"Stelle", 2006 carta, cm. 21 x 18
"cinese", 2005 carta e legno, cm. 25 x 20
Autoscatto di Ettore Consolazione
"angelo" 2006 cemento ossidato, cm. 200 x 120
Galleria Arte e Pensieri, Roma
via Ostilia,3A, 00184 ROMA
E-mail: [email protected]
Ettore & Achille

Ettore Consolazione

"rilievo", 2005, carta e legno cm. 25 x 20
"rilievo", 2005 carta e legno, cm. 25 x 20
Poesie di Mario Lunetta

Appunti di Bruno Aller
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Ettore e Achille
Achille: "solo se Ettore troverà in sé consolazione, io troverò pace". Ettore: "se Achille finalmente troverà pace anch'io troverò consolazione".
Ma Ettore non ha pace se Achille non trova consolazione ma Achille non trova nessuna
consolazione se Ettore non cerca pace.
Achille ha un'illuminazione, pensa di far pace con Ettore, ma ciò non gli procura una gran
consolazione, nello stesso istante Ettore grida: "amico Achille che si fa?"
Si incrociano gli sguardi e strali elettrici corruscano la valle, imprevisti fulmini giocosi
ribaltano lo scontro in atto, ad arte si compongono in cielo mirabili evoluzioni, nuvole che
danno forma al vento in rapida successione disegnano sculture acquose, rigide gommose,
parallelepipedi retti, diagonali tronchi in fila, sparsi, palpitanti poi emergono solidi quadri,
candide pennellate si stendono tessute da colori indefiniti all'infinito, filanti itineranti, opere
ed opere tra mille lettere fatte dì note (a margine) lanciano suoni mai uditi, appare una eco
dalla corsa lenta ma persistente vibrante come un basso continuo avvolgente.
Il mondo stupefatto partecipa all'evento, forse non comprende del tutto di cosa è fatta tanta
grazia ma con il naso all'insù saluta e riconoscente ringrazia.
Ettore e Achille insieme uniti, infine si abbracciano e fanno pace: questa si è una gran
consolazione.
Achille chiama Ettore, Ettore chiama Achille, è nata una grande intesa tra i mitici duellanti.
Il mondo dell'arte tra pittura e scultura scettico da tempo immemore deriso, deluso confuso, pure ottuso servile fuori uso che fu ed è troppo spesso insulso un po' guttuso (anche se oggi è assai meglio c'è gattuso) insipido, precotto, il triste pomodoro da conserva annosa di serra, ferroso quando va, ma tutto va trionfalmente bene al supermercato vettesemente mente, universalmente, mentre bonamiamente mente, solamente, ecc..
Ora inversamente l'arte s'apre al vero segno nato dal reciproco bi-sogno, manifestazione questa che apre uno spiraglio di luce, grazie all'azione di:
Pace e Consolazione.

Bruno Alter, giugno 2006
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a Ettore Consolazione
Tout aboutit à un rève
Mah via, sì, mettiamo una molotov di ferro, vetro & legno tra le mani di Costantino imperatore perduto nel suo sogno come in un'impiccagione, poi magari diamo un colpo di telefono notturno a quell'altro Costantino che di nome faceva Brancusi - & tra una Muse endormie & l'altra tirava su come un mastro d'ascia le sue colonne senza fine (& senza fini, forse).
Vedrete, risponderà col suo calore di contadino guardingo al richiamo dei Libri dì Consolazione, monumenti sbilenchi & rischiosi di carta, ferro & cemento impastati come pane.
Risponderà alle sue Tende, ai suoi colpi di vento che sfiorano appena la faccia consumata di quel Gramsci di tela imbottita.
Le farfalle sono entrate in delirio - metamorfosi crepitante, lampi & buio. Bandiere USA anelano alla guerra, mentre forniscono medicinali esplosivi a un mondo in panne.
Là, in quell'angolo pieno di luce amara affiora l'immagine amniotica di chissà quale altro finto Costantino che ha un nome omerico.
Qui ci sono libri paradisiaci di tela emulsionata che custodiscono parole di ferro: oggi il ferro, si sa, è il materiale
più dolce della terra. Il vento si fa vento interventista, scompagina le rocce che scompaginano il vento, Mercurio vola moltiplicato negli intercolunni, i cavalieri masticano la gloria della loro ridicola caduta, gli eroi sono paccottiglia scaduta o grumo rosso, tremendo.
Tou aboutit à un ime, come dire à un rève. a bordo di una zattera
di legno & piombo pronta per gli abissi naufraga la Città, il Pittore si smembra
in una salma massacrata, ecco apparire muri bassi
che svettano altissimi, sferzati da colori impossibili, & paesaggi defunti
animati da una vita immortale.
Poi arrivano in carovana cementi ossidati nell'onda che rimbomba, gridi di cometa, enigmi che sono arcobaleni & triangoli, curvandosi, intrecciandosi: a nodo scorsoio: & ora rinascono di colpo in caratteri cuneiformi, in strade nell'ombra,
dentro il corpo consunto della terra. I bronzi parlano le stesse lingue aspre, in addomesticabili - & chiedono spazio a uno spazio nemico, senza chiedere.
Poi tutto si apre, si chiude, si apre ancora, ancora, in uno scarto, nell'aria intronata di velocità, inchiodata da quel Sogno remoto
alla sua stessa energia incombustibile, combusta.

