuisce una funzione GENITORIALE alle istituzioni: esse cioè
vengono introiettate come valori nell’individuo, e ne costituiscono il
Super-io. Per Freud il SUPER-IO è la parte psichica che l'uomo si assume
attraverso l'EDUCAZIONE.
L'INCONSCIO deve essere valutato anche nella filosofia per Freud.
A livello inconscio agisce l’ID(o ES) , che si sottrae al principio
logico di non-contraddizione che è invece la base dell’attività della
COSCIENZA. A quest’ultimo livello
agisce l'IO (EGO) cioè il processo psichico organizzato regolato dal PRINCIPIO
DI REALTA'.
Il SUPER-IO rimuove e censura gli elementi sgraditi all’inconscio, in
modo tale che non affiorino all’IO.
La via regia per tentare di conoscere l'inconscio è per Freud l'analisi
del sogno.
Il contenuto latente del sogno viene rielaborato dai seguenti
meccanismi: a)condensazione b)spostamento.Si può tentare di accedere
all'inconscio con le tecniche di -libera
associazione --transfert -analisi
del sogno.
Per Freud il RAPPORTO edipico consiste nella naturale rivalità con il
genitore dello stesso sesso per la
conquista del genitore del sesso opposto, invece il COMPLESSO EDIPICO consiste
in un persistente-patologico attaccamento al genitore di sesso opposto nella
naturale rivalità con il genitore
dello stesso sesso per la conquista del genitore del sesso opposto..
Il TABU' è una prima forma di coscienza assunta dalle società
primitive a simbolo della potenza-minaccia del padre Per Freud la CIVILTÀ'
rispetto alle società primitive è il male minore..
Un meccanismo che la società civilizzata usa per proseguire la funzione
supereogica del padre è proprio l’educazione, organizzata istituzionalmente,
cioè nella scuola. La società civile è
basata su repressione della libido, sublimazione delle pulsioni e sistemi
normativi.
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