UNA FARSA TIRA L'ALTRA

di Monello

Il nostro simpatico ex-Presidente come tutti gli uomini che madre natura ha privilegiato con un'intelligenza fuori dal comune, e' dotato di un tale senso dello humour, che solo quelli intelligenti come lui riescono a capire quando fa sul serio o per scherzo. Io, che sono un semplice, non ho capito quest'ultima trovata dell'UDR, anche se tendo a considerare il nuovo (si fa per dire) raggruppamento politico come l'ultimo ed il piu' riuscito scherzo cossighiano. L'altra possibilita' e' invece che sia una trovata di un'intelligenza mostruosa per scompaginare l'Ulivo.

Quest'attacco all'Ulivo avverrebbe secondo due strategie ben precise: la prima consisterebbe nel fornire al Governo dell'Ulivo il supporto per sopravvire rendendo inutili i voti di Bertinotti; l'altra tenderebbe a sottrarre all'Ulivo il Presidente del Consiglio Prodi, che generosamente porterebbe in dote, oltre ai soliti Dini, Maccanico e Ciampi, anche D'Alema e tutto il PDS, con l'esclusione di Bertinotti.

Questa mirabile strategia di distruzione dell'Ulivo continuerebbe con il convincere Forza Italia a rompere l'alleanza strategica con Alleanza Nazionale, che come ben si sa rappresenta circa il 40% del Polo delle Liberta': ottima mossa per rafforzare l'opposizione.

Per far tutto questo hanno aderito all'iniziativa: Buttiglione, detto anche "da Gallipoli ad Arcore e ritorno"; Mastella, per cui, a causa del suo abbandono del Polo, ancora accendiamo ceri a tutti i Santi per grazia ricevuta; Scognamiglio, detto il Recidivo per essere stato per ben due volte eletto con il Polo e poi averlo abbandonato; Segni, per definire il quale rimandiamo al giudizio che su di lui diede il nostro Cossiga (io non me lo ricordo, ma senz'altro Cossiga avra' dato un giudizio su di lui). Mancano all'appello, si pensa solo momentaneamente, Di Pietro, detto anche "Io quello lo sfascio"; Dini, detto anche "l'importante e' restare al Governo", (lo e' ininterrottamente dal maggio 1994 (Governo Berlusconi); si spera poi, forse, nell'arrivo di Pivetti e Consorte, e, chissa', Fantozzi (quell'altro). Pensare che la maggior parte di questi personaggi e' diventata famosa politicamente per merito di Berlusconi, sul quale cominciamo a nutrire dei dubbi circa la sua capacita' di scegliersi i collaboratori.

Vorrei ora finire con una nota seria. Noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada, meglio soli ma forti delle nostre idee. Lasciamo perdere alleanze, giochi elettorali o personaggi che hanno problemi con parole come coerenza o fedelta' politica. Troppe volte il Polo delle Liberta' ha dovuto pagare per aver creduto nei patti, nella parola data, o negli accordi fra gentiluomini.

Noi dobbiamo continuare a credere in queste cose, ma non negli uomini che queste cose non rispettano, anche se questa e' la politica. Bisogna essere certi che un giorno i cittadini capiranno l'importanza della coerenza e dei comportamenti politici limpidi. Quel giorno non basteranno le grandi ammucchiate o le desistenze per vincere le elezioni.

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