GUITA DUMITRU
Galleria Arte e Pensieri Roma
Presenta:


07/21 luglio 2008
L'ESERCITO DEI GALLI
E L'ESERCITO DACO
OPERA DI DUMITRU GUITA
“GALLI”
(Uomini contro)


" I paesaggi e gli alberi non insegnano niente, Gli uomini che vivono in città invece sì"
Socrate.



Traci, Galli, Greci, Romani, Germani, Calati, ecc. . . Uomini contro Uomini.
L'artista muove da ciò che è stato a ciò che viviamo, tra storia e mito, in bilico tra progetto formale ed utopia, così sembra il tracciato della sua poetica nella nuova avventura artistica di Dumitru Guita; al centro del suo lavoro c'è l'uomo, nello spe­cifico l'uomo contro, (l'artista non è qualcuno che trascrìve il mondo, quanto piuttosto il suo rivale " André Malraux).


I nuovi lavori chiamati "Galli", presentano una morfologia "essenzialista" dal forte impatto espressivo, le superfici patina­te lisce poi scabrose sono ben definite, ben disegnate, la massa , il corpo scultoreo dimostrano tutta la maestria di Guita, eviden­ziando ancora una volta di saper esaltare le qualità peculiari del bronzo.
Ciò che colpisce in queste sculture, sono i corpi mutili, poten­zialmente mutevoli, sono ciò che resta di guerrieri vinti, resti dello scempio delle guerre, dove le ferite sono parte formante dei corpi, tatuaggi come ornamenti sanguinanti, uomini monchi, muti vagano rabdomanti in cerca di una meta sconosciuta, irrag­giungibile, comunque ricercata, figure di vinti dove irta , eretta (oltre il tronco) è rimasta solo la cresta.
Un "teatro" quello di Guita "dell'Uomo contro se stesso "(E.M. Cioran).
Eppure se osserviamo tutto ciò in controcampo, un'altra lettu­ra si fa strada e queste masse bronzee diventano baccelli, cri­salidi o bozzoli di esseri in formazione, in metamorfosi dove dal "sarcofago" della loro atavica fierezza è rinata una cresta, pennacchio d'orgoglio e segno di ri/conoscimento per una ri/costituenda identità, insomma sembra che in questo proget­to di Guita ci sia "La tentazione di esistere "(E. M. Cioran). Tutto non è stato cancellato, sradicato, "educato", sottomesso ed anche se il Galata (arte pergamena 230 a.c. circa) è moren­te, lo si può immaginare che ancora ha la possibilità di rialzar­si e con lui la sua gente; questo è pensare nel tempo, queste visioni nascono dalla creta di un sogno che si è fatto bronzo, ma in questo sogno melanconico, metafìsico, tragico si allun­gano ombre che fanno ancor più impervio il cammino dello stoico Guita e dei suoi eroi.


Bruno Aller, aprile 2007
Le opere sono state realizzate in bronzo grazie a Fonderia Boccea Roma e
a Fonderia Fondiarte Roma
Inaugurazione mostra

07  luglio 2008 ore 18.00

Galleria Arte e Pensieri
via Ostilia, 3/a Roma
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