OSSERVATORIO POLITICO

di Massimo Galanti

La scena politica si e' alquanto movimentata a causa del problema albanese.
Certo in un paese "normale" un governo che si fosse trovato senza maggioranza su una importantissima questione di politica estera, o si sarebbe dimesso o avrebbe cercato una nuova maggioranza. In un paese dove il vice-premier e' il giovane Veltroni ed il primo ministro uno che riceve soffiate per la polizia durante sedute spiritiche (v. Come mai...? nel N.7), non c'e' da meravigliarsi se invece tutto si e' risolto in una, speriamo non tragica, farsa.

Anzi il Presidente del Consiglio va in giro lodandosi perche' qualche cattivaccio, vedi Fini e Berlusconi, ha tentato di farlo cadere. Ma lui bravo e furbo com'e', da buon Pierino, e' rimasto al suo posto a continuare chissa' ancora per quanto tempo a far danno all' Italia.

Serieta' avrebbe voluto che si fosse riconosciuto il ruolo essenziale che il Polo ha avuto proprio nel salvare il governo, ma soprattutto nel salvare l' Italia dalla tragica e farsesca situazione in cui dilettantisticamente era stata messa.

Il centro-destra ha mostrato in questo modo quell'alto senso di responsabilita' e dello stato che lo caratterizza. Senso di responsabilita' e dello Stato che indubbiamente manca a molti nella coalizione dell'Ulivo. Costoro, dopo aver pregato l'opposizione che' li salvasse da una prevedibile tristissima figuraccia, passato il pericolo, vanno in giro tentando maldestramente di sfotterla. Ma Prodi e' quello che e', non lo si puo' certo cambiare.

E questo governo, che non e' da prima repubblica ma da molto peggio, porta senz' altro il suo marchio. D'altronde se Prodi e' stato messo li' un motivo ben preciso ci deve essere. Non si puo' essere cosi' illusi da pensare che Prodi e' potuto essere quel gran commis di stato durante la prima repubblica se non avesse condiviso indirizzi, metodi e comportamenti consoni ai suoi sponsor della sinistra democristiana allora al potere. Non dimentichiamo che e' stato anche ministro dell' industria durante un governo di Andreotti. Si vanta di avere rimesso a posto i conti dell' IRI, ma quale ragioniere non sarebbe riuscito a rimettere in ordine i conti di una qualsiasi azienda avendo a disposizione entrate straordinarie, nel caso specifico i soldi del contribuente, per un valore di gran lunga superiore ai debiti? D'altro canto l'ENI non e' affatto risanata e del suo caso se ne sta occupando ancora la Commissione Europea. Il nostro si vanta aver fatto le privatizzazioni. Ma, da quel poco che ne sappiamo, una sua privatizzazione e' stata bloccata in extremis dal governo di allora, per un'altra c'e' un inchiesta della magistratura con una richiesta di rinvio a giudizio. Le atre privatizzazioni andate a buon fine riguardano Mediobanca e due importantissime banche quali la Comit e la Credit.

E guarda caso, nonostante tutte le buone intenzioni, sembra che Comit e Credit siano finite proprio nell' orbita di Mediobanca. Per uno che passa per essere l'antagonista di Cuccia e' senz'altro un buon curriculum. Quanti aspirerebbero ad avere antagonisti come Prodi! Viene il sospetto che questo governo sia stato voluto proprio dalla cosiddetta Galassia del Nord, la cupola familiare del nostro capitalismo malato, con la speranza di mille di queste privatizzazioni. Si e' detto che le riforme le fanno meglio le sinistre. Ma siamo proprio sicuri che l' elite di potere le voglia le riforme?

Sarebbe la prima volta nella storia, che chi comanda voglia effettivamente delle riforme, che se fossero fatte seriamente non potrebbero non ridimensionare le situazioni di potere o monopolio e privilegio dei supposti promotori.

Si dice, ipocritamente, che a meno che non si tratti di Berlusconi, contro il quale e' istituzionalizzata, gradita e raccomandata l' esternazne quotidiana di maldicenze, la critica politica non dovrebbe essere personale. Ma come si fa a sorvolare sulla personalita' di questo Presidente del consiglio? Mentre tutto il mondo, ovvero Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, e varie importanti potenze minori quali l'Olanda ed il Belgio etc., si interroga sul futuro della rischiosissima missione albanese, essendo tra l'altro in mano ad un governo della cui maggioranza, quale elemento essenziale, fa parte un "Refounded but not reformed" (definizione di commentatori stranieri) Partito Comunista, contrarissimo all' impegno albanese, il nostro Presidente continua a parlare di questa contraddizione come di un episodio del passato.

Messo da parte l'episodio Albania, supportati da una fortissima coalizione, saldi come non mai, accingiamoci a far casino nello stato sociale: lo stato dell'economia e' gia' sistemato.

Ma, come giustamente rimarcano i commentatori stranieri, quelli che vivono in paesi normali e che per il Cinema non hanno neanche un ministero, l'episodio Albania non e' affatto finito, e' appena cominciato e dovrebbe durare almeno 6 mesi. E se, come dice Fini, e speriamo di no, in Albania cominciasse a piovere? A chi Prodi chiederebbe l'ombrello? A Bertinotti? Il quale Bertinotti, poverino, ha solo il torto di comportarsi come ha sempre promesso: il suo programma e' diverso da quello dell' Ulivo, cosi' come diversa e' una parte della filosofia di fondo. Quelli dell' Ulivo dopo aver fatto credere a quei pochi elettori di centro, Popolari e Dini, che avrebbero governato senza Bertinotti, ora lo accusano di aver fatto venir meno la maggioranza, anche se solo per pochi giorni e per un fatto marginale (!).

Ma non avevano sempre promesso che Bertinotti mai avrebbe fatto parte della maggioranza di Governo? Ed i giornali della Galassia? Anche loro, dopo aver promesso la stessa cosa durante la campagna elettorale, ora accusano Bertinotti di scarso senso di responsabilita'.

E D'Alema? Cresciuto in un partito che ha fatto di tutto per distruggere quel poco di sentimento nazionale che era rimasto negli Italiani, che ha fatto di tutto per distruggere quel poco di amore e rispetto per le Forze Armate che c'era ancora in Italia, che ha fatto di tutto per negare alle Forze Armate quell'addestramento e quei mezzi solo loro essenziali per dare un significato al nome, D'Alema ha ora il coraggio di maltrattare Bertinotti perche' questi fa quello che un buon comunista italiano ha sempre fatto.

Ma il governo durera'. La variegata combriccola messa insieme per continuare i fasti della prima repubblica, non ha alcun interesse a mollare il potere. Come abbiamo gia' avuto occasione di dire, per loro potrebbe essere l' ultima spiaggia.

D'altro canto cos'e' se non il potere con i privilegi che ne derivano, che lega insieme Dini e Maccanico con Bertinotti, le Grandi Famiglie con Sindacati veteroindustriali, un uomo come D'Alema, con due come Prodi e Veltroni? Per non parlare della Burocrazia, delle Banche e dei grandi gruppi editoriali. E' inutile tentare ora di far cadere Prodi, cadra' quando avra' compiuto, purtroppo, tutto il male possibile.

Cinquant'anni e' durato il regime monarchico-liberale dalla presa di Roma alla prima guerra mondiale. Il Fascismo duro' solo 19+3 anni, anche lui travolto da una guerra mondiale. Questo regime dura ormai da piu' di 50 anni.

Speriamo solo che non ci voglia un'altra guerra per farlo cadere.

Pagina successiva

Sommario Pagina di copertina Commenti alla Redazione

Hosted by www.Geocities.ws

1