OSSERVATORIO POLITICO

di Massimo Galanti

Oltre la storia infinita, e penosa, della finanziaria, altri due eventi hanno movimentato la vita politica di questi ultimi quindici giorni: la ricerca di un accordo sulla Bicamerale, soprattutto ad opera di D'Alema; e le polemiche fra Procure, Guardia di Finanza e Di Pietro.

E partiamo da quest'ultimo evento, per togliercelo subito di torno, in quanto, visto soprattutto dall'estero, e' un evento particolarmente stomachevole, e come con tutte le cose poco pulite ci si sporca solo a parlarne. Cominciamo col dire che l' Italia e' l'unico Paese del mondo occidentale, gli altri mondi li conosciamo appena, dove non passa giorno che un magistrato, o un prete non dica la sua. Pensate: negli altri paesi d'Europa, quell' Europa cosi` ammirata e sognata dai nostri governanti, non si vede mai un magistrato in televisione, per non parlare dei preti, quelli sembra esistano solo da noi. Pensate, sembra incredibile ma nel resto d' Europa i magistrati fanno i magistrati, e se proprio vogliono entrare in politica almeno cercano di farsi eleggere. Diciamo anche che l' Italia e' l' unico paese del mondo occidentale, dove alcuni Pubblici Ministeri, che negli altri paesi, in genere, sono semplicemente gli avvocati dell' accusa, ogni giorno o sui giornali o sulla TV di stato possono dire le loro cavolate sulle indagini in corso, sui presunti colpevoli etc etc.
In Belgio, ricordiamo che ad un magistrato e' stato tolto un caso solo perche' si e' intrattenuto con i parenti delle vittime.
Negli Stati Uniti, addirittura, non si possono portare prove in tribunale se queste sono state gia' discusse in pubblico. Da noi ormai, non dico che siamo tornati al giudizio di Dio, ma senz'altro si vive un' atmosfera da Santa Inquisizione e di giustizia popolare e sommaria: con tanto di diavoli, streghe e nemici della Patria. I nomi metteteceli voi. E pensare che eravamo la Patria del Diritto! Il tutto obbiettivamente e' leggermente disgustoso.

Il giovane Veltroni vorrebbe un Paese normale, siamo tutti d' accordo con lui, anche se ci permettiamo di dubitare che lui abbia le idee chiare su cosa sarebbe un paese normale. Noi ci accontenteremo di avere un Paese che possa chiamarsi europeo.

E mentre le varie Istituzioni, piu' o meno apertamente, si attaccano l'un l'altra, Prodi tace, anzi va tutto per il meglio: normale dialettica democratica.
Ma ve l' immaginate un paese serio, ovvero qualsiasi altro paese che non sia l' Italia dell' ulivo, dare l' impressione che le Procure si faccian la guerra tra loro, e che la Guardia di Finanza faccia la guerra alle Procure, per vendetta, si dice.

Paese da libro Cuore: Di Pietro ringrazia "di cuore", aveva assolutamente bisogno di una parola buona, nella fattispecie quella di D'Alema. Un Paese serio avrebbe gia' approntato una commissione parlamentere d' inchiesta. Noi questa commissione la chiediamo con forza.

Delle frescacce tipo "Pacini Battaglia diceva quelle cose perche' sapeva di essere intercettato", ne abbiamo le scatole piene. Non ci interessa la verita' giudiziaria, a quella dovrebbero pensarci i giudici, e comunque in Italia arriva sempre troppo tardi.
Vorremo solo tentare di capire cosa e' successo, e cosa sta succedendo. I romanzi Cuore non c'interessano.

Abbiamo il diritto di sapere: ovvero che il Parlamento, che i nostri rappresentanti eletti ci aiutino a capire. Un'ultima considerazione: tristo Paese quello dove diventa eroe colui che ha fatto solo il proprio dovere. Speriamo quindi che il Parlamento si decida a ripulire un po' la vita del Paese da tutto questo fango.

Dovremo adesso parlare delle riforme, ovvero della Bicamerale. D' Alema giustamente considera le riforme l'unica e ultima speranza che ha l'Italia per salvarsi da una situazione che rischia di farci uscire dal novero delle nazioni democratiche. Tra l' altro le riforme potrebbero ridimensionare qualche capopopolo, di quelli che pensano gia' di avere la nazione dalla loro.
Ammessa la buona fede di D'Alema, il compito che si trova davanti e' immane. E' chiaro che chi ha sempre guadagnato dal vecchio regime non ha nessuna intenzione di cambiarne le regole. E per essere piu' precisi facciamo notare che i vari Scalfaro, Prodi, Dini, Ciampi, Maccanico, etc. la loro formidabile carriera l' hanno fatta con il passato regime, non certo perche' erano contro. Ed anche se avessero fatto la fronda, certo nessuno se ne e' mai accorto. A noi risulta anzi che con i vari Craxi e Andreotti siano sempre andati abbastanza d'accordo. O comunque non gli hanno fatto la guerra.

I cosiddetti poteri forti, che nonostante le delusioni, ancora appoggiano Prodi, sperando ancora nelle privatizzazioni in loro favore, essendo abituati a controllare i politici, e a pagarli talvolta, non possono essere certo a favore di rifome il cui scopo sarebbe quello di rafforzare il potere dell' esecutivo.

Ed anche all' interno del suo stesso partito D'Alema trova forti avversari, tra cui il giovane Veltroni, che non sara' formidabile, ma e' ben appoggiato, e Occhetto. Per ora D' Alema sembra aver parato il primo colpo di costoro, accogliendo gli emendamenti che Occhetto, Veltroni, ed altri esponenti del governo hanno presentato sulla mozione congressuale.

Certo, se consideriamo che 1) Occhetto ha presentato gli emendamenti come contrari e alternativi alla linea di D'Alema, 2)Veltroni ha detto che li ha firmati perch� non li considerava alternativi e 3)D'Alema li ha accolti perch� non in contrasto con la sua linea: allora tristemente dobbiamo ammettere che anche chi vuole le riforme deve ancora chiarirsi un po' le idee.

Infine due parole sulla Finanziaria. Dopo quasi due mesi dalla sua presentazione a Scalfaro, di definitivo conosciamo solo il totale: 62500 miliardi, di cui piu' della meta' in nuove tasse. Nei dettagli si conosce ben poco, ne' si conosce quale sara' la sua effettiva possibilita' di successo, soprattutto per il capitolo che riguarda i tagli di spesa, piu' trucchi contabili che non tagli effettivi.

A tale proposito e' interessante notare che la BBC, oggi 6 Novembre, parlando degli sforzi italiani, e di altri paesi, per entrare nell' Unione Monetaria, li ha definiti: " creative accountings ".
Chissa' cosa ne pensa il nostro Professore, sempre cosi' attento ai giudizi degli stranieri piuttosto che a quelli degli Italiani.

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