Il respiro dei pianeti nell'universo,
suona una sinfonia che il nostro orecchio non è
in grado di ascoltare, allo stesso modo in cui
il nostro spettro visivo non può vedere ciò che
supera i suoi confini, ma possiamo percepirla
attraverso i nostri sensi nel momento in cui ci
abbandoniamo a essi e ci mettiamo in contatto
con la nostra natura più profonda. La nostra
anima la sente, e cerca di farci partecipi del
fatto che siamo solo tessere di un immenso,
caleidoscopico puzzle.
Se sei giunto fino
a qui, significa che il tuo inconscio ti ha
spinto fino al "sentiero"...è lo stesso
principio per mezzo del quale funziona la
cartomanzia, o l'astrologia oraria, è il
principio di sincronicità menzionato da Jung,
che mette in risalto come il cielo in quel
momento mette in moto determinati influssi
riscontrabili, a livello simbolico, nei piccoli
gesti che compiamo quotidianamente, e noi
possiamo rendercene conto osservando alcune
sintonie esistenti tra le cose.
La
natura che ci circonda e della quale siamo parte
integrante vive secondo le leggi che animano
ogni creatura vivente, e l'uomo non fa eccezione
a questo, la nostra esistenza viene scandita in
ogni istante dai moti celesti con cui vediamo la
vegetazione crescere rigogliosa in primavera e
in estate e morire in autunno, per preparare
durante l'ìnverno il ciclo successivo.
Da
sempre l'uomo si è interrogato sulla sua origine
e provenienza, il..."chi sono, da dove vengo e
dove vado", che ha spinto le menti più
irrequiete di tutti i tempi e di tutti i luoghi
a far scorrere fiumi d'inchiostro nel tentativo
di dare un senso alla nostra presenza su questo
pianeta. Ma da quando esiste, l'uomo ha anche
sempre rivolto lo sguardo al cielo per cercare
una via, un qualcosa che gli indicasse la strada
verso cui dirigersi, ed è così che ha incontrato
le stelle, incastonate con i loro simboli e i
loro segreti lassù nel cielo sopra di noi, a
darci un segnale di eterno...un segnale da
millenni seguito da ogni viandante sulla terra
come sul mare.
Solo scendendo in fondo a
noi stessi troveremo le note che suonano la
stessa melodia dei pianeti, anche se a qualche
ottava più bassa, ma lì troveremo anche la
nostra piccola luce, una lanterna per il nostro
cammino. Il dharma, in sanscrito è la ricerca
della propria verità individuale, la via
per la realizzazione del Sé e della propria
identità ; quando parlo di ricerca del Sé
lo faccio perchè avvicinarsi all'astrologia per
come la intendo io, implica sempre una certa
dose di consapevolezza, una volontà di
comprendersi e di capire qualcosa di più su se
stessi, oltre che la curiosità di sapere se
il futuro ha in serbo qualcosa di bello e di
promettente per noi...aprire la sua porta, vuol
dire entrare in punta di piedi in un mondo
nuovo, diverso, intrigante e suggestivo, ma allo
stesso tempo concreto e strettamente connesso
con la nostra vita quotidiana.
Leggere il
grande libro della vita è un privilegio che ci
chiede in cambio un piccolo sforzo di
comprensione interiore, perchè la nostra
realtà materiale non può rimanere
disancorata dalle profondità del nostro
inconscio, dal quale prende forma attraverso
emozioni, pensieri e stati d'animo, prima ancora
che eventi reali e materiali. Dobbiamo cercare
di capire chi siamo se vogliamo allacciare un
ponte fra noi stessi e ciò che ci accade, e i
transiti degli astri ci danno una chiave di
lettura del nostro divenire inserendolo in un
contesto più grande e di più ampio respiro,
l'universo del quale facciamo parte.
I
pianeti sono il simbolo di determinati impulsi
psicologici, e ognuno rappresenta uno degli
ancestrali archetipi che vivono in fondo alla
nostra natura primordiale, e sono immagini e
istinti che condizionano le nostre
azioni.
Dire che un esame di maturità è
andato male perchè Saturno transitava al
quadrato del proprio Mercurio di nascita, può
essere vero solo se non teniamo conto di tutta
una serie di altri fattori che di solito non
prendiamo in considerazione, come la difficoltà
a comunicare in quel periodo, la stanchezza
mentale, la solitudine interiore che ci può
assalire...e non ultima, la poca voglia di
studiare che ne può risultare. Alla fine il
risultato è lo stesso, certo, ma rischiamo di
confondere la causa con l'effetto. In altre
parole, dare a Saturno la colpa dell'esame
andato male, non solo ci porta a scaricare
all'esterno una nostra colpa, quella di non
esserci preparati abbastanza, ma anche ad
evitare il confronto con noi stessi e con il
nostro "specchio della verità", anche se
così...è molto più semplice.
