L'ARROGANZA DEL POTERE

di Monello

Se all'estero, o almeno nel cosiddetto mondo occidentale, un giornalista per quanto fastidioso e provocatore pone una domanda ad un uomo politico, questi al massimo, se proprio non vuole rispondere, si trincerera' dietro un "no comment".

Nel paese del sole e dell'arroganza, alcuni uomini politici in analoghe circostanze o tentano di scansare con vistosi e ampi gesti del braccio il microfono del giornalista, quasi ad arrivare a colpirlo, forse trattenendosi a stento dal farlo, oppure mandano all'attacco i loro gorilla.

Il primo episodio si riferisce ad un infelice gesto di D'Alema nel giorno della crisi, all'uscita di un colloquio, mi pare, con il Presidente del Consiglio. Il secondo ad uno "scontro" tra un giornalista di "Striscia la notizia" ed alcuni gorilla del ministro Burlando, da cui inutilmente il malcapitato tentava di avere delle risposte di notevole interesse per i cittadini. Durante questa tentata intervista sono stati notati molti tentativi di oscurare con la mano la telecamera, come si vede spesso nei filmati che si riferiscono a paesi esotici dove molto vago e' il concetto di democrazia all'occidentale.

Mi rendo conto che e' ingiusto nominare solo questi due politici, in quanto l'arroganza e' una caratteristica ben diffusa fra i nostri politici. Purtroppo ai nostri politici, o almeno ad alcuni di essi, e' stato insegnato fin da piccoli, che loro sono le avanguardie cui e' stato affidato il compito, da chi non si sa bene, di guidare il popolo lavoratore, perche' questi, poverino, e' un po' ignorante e non sa bene dove si trovi il Sol dell'Avvenire.

Trovandosi cosi' a far da guida, costoro si montano un po' la testa, ed arrivano a pensare che il popolo sia al loro servizio e non viceversa.

Adesso che son diventati liberali (liberal-comunisti, nella terminologia dell'ex direttore del Corriere) e si rendono conto che la democrazia borghese non e' poi quella schifezza che loro han sempre pensato, sarebbe il caso che imparassero anche che nelle democrazie borghesi, loro stan li' perche' e' il popolo che ce l'ha mandati, e ce l'ha mandati perche' governassero per loro ed in nome loro, e che quindi il popolo ha tutto il diritto sacrosanto di sapere quel che fanno o che vogliono fare, ed il perche' di questo o di quest'altro.

Anche qui sarebbe ingiusto pensare che l'arroganza sia una prerogativa dei politici ex-marxisti. Ci sono anche molti politici di altra estrazione che non fan altro che paternalizzare credendosi gli unici custodi della Verita', da nominare sempre con la V maiuscola. E si riempono la bocca di Democrazia, Onesta', Senso del Dovere, Spirito di Servizio etc etc. e van cosi' avanti a blaterare per decine di minuti, senza alcun rispetto per quei poveracci che li devono ascoltare.

All'estero i politici sono molto piu' rispettosi del popolo, perche' sanno che il popolo puo' si' mandarli al potere, ma potrebbe pure mandarli in quel posto.
E' bello sognare che un giorno anche noi potremmo fare lo stesso.

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