"Bianco 5", 1982 Filo e tempera su tela", cm. 100 x 100
"Ecoliogia", 1985, Filo e tempera su tela, cm. 80 X 100
Foto di Marisa Facchinetti
"Itinerario centrico", 1975, Filo tempera su tela, cm. 69 x 49
Galleria Arte e Pensieri, Roma
via Ostilia,3A, 00184 ROMA
E-mail: [email protected]
Achille Pace
Crack of doom
Meglio perdere le tracce di quel filo, rèfolo o refe, nel blu, nel rosso.
Meglio lasciarsi abbaccinare dai suoi percorsi invisibili, che hanno smarrito
la linea retta, e corrono verso un baratro sottile.
Meglio socchiudere gli occhi davanti al suo secco morire.al suo
crack of doom,
in prossimità delle trombe del Giudizio, evitato per un pelo.
Meglio perdersi nei meandri del labirinto disegnato nell'aria
con leggerezza da colibrì: e non pronunciare parola, che il peso del pensiero
è sempre paralizzante: anche nel blu, nel rosso.
Meglio ascoltare la larva di respiro di quel filo, rèfolo o refe, e la sua voce
di mirabile insetto, di trombettiere del sussurro.
Meglio lasciarsi avvolgere dalle sue spire senza perdono, che non ammettono
errore, e resecano l'epoca con la grazia feroce
di una ghigliottina tenera, nodo scorsoio di dolcissima seta.
Meglio smarrire le ombre di quell'itinerario chiuso, contrastato, convergente,
vagante, in formazione aerea, bianco: nel blu, nel rosso.
Meglio fissarne il corpo scheletrito e vivo, defunto e in perpetua rinascenza,
in atto di scivolare verso l'abisso, altissimo nel cerchio stretto della luce:
per virtù di gemmazione, di disseminazione, di dispersione:
nel blu, nel rosso, verso il grigio della tela.

Accademia Platonica, aprile 2005
Mario Lunetta
Appunti per Achille Pace

...Achille Pace presenta la sua recentissima produzione, una sequenza di dipinti improntati su un comune denominatore e dominatore: "il bianco".
Già anni fa a più riprese Pace aveva affrontato il tema del bianco, ma in questi lavori, che pure muovono sempre dalla sua peculiare poetica del filo c'è insita una nuova scommessa, un'indagine diversa; il "corpo" dell'opera si misura su ulteriori valori e sviluppa una ricerca più mirata, specifica e continuativa tra la superficie ed II filo, questi minimi elementi (materia) si calano in un mondo estremamente sottile, diafano, metaforicamente "smaterializzato" con intenzioni ancora più ascetiche. L'uso del bianco sembra il tentativo di uscita dal vortice delle "certezze", il passaporto per uscire dal "buco nero" della mistificazione; è la scoperta, il ritrovamento di un libro apparentemente non scritto; è su queste pagine che Pace registra ed osserva un mondo che si dissolve e si riordina per tramature candide, è la ricerca dì un luogo luminoso, illuminante e queste "pagine" che visionariamente sconfinano dal margine oggettivo richiedono ai lettori/fruitori una attenta lettura che necessita una approfondita meditazione, anche perché queste opere cercano di rispondere a quel bisogno di chiarezza ed onestà intellettuale che poche volte ci è dato registrare nell'arte contemporanea. Un'operazione radicale, che forma l'essenza delle opere e vira lo sguardo all'infinito, un atto spirituale che mantiene attivo il senso del dubbio quale strumento alla base della ricerca, del pensiero critico, della conoscenza.Una pittura fatta di poco, la materia al minimo grado possibile, un'esempio raro dì profondità e "leggerezza" linguìstica. E' una pittura quella di Achille Pace che rende visi bile... anche il silenzio.


Bruno Aller, giugno 2006
Ettore & Achille

Achille Pace

"Ecologia", 1985, Filo e tempera su tela, cm. 100 x 50
"Ecologia" , 1986, Filo e tempera su tela, cm. 100 x 100
"Itinerari paralleli", 1982, Filo e tempera su tela, cm. 80 x 100
"Itinerario orizzontale", 1979, Filo e tempera su tela, cm. 60 x 80
"Itinerario 61", 1961, Filo e tempera su tela, cm. 100 x 70
"Itinerario 68", 1990, Filo e tempera su tela, cm. 50 x 70
"Cerchi imperfetti", 2005, Filo e tempera su tela, cm. 100 x 70
"Bianco 9", 2006, Tempera e smalti su tela, cm. 70 x 70
"Cerchi imperfetti", 2005, Filo e tempera su tela, cm. 60 x 80
"Bianco 7", 2006, Tempera e smalto su tela, cm. 60 x 50
"Semicerchi imperfetti", 2005, Filo e tempera su tela, cm. 80 x 100
"Bianco 11", 2006, Tempera e smalti su tela, cm. 50 x 80
Poesie di Mario Lunetta

