LETTERA DALL'EUROPA

di Massimo Galanti

E' di grande interesse intellettuale poter seguire dall' estero, in particolare dall' Europa , le vicende politiche e sociali italiane. Questo soprattutto perche' si ha subito un punto di riferimento e di confronto, senza considerare inoltre l' ovvia differenza ed il vantaggio che offre l' osservazione di un fenomeno dall' esterno rispetto allo studio che se ne puo' fare stando all' interno dello stesso.

Negli ultimi tempi a questi motivi d' interesse generale se ne e' unito un altro particolare dovuto alla grande attenzione che il Governo italiano, e Prodi soprattutto, mostrano di avere nei confronti dell'Europa.
Tutti i governi Europei sono piu' o meno interessati o condizionati da tutto cio' che consegue dal trattato di Maastricht, nessuno pero' fa dello stesso l'uso spregiudicato che ne fa il nostro Governo.

Questa sera ancora in un' intervista a Teleulivo il Presidente del Consiglio ha usato l' Europa nel tentativo di far digerire agli Italiani un' altra pesantissima finanziaria. Salta qui subito agli occhi che gli altri Governi stanno usando il trattato di Maastricht per mettere sotto controllo la loro finanza pubblica che con l'eccezione del Belgio, e' di gran lunga in condizioni migliori di quella italiana. E lo fanno nell' unico modo serio ed effettivo consentito, ovvero riducendo le spese e soprattutto gli sprechi, cio� ristrutturando, come sa bene chiunque abbia a che fare con la conduzione di un'impresa, un negozio o anche solo della propria famiglia.

Dicevamo della differenza del debito pubblico dell' Italia rispetto a quello degli altri Paesi: ebbene mentre questi hanno un debito compreso fra il 50% della Gran Bretagna e l' 80% della Svezia, il nostro debito pubblico risulta pari al 125% del prodotto interno lordo.

Il governo Prodi si serve del paravento del trattato di Maastricht per fare accettare agli italiani la solita politica finanziaria di rimedio momentaneo ed assolutamente insufficiente a porre sotto controllo una finanza pubblica il cui scopo e' soprattutto quello di mantenere il potere o l' influenza di burocrazie parassite siano esse sindacali o pseudo- industriali e dei partiti che di queste sono i protettori ed i beneficiari elettorali.

Si dice che non e' tanto il debito che e' importante ma il deficit. Questa e' una mezza bugia, in quanto gli altri Paesi stanno facendo sforzi enormi per abbassare proprio il debito, in quanto il deficit e' gia per tutti i Paesi con l'eccezione d'Italia e Grecia, sotto il 4%.
Qui viene subito a galla un' altra bugia madornale che il governo tenta di nascondere con l' aiuto di molti mass-media. Si dice infatti che l' Italia sta facendo questi sacrifici per entrare nel gruppo dei primi: la triste realta', che e' evidente dai numeri ed anche dai commenti esteri, e' che l' Italia rischia di essere uno dei pochissimi Paesi che forse saranno esclusi, in un primo tempo, dall' Unione Monetaria. Infatti, oltre ad essere i problemi italiani obbiettivamente enormi, il Governo Prodi si sta muovendo esattamente nel solco delle finanziarie precedenti quando ancora non si parlava di unione monetaria. Basti pensare che sebbene dal 1990 ad oggi siano state fatte finanziarie per un totale di ben 380000 miliardi senza contare quest' ultima, il debito pubblico e' continuato ad aumentare. Infatti con quelle finanziarie raramente si sono toccati i meccanismi di spesa, senza considerare che per almeno per la meta' del loro importo sono consistite semplicemente in nuove tasse.

Ora Prodi pretende che 12500 miliardi di nuove tasse, una tantum e rimborsabili, siano sufficienti per portarci in Europa. Altri governi con problemi molto meno gravi dei nostri si comportano molto piu' seriamente nei confronti dei loro cittadini.

Prodi non e' credibile. Fa intedere ma senza prometterlo esplicitamente che la tassa per l' Europa potrebbe essere rimborsata: ma quando mai una tassa in Italia e' stata rimborsata; non solo, ma quando mai una cosiddetta una tantum non si e' trasfomata in tassa definitiva. Questo e' anche quello che dicono gli altri governi a proposito della nostra finanziaria, ovvero che la tassa per l' Europa intanto non si sarebbe dovuta chiamare tassa per l' Europa soprattutto perche' dovrebbe trattarsi eventualmente di una tassa definitiva.