La nostra
carta natale è una fotografia del cielo al
momento della nostra nascita, e le posizioni dei
pianeti mostrano quelle che sono le nostre
caratteristiche psicologiche, oltre che fisiche.
Ciò sottolinea il fatto che ognuno di noi ha,
verso un determinato simbolo, come in questo
caso "il senso del dovere" saturnino, un suo
particolare atteggiamento che lo spinge a
reagire in un certo modo verso le persone che lo
rappresentano.
Ma i pianeti, con il loro
sorgere e tramontare, che richiede pur sempre
tempi diversi, portano a compimento dei cicli
evolutivi che nella nostra piccola realtà si
traducono nella crescita e nell'evoluzione di
quel simbolo, dentro di noi, così che verso di
esso e nei confronti di tutto ciò che esprime,
avremo con gli anni un atteggiamento diverso e
piu maturo. E' chiaro che se già di per
sè lo viviamo male dal principio, quando il suo
angolo di passaggio diventera' dissonante
sarà per noi ancora piu' piu difficile
averci a che fare, ma se prendiamo coscienza
delle nostre reazioni condizionate impareremo
non solo a capire noi stessi e ad essere piu'
consapevoli dei nostri limiti, ma apriremo anche
gli occhi su molte altre cose, sia che ci
riguardino in prima persona, sia che ci diano
semplicemente una spiegazione sulla natura delle
cose del mondo e della vita in senso piu'
ampio. Potremo, magari, persino accorgerci
che non facciamo altro che proiettare sul
partner dei nostri difetti in un circolo chiuso
di azione e reazione, derivante dagli impulsi
repressi e dalla nostra ombra interiore...ciò
che odiamo di noi stessi inconsciamente, e che
per questo, ci dà tanto fastidio negli
altri.
Certo, bisogna anche avere la
mente sgombra da pregiudizi, lasciare da parte
lo scetticismo fuori luogo e notare, come la
vita ci offre sempre occasione di fare, che
tutto ciò che succede nel mondo ha un suo
riflesso celeste; come si suol dire, una
farfalla che batte le sue ali muove le foglie di
un albero dall'altra parte del mondo. In fondo,
non ci è stato forse insegnato che "come in
alto, così è in basso?"
Non si possono
d'altra parte volutamente chiudere gli occhi di
fronte ad un Saturno transitante in Gemelli nel
momento in cui venivano distrutte le "Torri"
omomime, nè sul suo stazionamento in Toro quando
si parlava di "mucca
pazza"...!
Ovviamente, i pianeti
non raccontano solo gli eventi mondiali, ma
anche le nostre più piccole vicende personali, e
chiunque provando a leggere la sua vita in
termini simbolici attraverso la sua mappa
natale, potrà rendersi conto, se sarà sincero
con se stesso, che tutto quanto gli è accaduto
nella sua vita era, se non predestinato, per lo
meno molto prevedibile, e che il suo futuro ha
imboccato un percorso già tracciato dalle
case del suo tema. Può volerlo vedere o chiudere
gli occhi, ma ciò non migliorerà le cose,
anzi forse..le peggiorerà.
Studio
astrologia da circa vent'anni, e i motivi per
cui amo questa antica scienza sono così tanti da
non renderle giustizia dicendo che "è per capire
me stesso e il mio futuro"; l'astrologia è molto
di più, soprattutto quando la sai osservare e
capire anche attraverso discipline diverse,
perchè tutte insieme ti spingono a meditare
sulle cose e a vedere quello che si cela dietro
la loro facciata esteriore. Ecco perchè, per
chiunque si avvicini, è importante spogliarsi di
tutti gli orpelli di una maschera costruita sui
valori sociali, ed esibita per dar credito non
solo agli altri, ma anche e soprattutto a noi
stessi, una falsa immagine che andrebbe
purificata da tutte le barriere protettive del
Super -Io che le danno, incosciamente o meno, le
sembianze di un palazzo di cristallo, pronto a
sgretolarsi al minimo urto esterno.
Ciò
che voglio dire, è che la conoscenza del Sé
implica comunque una certa volontà di
dirigersi verso il fondo delle cose, senza paura
di stanare quei fantasmi irrisolti che vivono
nei meandri sotterranei della nostra psiche,
creando scorie che non ci permettono di andare
oltre e superare i nostri stessi limiti. Non è
sempre facile, sono d'accordo, ma il sentiero è
pur sempre in salita, perchè solo salendo è
possibile arrivare alla vetta della propria
coscienza.
Insomma caro amico se la tua
luce oggi ti ha portato sino a qui a te ora può
sembrare solo un caso, ma ti assicuro che non lo
è...."conosci te stesso", e siediti comodo, il
tuo viaggio sta per cominciare.
© Alex
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