TG3: IL NUOVO STILE TELEVISIVO DELL'ERA DELL'ULIVO


di Monello

Non volevo credere alle mie orecchie quando durante il telegiornale serale del terzo canale RAI, ho ascoltato le accuse terribili lanciate in "diretta" da un somalo nei confronti di alti ufficiali dell'EI che avrebbero commesso fatti criminosi di una efferatezza senza limiti. Mi son chiesto se in Italia, paese da cui manco ormai da molti anni, avesse ancora senso la Costituzione, la legge od anche il semplice rispetto che in principio si dovrebbe avere per ogni nostro simile.

Ci sarebbe quasi da sperare, se non fosse che nel caso dovremmo avere a che fare con povere vittime innocenti e con efferati aguzzini, che il fatto raccontato sia veramente accaduto. Perche' se cosi' non fosse e se fosse solo che queste tardive infamanti accuse fossero solo il frutto di complotti e disperate situazioni economiche, allora ci sarebbe solo da prendere i responsabili del TG3 e spedirli ai lavori forzati in aiuto di qualche popolazione del continente africano.

Mi domandavo come in un paese civile si potesse arrivare al punto di trasmettere accuse cosi' infamanti, di fronte a milioni di cittadini, da parte di un privato contro un altro cittadino. Questo all'estero verrebbe considerato qualcosa di inaudito.

Fino a poco tempo fa una tale procedura sarebbe stata considerata inconcepibile anche da noi. Avete mai sentito, a tale proposito, come i conduttori di trasmissioni di natura politica si risentono se durante i loro programmi viene lanciata una qualche accusa da un partecipante nei confronti di qualche assente? La frase di rito e' in genere: " No! Lei questo non lo puo dire! e se proprio lo vuol dire se ne assume tutte le responsabilita'!" Forse alla televisione sono vietate solo le accuse lanciate contro i politici. Se le accuse sono nei confronti di qualche ufficiale dell'esercito allora si metteno a disposizione addirittura i ponti radio. Questo non e' dovere di cronaca. La cronaca direbbe che accuse, tutte da provare, sono state lanciate da persone, di cui e' ancora da verificare l'attendibilita', e le accuse sono di questa o quella natura.

Alla nuova RAI dell'Ulivo invece gli accusatori si fanno parlare in diretta, permettendo loro di rovinare eventualmente la vita di qualcuno che potrebbe essere del tutto innocente. Ma questo qualcuno in fondo e' sempre un ufficiale di un esercito capitalista ed imperialista, e quindi colpevole per principio. Eventualmente potra' anche cercare di difendersi e dimostrare la proria innocenza, anche se una colpa c'e' l'ha gia' per principio: la scelta della carriera militare, quindi si tratta di un uomo di destra e per natura violento.

Ma forse non si tratta di tutto questo, piu' semplicemente e' un segnale dell'avvento di un nuovo stile. Lo stesso stile che fa affermare al TG1 che :" Ormai e' certo!", sopra i cieli di Ustica si svolse una battaglia con la partecipazione di aerei della Nato. " E giu' accuse contro l'Aeronautica Militare Italiana. Non accuse presunte. Certezze."Ormai e' certo!", afferma la lettice. E che lo facciamo a fare il processo, se mai si fara': ormai e' certo, i responsabili sono i militari italiani. Che poi questi continuino a smentire, negando nella maniera piu' assoluta che sul cielo di Ustica si svolse una battaglia, non importa a nessuno: tutti sanno che i militari sono bugiardi. Il bello e' che se fosse vero tutto quello che viene dato per certo, vorrebbe dire che i militari italiani non prendono ordini dal nostro governo, ma seguono una politica loro propria, o di obbedienza agli "imperialisti" americani.

In relta' c'e' il sospetto che quello che si voleva raggiungere fosse una proroga dell'inchiesta. Sia ben chiaro: di fronte a questa tragedia mille di queste proroghe. E' sull'incapacita' di scoprire la verita', e' sulla necessita' di continue proroghe, e' sul sospetto che certe campagne giornalistiche abbiano scopi ben precisi: e' di fronte a tutto cio' che restiamo perplessi. Comunque una volta ottenuta la proroga, su Ustica, siamone certi, calera' il silenzio fino alla prossima scadenza.

Ma in fondo questa e' la storia d'Italia: i nostri militari sono dei nazisti assetati di sangue al servizio dei biechi imperialisti; i nostri servizi segreti sono perennemente deviati, probabilmente per spirito di servizio (il loro motto : Al servizio dello Stato, contro lo Stato); Moro e' stato ucciso da agenti segreti travestiti da brigatisti, dietro ordine della CIA; Andreotti e' il capo della mafia, e Craxi un criminale incallito. In realta' non e' chiaro se Andreotti sia il capo della mafia, o se sia stato al servizio di questa.

Speriamo si tratti della prima ipotesi. Altrimenti vorrebbe dire che oltre ad essere stati per tanti anni governati dalla mafia, molti dei politici che ancora oggi sono in giro, ed alcuni in altissime posizioni, avendo preso per anni ordini da Andreotti, sono stati di fatto guidati dalla mafia, e cosa piu' incredibile erano tanto scemi che non se ne sono mai accorti. A pensarci bene anche con la seconda ipotesi il risultato poco cambia.

Cosi' va il paese, se questo vuol dire andare. Una certezza ce l'abbiamo comunque: non sapremo mai la verita' su Ustica; non sapremo mai la verita' su Andreotti e la Mafia; non sapremo mai quanto sono colpevoli od innocenti i para' della Folgore; non sapremo mai la verita' sulle stragi; anche se, a tale proposito, qualche buffone va dicendo che, dopo ben 27 anni, "finalmente" siamo sulla buona strada per conoscere i colpevoli della strage di Piazza Fontana. E la verita' non si sapra' mai per poter lasciare spazio a verita' piu' comode.

In definitiva agli italioti, ovvero a coloro che fan parte dell'elite che comanda, della verita' poco importa. L'importante e' che i loro interessi siano ben protetti, magari sotto l'ombrello protettore di qualche ideologia talmente vera, pravdiana oserei dire, da non aver bisogno di conferme da parte di una realta' deviante al servizio dei biechi imperialcapitalisti.

La Verita' e' una sola e la realta' dovrebbe essere tanto modesta da adattarcisi.

Pagina successiva

Sommario Pagina di copertina Commenti alla Redazione

Hosted by www.Geocities.ws

1