Prodi non e' credibile quando afferma che questa finanziaria lascia invariata la pressione fiscale: in questa finanziaria ci sono almeno altre entrate per 12500 miliardi, oltre alla tassa per l' Europa, senza contare i minori trasferimenti alle regioni che per non indebitarsi probabilmente saranno costrette ad inventarsi nuove tasse regionali.

Questa finanziaria ha anche aumentato la benzina, nel modo piu' ipocrita, ovvero lasciandone l' onere alle regioni. Per inciso si puo' dire che il nuovo federalismo nasce all' insegna della presa in giro. Prodi non e' credibile quando dice che questa finanziaria ci portera' in Europa, perche' ci sono anche 12000 miliardi di quello che all' estero va sotto il nome di finanza creativa e che da noi chiamano misure di tesoreria. Pensate come sarebbe bello se i bilanci delle famiglie potessero aggiustarsi con delle operazioni di tesoreria!

Prodi non e' credibile ed e' anche irritante perche' osa affermare che l' Europa e' un "premio" per gli Italiani. Noi che abbiamo vissuto tanti anni all'estero non abbiamo mai sentito un premier europeo che avesse avuto il coraggio di parlare di premi per i suoi concittadini. E poi un premio perche'? Perche` abbiamo sopportato e continuiamo a sopportare governi incapaci e strafottenti ed una classe dirigente che ci ha ridotto ad essere il terzo mondo d' Europa?

E c'e' anche chi dice che in realta' questo sia il fine ideologico. Vengano a vivere i nostri governanti in Europa: non sara' certo una qualche operazione di finanza pubblica che ci fara' diventare europei: prima di tutto ci vorrebbe il rispetto per i propri concittadini ed il rispetto per la democrazia che vuol dire soprattutto fiducia e trasparenza. In Europa non si votano finanziarie fantasma dando deleghe a governi arroganti che non considerano i loro cittadini nemmeno degni di sapere di che tasse dovranno morire. In Europa non imbrogliano i loro cittadini con delle affermazioni smentibili dalla lettura di un qualsiasi giornale economico europeo.
Affermano infatti autorevoli membri del governo che la situazione italiana risente della situazione mondiale e che e' quasi recessione dovunque.

Ebbene solo in Italia la produzione industriale e' diminuita in un anno del -11.3% ! In Gran Bretagna nello stesso periodo e' aumentata del + 0.3% ; in Francia del + 0.9%; in Giappone del + 3.4% ; negli Stati Uniti del + 3.5%;in Germania � diminuita del 1,5%. Per il 1996 si prevede che in Italia il Prodotto interno lordo aumenti del + 0.8% ; per lo stesso periodo in Gran Bretagna si prevede un + 2.3% ; in Francia +1.1% ; in Germania + 1.8% ; in Giappone + 3.8% ; negli Stati Uniti + 2.3% . Per quel che riguarda le vendite al dettaglio, queste in un anno in Italia sono crollate del - 10.6% ; nello stesso periodo in Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone e Stati Uniti, sono aumentante rispettivamente del + 3.6%, + 1.4%, + 4.3%, + 0.5% , + 3.6%. E si potrebbe andare avanti cosi' per tutti gli altri parametri economici.

Qui bisogna dire che i giornalisti italiani sono talmente timorosi di criticare l' Ulivo, che ormai hanno smesso di rendere un servizio di informazione per i cittadini, in pratica molti di loro sembrano aver rinunciato al loro mestiere.

Perche' accade tutto questo, perche' si usi l' Europa per nascondere verita' che prima o poi verranno fuori, (� solo questione d'aspettare), si puo' spiegare solo con la difesa arrogante del proprio potere e dei propri previlegi, o nella migliore delle ipotesi con la difesa fideistica delle proprie utopie. Ma allora c'e' veramente d' aver paura per il futuro del Paese, in quanto questo gioco potra' andare avanti solo attraverso la soppressione di quelle liberta' che sono patrimonio inalienabile di quel mondo di cui a parole si dice di voler far parte.

Certo a vedere l' entusiamo con cui Scalfaro e Prodi hanno accolto gli ultimi dittatori di un mondo che e' stato gia' sconfitto dalla storia (v. L'Italia che cambia), si prova qualche brivido sinistro. Anche qui siamo molto lontani dall' Europa. Come minimo qualsiasi altro governante Europeo, ne siamo sicuri, nel ricevere il leader cinese avrebbe evitato le manifestazioni calorose e ridanciane del nostro Presidente del Consiglio, se non altro in memoria degli studenti di quel paese.

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