Accademia Platonica, 2giugno 2006
Mario Lunetta
Appunti per Ettore Consolazione

...Nei lavori di Ettore Consolazione, dai "rilievi" fino ai bronzi è evidente una costruttività formale
"razionale" sostanzialmente geometrico, ma da questa primissima lettura di superficie vi è sottesa una
dinamica giocosa, che dà vita ad una visionaria architettura "ordinatrice", sostenuta da un equilibrio
compositivo "misterioso".
Strutture geometriche, elementi, condividono e convivono lo spazio tra solidità e/o precarietà, che essi
siano cubi, parallelepipedi eretti, inclinati, curvati, triangoli o tetragoni che duettano contrapposti o si
rincorrono tra supporti piani lisci modellati, verticali, aggettanti, aprendo nuove strade per prossimi
scalatori, elementi allineati come reclute disobbedienti pronti a slalom estremi. Giovani volumi affioranti
annusano lo spazio da indagare, innesti di pirite tra zone impreviste o quarzi incastonati con perizia
celliniana, gli elementi si innalzano o si ritirano sino a perdersi nei piani stessi; tutto questo ed altro
ancora vive tra solidità e/o precarietà, ritmi cadenzati regolari e aritmie scandite in controtempo.
Nei "rilievi" appaiono delle accensioni dipinte, calibrate, sia per collocazione che per la quantità e
qualità cromatica, colori intonati per scale armoniche, ma raggiungendo a volte timbri diatonici,
segni/segnali dinamizzanti per un "ordine" aperto ad ulteriori movimenti, rivoluzioni.
Un "Teatro" dove gli elementi nascono, agiscono, vivono tra nuovi pentagrammi invisibili e prendono
per mano noi e il loro regista.
E'una ricerca immaginifica, è un registro che vive alchemicamente tra una realtà costruttiva, ponderata
in un impianto scenico metafisico, un mondo rigoroso e poetico, pervaso da un lirismo contagiante, che
ha ancora la forza di emozionarci...nonostante tutto.

Bruno Aller, giugno 2006
"rilievo", 2004 carta e legno, cm. 25 x 20
"rilievo", 2006 carta e legno, cm. 29 x 39
"rilievo", 2006 carta e legno, cm. 38.5 x 29.5
"rilievo", 2006 carta e legno, cm. 40 x 30
"rilievo", 2006 carta e legno, cm. 40 x 29.5
"rilievo", 2006 carta e legno, cm. 26 x 36
"rilievo", 2006 carta e legno, cm. 29.5 x 39
"rilievo", 2005 carta e legno, cm. 39 x 29.5
"rilievo", 2006 carta e legno, cm. 35 x 29
"rilievo", 2006 carta e legno, cm. 29.5 x 38.5
Ettore Consolazione Nasce a Roma nel 1941 Vive e lavora a Roma.

Studia scenografia all'Accademia di Belle Arti di Roma, architettura all'Università "La Sapienza" e grafica e incisione presso l'Istituto superiore di Urbino. Il suo lavoro ha come principale campo di indagine lo studio delle problematiche relative al rapporto tra pittura, scultura e ambiente. Particolare attenzione, nella definizione delle forme plastiche, viene riservata anche all'utilizzo di materiali diversi come la tela espansa, la terracotta, il cemento ossidato, il piombo, il ferro e il bronzo. La sua attività espositiva inizia nel 1975, prendendo parte alla X Esposizione Nazionale Quadriennale d'Arte di Roma. Successivamente organizza personali e partecipa a numerose collettive e premi in Italia e all'estero. Nel 1976 è presente alla XXXVII Biennale d'Arte di Venezia e alla XII Biennale di scultura di Gubbio, nel 1978 partecipa al XXXII Premio F. P. Michetti di Francavilla al Mare (CH) e alla rassegna Arte-Ricerca al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1979 è invitato con la sua installazione Intervento, all'Autunno Musicale di Villa Olmo a Como. Nel 1980 partecipa alla mostra II Fiume, la Gente, la Festa, nel Museo Civico d'Arte Moderna di Suzzara e a Prove d'Autori alla Loggetta Lombardesca a Ravenna. Nel 1981 prende parte alla mostra Linee della Ricerca Artistica in Italia 1960/1980, allestita al Palazzo delle Esposizioni di Roma, nel 1983 al XXXVI premio F. P. Michetti e a Terre d'Italia alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Ancona. Nel 1985 è invitato alla XXX Mostra Nazionale d'Arte nel Museo Civico di Termoli e a Grande Adesione nella Galleria Comunale d'A.M.C. di San Giminiano (SI). Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma e al Sculture Center di New York alla mostra Seven Sculptures from Rome. Nel 1988 è invitato con una installazione alla Biennale Nazionale di Milano e nel 1995 partecipa alla rassegna Ortus Conclusus al Palazzo Falconieri di Roma. Nel 1998 è presente al XXXI Premio Vasto, Effetto Città e alla I rassegna Viaggiatori sulla Flaminia a Spoleto-Trevi. Nel 2000 partecipa all'esposizione Lavori in Corso n° 9 alla Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma e l'anno successivo realizza una grande installazione su una parete del Castello di San Giorgio a Maccarese Roma. XLVI mostra Nazionale d'Arte Museo Civico Termoli 2001. Nel 2003 Arte in Italia anni '70, Erice (TP), La Salernìana, Galleria "il Bulino". Nel 2004 Frammenti Tessili, Amelia (RM), Museo Archelogico. Nel 2005 "Le Due Rive", artisti italiani e croati, Termoli-Zagabria. Nel 2006 Galleria Arte e Pensieri, Roma.
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