IL REGIME E I SUOI SCUDIERI
(Patti segreti e balle di regime)

di Monello

Un giorno gli storici dovranno cercare di capire com'e' stato possibile che una scalcinata armata Brancaleone formata da reduci del marxismo, del compromesso storico e del '68, dopo aver impedito in tutti i modi e per decine di anni, che l'Italia diventasse un paese moderno ed una compiuta democrazia di tipo occidentale, sia riuscita ad arrivare alla massima responsabilita' di guidare il paese. Abbiamo gia' scritto innumerevoli volte su queste pagine quanto e' assurdo e tragico per il Paese che i cantori delle gesta marxiste-leniniste continuino imperterriti a recitare la loro commedia senza dover rendere conto delle cantonate prese in passato.

Chi controlla economicamente e finanziariamente il Paese, senza curarsi delle conseguenze per gli Italiani, ha pensato bene di prenderli al loro servizio. Ed ora i nostri bravi scudieri, forti di cos� grande appoggio, possono continuare nel loro passatempo preferito: quello di raccontar balle.

Fra questi non ci sono solo i politici naturalmente, ma anche i giornalisti. E fra questi, com'e' naturale, ci sono i campioni e gli apprendisti: fra i campioni ne svettano eccelsi tre, con i loro quotidiani padronali. Costoro sono i migliori perche' hanno sviluppato l'arte sopraffina di servire facendo finta di criticare, ognuno con la sua specialita'. C'e' chi attinge a piene mani in un moralismo becero e populista, c'e' il campione della borghesia che si serve dell'amor di Patria, e per ultimo, ma non l'ultimo, chi e' maestro nel genere fantapolitica. Non faccio i nomi, perche' se quello che ho detto e' evidente, allora tutti conoscono questi nomi, se non e' evidente vuol dire che la mia partigianeria mi sta giocando brutti scherzi.

Fra questi, appunto, c'e' l'esperto in colpi di stato, strategie della tensione, poteri occulti, streghe, maghi e gran sabba e ... , non potevano mancare, patti segreti fra i nemici della democrazia. E' accaduto che il Cavaliere Nero si sia di nuovo alleato con il Braveheart della Padania, ed alla base dell'alleanza ci sarebbe un patto segretissimo nientepopodimenoche per spaccare il Paese e fregare Fini che ancora crede all'unita' nazionale. Diabolico!

Per inciso invece, l'altro grande del giornalismo, il Gran Paladino dei borghesi, non crede a questo patto ( lo comprendiamo: c'e' un limite a tutto); d'altro canto bisogna convincere i borghesi a votare per gli ex-comunisti, e non e' facile. Ecco allora lo spettro della secessione, della Croazia e del crollo della Repubblica Jugoslava! Cosa succedera' quando tutto il Nord sara' nelle mani del diabolico duo? Ci vogliamo prendere la responsabilita' di sfasciare l'amata Patria, rinnegare il Risorgomento, unica "paginetta" (parola del nostro) gloriosa in una storia millenaria caratterizzata da atti codardi (pensiero del nostro)? Ed allora, turiamoci il naso, si voti a sinistra, non perche' lo vogliamo, ma solo perche' non vogliamo gli altri. D'Alema non avrebbe potuto trovare migliore pubblicita' nemmeno a pagarla.

Ma torniamo ai patti segreti. Sono 40 anni che s'inventano colpi di stato, sette segrete, grandi vecchi e patti del camper. E a forza di ripeterli come se fossero veri, alla fine molti ci credono come fossero fatti assolutamente assodati. Diceva Stalin, maestro in queste cose, che se dici una bugia dieci, cento, mille volte alla fine diventera' una verita'. In Italia non c'e' bisogno di una simile ripetizione, e' sufficiente scriverla sui giornali o dirla in TV.

Questa storia del patto segreto usc� subito all'indomani dell'annuncio dell'alleanza fra Polo e Lega. Se ne fece portavoce un grande quotidiano nazionale, ma senza grande maestria e convinzione, e la storia mor� l�.

Adesso ad appena una settimana dalle elezioni, ci riprovano mettendo in campo i grossi calibri. Questi intelletualoidi senza scrupoli hanno tanto disprezzo per gli Italiani da fregarsene del fatto che fino a pochi giorni fa la sinistra esaltava la moderazione e lo spirito democratico di Bossi arrivando a definire la Lega una costola della sinistra.
Povero Bossi, da dottor Jekyll a Mister Haider nel giro di poche ore.

Ma il maestro sommo in questo genere storiografico resta un politico, l'ineguagliabile D'Alema. Meriterebbe l'istituzione di un premio speciale: "Premio 1984" , per le migliori giravolte della storia.

D'Alema, come nel famoso libro mai abbastanza citato, cambia amici in nemici nel volgere di un mattino: lo stesso Bossi, e poi Cossiga, Mastella, ed ora lo stridulo duetto Pannella e la sua costola Bonino. E come in "1984", ogni volta viene cancellato il passato: il fascista di ieri, inquietante e pericoloso, magicamente diventa l'eterno ed incrollabile baluardo della democrazia, per poi ritornare ad essere l'Haider di sempre quando non fa piu' comodo.

Certo che se i nostri bravi scudieri, invece di perdere tempo ad inventar storie per salvarsi la poltrona, pensassero un po' anche al Paese, forse farebbero un po' piu' contenti anche i loro padroni.

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