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ROMANTICISMO E  IDEALISMO [f402r]

 

PESTALOZZI  TENTA DI REALIZZARE L’IDEALE EDUCATIVO KANTIANO

J.H.Pestalozzi (1746-1827) diffonde le sue teorie pedagogiche nel romanzo  'Leonardo e Geltrude'.

L'educazione ha per scopo di sottrarre il fanciullo dallo stato  di natura (ferino) per portarlo a quello sociale caratterizzato dal  DIRITTO (inteso kantianamente). Circa la completa formazione di tutti gli uomini (fino al livello razionale) attraverso l'educazione egli  ha una visione positiva: tutto il popolo può e deve essere educato (educazione di massa). Il veicolo di tale educazione è lo Stato: realizza cioè l'ideale dell'educazione di massa attraverso SCUOLE  STATALI  (contrapposte alle scuole private che hanno connotati di classe, e all’educazione familiare che limiterebbe lo sviluppo delle classi culturalmente deprivate).

Il metodo intuitivo (fondato sulla conoscenza diretta delle cose) è assunto da  Pestalozzi come necessario processo educativo. L'intuizione intellettuale riguarda  sia il  numero che la  forma. Cuore (ragion pratica) Mente (intelletto) e Arte (lavoro- professione) devono  essere sviluppate secondo Pestalozzi congiuntamente, fin dall’infanzia.

Per il pedagogista svizzero contemporaneo di Kant l’educazione ELEMENTARE significa educazione dei primi elementi della ragione, significa cioè educazione intellettuale. Discipline fondamentali per l'istruzione professionale secondo Pestalozzi  sono il lavoro individuale, l’economia agricola e l’economia domestica.

 

DAL GIUDIZIO SENTIMENTALE KANTIANO AL ROMANTICISMO E ALL’IDEALISMO

La contrapposizione kantiana fenomeno-noumeno creò tra i filosofi contemporanei e successivi a Kant una grande  varietà di risposte.

Il romantico GOETHE (m.1832) sostiene che (attraverso l'intuizione) si può arrivare a conoscere il noumeno (chiamato 'fenomeno originario'). Invece JACOBI (m.1819) corregge l'idealismo kantiano sostenendo che l'uomo può arrivare alla certezza conoscitiva attraverso l'intuizione-fede, altrimenti il limitare la conoscenza al fenomeno e il negare consistenza gnoseologica alle idee, come fa Kant, porterebbe come termine ultimo al NICHILISMO.  Lo scettico SCHULZE (m.1833) sostiene che se Kant fosse coerente dovrebbe negare l'esistenza della cosa-in-sé (noumeno) e limitarsi al fenomeno.

Secondo l'IDEALISMO è il PENSIERO a produrre la  REALTA': l'IO-pensiero autodetermina l'Oggetto; dunque fuori dall’IO-Soggetto (sostiene l’idealista  Fichte) non esiste nessun oggetto (come invece teorizzava il realismo).

Per SCHELLING (m.1854) il conflitto LIBERTA'(spirito)-NECESSITA'(natura) viene risolto dalla forza necessitante superiore cioè dall’Assoluto (o Provvidenza o Destino). L'ASSOLUTO (identità indifferenziata di soggettivo e oggettivo) è A=A mentre nel FINITO è A=B. Dio è logos, e in se comprende tutta la realtà quindi anche bene e male. Il giudizio teleologico non è solo riflettente ma anche atto di  conoscenza oggettiva  espressione dell'ANIMA del MONDO.

 

IDEALISMO ETICO DI FICHTE

FICHTE (m.1814) identifica filosofia e dottrina della scienza, perché la scienza non  si limita solo all'ambito della sensibilità e dell’appercezione trascendentale kantiana, ma arriva a dominare la TOTALITA' dell'essere. Non è l'oggetto che determina il soggetto -ma è il pensiero/IO/IDEA ad autodeterminare l'Oggetto. PRIMO momento (tesi) della dottrina della scienza è il porsi dell'IO (che come tesi corrisponde in logica al principio di identità A=A); il secondo momento (antitesi) è costituito dall’ EGOITA' (=appercezione trascendentale kantiana)  che pone la REALTA' ESTERNA come dottrina della scienza. La CONTRAPPOSIZIONE INFINITA IO/NON-IO è posta infine come TERZO momento (sintesi): in quest’ultima fase della scienza l'IO arriva a conoscere se stesso e la sua attività (intuizione intellettuale).

Lo Stato ha una funzione ETICA in quanto deve porsi come educatore: l’educazione è necessario strumento dello STATO per portare l'uomo alla ragione. STATO e DIRITTO sono necessari finché l'umanità non si realizzerà secondo libertà-ragione, a quel punto, quando ogni uomo agirà per il dovere morale, si raggiungerà l'ultimo stadio della LIBERTA', e non ci sarà più bisogno dello Stato. L'estinzione dello stato è CHIARAMENTE prevista come necessario sviluppo della  ragione da Fichte (Kant non arriva a questo punto, fermandosi all’ipotesi di una federazione mondiale di stati che si ponga come obiettivo la pace universale perpetua, mentre Hegel arriverà al contrario a eternizzare lo Stato come espressione piena dello Spirito). Il PIANO del MONDO che i filosofi devono realizzare (per Fichte) prevede una quinta e ultima tappa in cui l'umanità si realizza come libertà e ragione  - si tratta dell'età della redenzione: DIO è qui posto come il fine ultimo dell'agire morale.

