THE DAY AFTER

di Eros Capostagno

Nel concludere ieri sera il suo servizio da Venezia per il telegiornale di France 2 (a dichiarazione d'indipendenza avvenuta), l'inviato affermava con sottile ironia: "...e tanto domattina l'Italia si sveglierà esattamente come si era addormentata ieri sera...". Eppure, oggi lunedì 16 settembre, se per gli Italiani nulla sembra essere cambiato e i vertici delle Istituzioni, tirando un sospiro di sollievo, ricominciano, ahinoi, a esternare dopo due settimane di preoccupato mutismo, l'Italia ha invece nel frattempo conquistato all'estero un altro importante gradino sulla via del ridicolo e del discredito.

Lasciamo stare i Francesi che non perdono occasione per ironizzare sulla nostra classe politica (ma é come sparare sulla Croce Rossa), ed i tedeschi stranamente cauti (forse per le esplicite accuse di Fini ad alcuni ambienti sul finanziamento del carnevale leghista), ed esaminiamo i commenti della CNN e della BBC (televisione e Radio) che, come al solito, senza sarcasmi e ironie, analizzano con professionale distacco gli avvenimenti e centrano il nocciolo. In tutto il bailame sulla preparazione e messa in atto della sceneggiata leghista, é stata notata l'assenza/assenso dello Stato (Governo, Presidente, ecc.). Non soltanto le dichiarazioni precedenti di Bossi, in aperta violazione della Costituzione, sono state supinamente recepite, ma addirittura lo Stato Italiano ha fornito prima il supporto logistico e poi le scorte di Polizia di Stato e Carabinieri ad un "irredentista" ed ai suoi seguaci nell'atto di ammainare la bandiera italiana e proclamare "l'indipendenza".

In altre parole, lo Stato Italiano ha di fatto "avvallato" pacificamente il concetto della "secessione" di una parte del proprio territorio, senza opporvisi in alcun modo, pur essendo questo, in Italia come presso tutti i Paesi del mondo (e qualunque ne sia la forma di Governo), il crimine massimo previsto dal Codice Penale.

D'altra parte i commentatori esteri hanno ovviamente sottolineato come, in assenza dello Stato, un singolo gruppo politico sia sceso in campo alla grande a difesa delle Istituzioni.

Certo, ai corrispondenti esteri non interessa spiegare al proprio pubblico i bizantinismi della politica italiana. Che Scalfaro sia in debito con Bossi per avergli consentito l'organizzazione del ribaltone, che il Governo dell'Ulivo sperasse di sottrarre consensi al Polo della Libertà dirottandoli verso una Lega tutto sommato innocua, indebolendo così la vera opposizione parlamentare, o che più semplicemente circolino nelle stanze del Potere troppi puri e semplici cialtroni, tutto questo può solo fare da contorno al nocciolo della questione.

In conclusione lo Stato italiano, o ne riconosce la fondatezza oppure, per sue deficienze interne, non é in grado di impedire un atto buffonesco sì nella pratica, ma gravissimo sul piano del diritto, come una cerimonia di proclamazione unilaterale di "secessione" con tanto di vilipendio alla bandiera e insulti all'Italia e gli Italiani (salvo poi far arrestare nello stesso giorno una dozzina di paraubriachi francesi che reclamavano la federazione della Val d'Aosta con il Quebec...!).

E lasciamo perdere le conseguenze che il consentire un atto irresponsabile, solo perché innocuo oggi, può avere nel prossimo futuro.

Ai servizi dei corrispondenti stranieri, dobbiamo aggiungere le scontate domande che questa mattina ci ponevano i nostri colleghi di lavoro stranieri (per citare solo gli increduli e tralasciare i sarcastici): "...ma perché non l'hanno arrestato, addirittura protetto dalla Polizia...?" Come detto, sarebbe stata fatica sprecata cercare di far comprendere a questi colleghi i retroscena della vicenda. Oltretutto, gettare all'estero fango sul proprio Governo, pensando di restarne immuni perché ci si dichiara "all'opposizione", è pura illusione: per lo straniero quel fango ricade sull'intero Paese (come é accaduto, grazie a quelli che oggi stanno al Governo, durante il Governo Berlusconi). Abbiamo perciò scrollato le spalle rispondendo (sapendo di mentire) che è stato bene così, in fondo l'Italia è abbastanza di gomma per assorbire anche queste sciocchezze, senza drammatizzarle...

Purtroppo non c'è però gomma abbastanza elastica da riassorbire il discredito internazionale.

Ed è tanto più allucinante aver sentito prima Prodi e poi D'Alema, intervistato a New York due giorni prima della kermesse leghista sulle realizzazioni di questo Governo, rispondere con sorriso beffardo: "...beh, la principale è senz'altro quella di aver riconquistato la fiducia e la credibilità all'estero...".

A questo punto poco importa se ne siano convinti o siano solo in ipocrita malafede. Sono gli uomini di questo Governo, con i loro compari e registi, che rappresentano l'Italia nel G7 e che, facendosi riprendere dalle TV al seguito, nell'atto di darsi pacche sulle spalle con i grandi della terra, vorrebbero far credere ai gonzi (o, di nuovo, forse ne sono veramente convinti) di essere al loro stesso livello, e che ancora, incontrando Chirac, lanciano l'ipotesi di un direttorio a tre -Francia, Italia e Germania - per la guida dell'Europa di Maastricht (sic)!

Allora coraggio, che si proceda con intransigenza sulla spinta della manifestazione del Polo a Milano, per "abbattere" questo antistorico regime che, grazie alla Lega, si è insediato in Italia. E che certi personaggi, per parafrasare dei ben più degni italiani, risalgano (pedalando) "...quelle valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza"!

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