Appunti di Bruno Aller
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Ettore e Achille
Achille: "solo se Ettore troverà in sé consolazione, io troverò pace". Ettore: "se Achille finalmente troverà pace anch'io troverò consolazione".
Ma Ettore non ha pace se Achille non trova consolazione ma Achille non trova nessuna
consolazione se Ettore non cerca pace.
Achille ha un'illuminazione, pensa di far pace con Ettore, ma ciò non gli procura una gran
consolazione, nello stesso istante Ettore grida: "amico Achille che si fa?"
Si incrociano gli sguardi e strali elettrici corruscano la valle, imprevisti fulmini giocosi
ribaltano lo scontro in atto, ad arte si compongono in cielo mirabili evoluzioni, nuvole che
danno forma al vento in rapida successione disegnano sculture acquose, rigide gommose,
parallelepipedi retti, diagonali tronchi in fila, sparsi, palpitanti poi emergono solidi quadri,
candide pennellate si stendono tessute da colori indefiniti all'infinito, filanti itineranti, opere
ed opere tra mille lettere fatte dì note (a margine) lanciano suoni mai uditi, appare una eco
dalla corsa lenta ma persistente vibrante come un basso continuo avvolgente.
Il mondo stupefatto partecipa all'evento, forse non comprende del tutto di cosa è fatta tanta
grazia ma con il naso all'insù saluta e riconoscente ringrazia.
Ettore e Achille insieme uniti, infine si abbracciano e fanno pace: questa si è una gran
consolazione.
Achille chiama Ettore, Ettore chiama Achille, è nata una grande intesa tra i mitici duellanti.
Il mondo dell'arte tra pittura e scultura scettico da tempo immemore deriso, deluso confuso, pure ottuso servile fuori uso che fu ed è troppo spesso insulso un po' guttuso (anche se oggi è assai meglio c'è gattuso) insipido, precotto, il triste pomodoro da conserva annosa di serra, ferroso quando va, ma tutto va trionfalmente bene al supermercato vettesemente mente, universalmente, mentre bonamiamente mente, solamente, ecc..
Ora inversamente l'arte s'apre al vero segno nato dal reciproco bi-sogno, manifestazione questa che apre uno spiraglio di luce, grazie all'azione di:
Pace e Consolazione.

Bruno Alter, giugno 2006
Achille Pace
Nasce a Termoli nel 1923
Vive e lavora a Roma
Achille Pace muove i suoi primi passi artistici a Roma con il suo trasferimento da Termoli nella capitale e già nel '39 entra in contatto con i maestri della scuola romana, ed è del 1941 l'inizio del lungo sodalizio con Giulio Turcato che specialmente in quegli anni era un riferimento per ciò che avveniva in Europa. Poi parte per un lungo soggiorno in Svizzera dove approfondisce la lezione di Klee orientando sempre più la sua ricerca verso I' astrazione. Rientrato a Roma nella seconda metà degli anni '50, dopo un intenso ma breve lavoro che lo accosta all'informale, intraprende dal '59 il suo percorso con la nota poetica del filo, questo segno che è ancora fonte per itinerari dall'infinito al non finito, questo filo che a tutt'oggi nella sua scelta etica stabilisce un valore fortemente spirituale. Dal 1959 ad oggi cura la rassegna nazionale d'arte contemporanea a Termoli (ex premio Termoli) ed ha raccolto una cospicua collezione d'arte di qualità indiscutibile. Grazie a lui nella pinacoteca di Termoli sono presenti oltre 400 lavori dei maestri dal secondo dopoguerra alle generazioni successive. Nel '62 fonda con G.Uncini, N.Santoro, N.Frasca, N.Carrino e G.Biggi, il Gruppo Uno. Sue opere sono state esposte nelle maggiori esposizioni nazionali ed internazionali tra le quali: 1950 Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma. 1956 galleria Giardini Lugano(CH). 1957 Arau Svizzera "Gemaldegalerie" e galleria La Palma Locamo (CH). 1963 San Marino IV Biennale Internazionale Gruppo Uno, "13° Pernio Lissone" Lissone (CH). 1964 Biennale di Venezia sezione Bilbao/Barcellona/Madrid. 1965 IX Quadriennale Nazionale Romana. 1968 Palazzo delle Esposizioni VI Biennale Romana. 1973 X Quadriennale Nazionale d'Arte, Roma. 1976 Firenze palazzo Strozzi "galleria delle arti sperimentali". 1979 Cagne Sur Mer (Francia) "Festival Internazional de la Peinture". 1980 Biennale di Venezia. 1981 "Linee della ricerca artistica italiana" 1960/1980. 1982 Biennale di Venezia con sala personale. 1985 castello di Rivoli, Torino, "Arte italiana degli anni '60". 1989 Leningrado/Mosca "Orientamenti dell'arte italiana dall'47 all'89". 1990 galleria Soligo Roma, villa Malpensata Lugano (CH). 1992 galleria Banchi nuovi. Nel 1994 "Ager Faliscus", Faleri Novi. 1996 Roma Accademia d'Europa. 1998 gruppo uno Termoli. 1999 "Sala Uno" Roma. 2000 "Percorsi d'arte" Venezia. 2001 Contemporany Italian Art" Akron OH/USA. Nel 2002 "affordable Art Fair" NY/USA, "Doppio Segno" galleria Arte e Pensieri, Roma. 2003 "Le vie moderne" Roma/Spoleto/Termoli, "Omaggio a Vlado Gotovac" "Accademia di Romania, Roma/Zagabria. 2004 galleria Arte e Pensieri. 2004 "Correntia" galleria Spriano, Omegna (VB). 2005 galleria II Bulino Roma, galleria Arte e pensieri, "Le due rive artisti italiani e croati" Termoli/Zagabria , Stromungen, Ulm (Germania). 2006 "Ettore e Achille" galleria Arte e pensieri Roma.
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