 

HEGEL: SPIRITO ASSOLUTO E FILOSOFIA DELLA STORIA

Già Vico aveva dato importanza alla Storia come sviluppo progressivo: il concetto era stato ripreso in senso lineare dall’Illuminsmo e portato al massimo valore filosofico da Kant (progresso come realizzazione della ragione umana). L’idealismo di Hegel risente della concezione della natura di HERDER (m.1803), il quale aveva modificato la kantiana filosofia della storia (progresso lineare dell'umanità) in una crescita organica di epoche spirituali. La concezione del mondo propria di Herder sarà sviluppata successivamente dall'idealismo di Hegel, per il quale lo Stato e l’Assoluto si realizzano nella Storia. HEGEL (m.1831) sostiene che il fichtiano 'io-dover-essere-infinito' non spiega  la realtà -la quale si ridurrebbe ad essere una semplice aspirazione, mentre Schelling rimane ancora condizionato dal dualismo kantiano tra io(soggetto) e noumeno (oggetto). Egli rimase influenzato dalla concezione kantiana della religione come tentativo di cogliere l'incondizionato. Nella 'Differenza dei sistemi filosofici di Fichte e di Schelling' Hegel  privilegia il sistema schellinghiano rispetto a quello fichtiano dell' IO-dover-essere-infinito. Egli ritiene che le antinomie kantiane sul problema del mondo siano SUPERABILI.

Logica

L'atteggiamento kantiano di fare precedere alla conoscenza la Critica (La logica trascendentale) non consente di capire in pieno la realtà, secondo Hegel. La Fenomenologia in quanto SCIENZA dell'esperienza della coscienza è  scienza del sapere apparente, mentre la Logica è la versa scienza, la Metafisica (Dio prima della creazione), cioè l’organizzazione interna del Sapere nella sua Essenza.  <Tesi - antitesi>sintesi riferite al CONCETTO (=atto di conoscenza) sono esposte nella LOGICA. la quale ha come primi momenti <Essere - Nulla>Divenire, che nel loro sviluppo costituiscono la categoria di Qualità. Secondo Hegel la Logica di Kant (analitica dei concetti) è mancante di contenuti;  nella Logica hegeliana il Concetto non è, come succede invece in Kant, SEPARATO dalla Realtà, ma COINCIDE con la Realtà stessa (IDEA) in quanto identità con il Logos=Ragione. L’unico Reale è la totalità. L'intero è tuttavia comprensivo delle parti (non è cioè indifferenziato, come per Schelling).  ''<In sé - per sé>in sé e per sé'' sono i tre momenti dell'Idea: il primo momento si realizza nella Logica, il secondo nella Natura, e il compimento finale si ha nello Spirito [(= L' Idea 'in sé e per sé' (=idea cosciente di sé)].  La NATURA è la manifestazione dell'IDEA da un punto di vista puramente esteriore.

Per Hegel lo SPIRITO OGGETTIVO è la manifestazione dell'IDEA da un punto puramente esteriore. <Diritto - Moralità>Eticità sono momenti di tale sviluppo, che si realizza nella Storia. La legge realizzata nei costumi di un intero popolo è eticità. Lo SPIRITO OGGETTIVO = STORIA ha un momento di superamento-radicamento  nello SPIRITO ASSOLUTO. Quest’ultimo si realizza come <Arte - Religione>Filosofia. Per Hegel il progresso della Ragione si realizza nella storia.

La storia della filosofia  non è una perdita di tempo, una 'filastrocca di opinioni', ma è la storia necessaria dello sviluppo della Spirito, che si radica nell’Assoluto come Soggetto.

Le antinomie kantiane (tesi-antitesi nelle idee relative al MONDO come sostanza noumenica) NON sono prive di contenuto, sono bensì  proprie della realtà; è invece la Ragion Pratica kantiana  formale =priva di contenuti.

Fenomenologia dello Spirito

.  La'Fenomenologia“ (= SCIENZA dell'esperienza della coscienza) mostra le tappe (figure) dello Spirito PRIMA che esso arrivi al Sapere assoluto: si tratta dei momenti percorsi dall’uomo (dapprima come coscienza singola, poi come umanità): <Coscienza-Autocoscienza>Ragione;  <Storia dello Spirito - Religione>Sapere Assoluto sono i  momenti (in due successive triadi logicamente organizzate come <tesi-antitesi>sintesi) che si pongono nel procedere fenomenologico dello Spirito. La COSCIENZA lavora nelle forme indicate da Kant nella 'Ragion Pura' (appercezione trascendentale).

Gli hegeliani si divideranno dopo la morte del maestro, circa l’interpretazione dell’Assoluto: per la Destra hegeliana l'Assoluto è TRASCENDENTE/DIO, mentre per la Sinistra hegeliana l'Assoluto è IMMANENTE/STORIA

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