Questo è un fotomontaggio, sebbene, inizialmente, girasse in Rete come immagine autentica: tutto sommato, non ha molta importanza. Chi, lo scorso 11 settembre, era davvero là, in prossimità di una finestra, non ha vissuto nulla di diverso dallo sgomento, dall'incredulità che si intuiscono nell'immaginario fotografo. Tre mesi sono trascorsi da allora - due di guerra, una guerra atipica e poco documentata, ben diversa dal conflitto del Golfo del 1991 - ma il senso di stupore, e poi di incertezza (sui nostri ideali, ammesso che ancora ne abbiamo, su di "noi" e su di "loro", ma chi siamo noi e chi sono loro?) non è cambiato. I due articoli con cui si apre questo numero sono stati scritti nei giorni immediatamente successivi all'attentato alle Torri Gemelle e rappresentano un'istantanea, così come il fotomontaggio, delle emozioni che abbiamo provato, delle considerazioni che in quei momenti tutti noi abbiamo espresso. Ancora non sappiamo come, ma qualcosa cambierà: nelle nostre sicurezze (effimere), ormai minate irrimediabilmente, qualcosa è già cambiato…

Anna Cervasio

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