PREFAZIONE

 

Ho voluto raccogliere in questo libro soltanto alcune delle mie numerose poesie dialettali, quelle evocanti voci, rumori e suoni quasi esoterici di questo mio “Camburan’ “, frammenti di immagini che hanno suscitato in me una girandola di emozioni antiche, di ricordi plebei e contadini della mia e nostra cultura paesana.

            Non potevo soffocare in me, modesto cantore, l’entusiasmo, l’impeto di raccontare e l’ho espresso come ho potuto, in un lessico dialettale che non tralascia però assonanze contrappuntistiche, idiomatiche e filosofiche.

            Le mie liriche non mirano a fare politica, né a polemizzare anche laddove sembrerebbero esprimere una precisa posizione intellettuale: libertà, morale, religione, sono spazi di un tessuto sociale che non potevano non coinvolgere la mia riflessione poetica in uno sfogo istintivo ed inconscio.

            Ho inteso pertanto esprimere solo sensazioni, emozioni del cuore, sfoghi dell’animo ispirandomi, a volte e non a caso, a racconti mitologici ed a personaggi biblici, non tralasciando comunque fatti e persone del nostro paese, che spesso hanno fatto e fanno da cornice ai miei racconti.

            Questo vortice di immagini si snoda, in un disordine di epoche e di storie, lungo un filo logico che esprime, in sintesi, il comportamento dell’uomo di ieri in correlazione all’uomo del nostro vivere di oggi. E…. dal contrasto scaturiscono colorite differenze così come, in ironica simbiosi, i limiti di sempre della personalità umana.

            Questo libro assomiglia un poco ad una danza lirica, dove i versi, liberi da rigidi schematismi ed in apparente disordine, saltano da un messaggio all’altro a riflesso di quello che vuole essere il mio modo di comporre: intimo. Minuzioso, ma in piena libertà di spirito.

                        Spero perciò che non vengano fraintesi qui versi che sembrano polemizzare contro la “cultura”; anzi, sono particolarmente grato a tutti coloro che operano per fare cultura perché credo sia lo strumento più sublime ed indispensabile per emancipare ed elevare le coscienze umane.

                        La mia contrapposizione tra “cultura e cultura” è soltanto frutto del bisogno di distinguere tra il dottoreggiare di molti intellettuali della nostra realtà moderna da quella sapienza, che è virtù di saggezza e che esula e supera la semplice ricchezza conoscitiva.

            Queste precisazioni erano doverose verso i miei lettori che ringrazio, sin d’ora, per l’accoglienza che vorranno fare a questo mio primo libro di poesie.

                                                                                           Rolando Mazzoni

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