Casella di testo: Casella di testo: Casella di testo: Epopea eroica del SALENTO e della MAGNA GRECIA del IV sec. a. C.
Casella di testo: IL CERCHIO DI FUOCO

   ILEONI DI MESSAPIA II  

Casella di testo: ANTICO SALENTO 
- CROCEVIA DI POPOLI, CULTURE E MILLENARIE TRADIZIONI  -
Casella di testo: MESSAPIA 
-  TERRA DI MITI E DI EROI  -
Casella di testo:       Questo secondo volume sull’epopea eroica
I Leoni di Messapia nasce dall’esigenza di continuare a narrare i fatti e le vicende di un glorioso popolo, che per ben quattro secoli ha caratterizzato la storia e la cultura dell’antico Salento, affermando la propria identità con spirito di libertà e collaborazione.

     Uniformandosi alla stessa tipologia letteraria del primo libro, I Leoni di Messapia II è un’epopea che narra le gesta eroiche e le vicissitudini delle genti del Salento e della Magna Grecia del IV sec. a.C. Il Cerchio di Fuoco, che dà il titolo al romanzo, è emblematico della coesione culturale  di un’intera etnia, stretta in un vincolo di sangue che generò l’indissolubile unione fra le diverse fratrie della Sallentina, al fine di salvaguardare la propria  autonomia e l’indipendenza da ogni ingerenza esterna. 

      La narrazione, che si articola in ventuno capitoli, segue un percorso ben definito e storicamente attendibile, attraversando l’intero arco del IV sec. a.C.  I grandi eventi riportati, i miti, le leggende, arricchiti da una dialettica di accattivante vivacità, rendono la trama abbastanza gradevole. È un libro per tutti; ma, essenzialmente per coloro che vogliono scoprire il fascino di una remota epoca eroica in cui nacque e si sviluppò la civiltà della cosiddetta terra di mezzo: la Messapia.

     Le vicende sono, quindi, presentate in ordine cronologico mediante una finzione scenografica e recitativa che non si discosta mai dalla veridicità storica. I molteplici punti di vista dei personaggi principali sono tratteggiati in maniera tale da far meglio comprendere le parti più essenziali della trama. La caratterizzazione dei protagonisti, attraverso la descrizione delle loro sembianze e dei loro atteggiamenti, rivela al lettore alcuni importanti particolari degli usi e costumi, oltre ché delle correnti ideologiche quell’epoca.


    L’epopea “I Leoni di Messapia II” spazia in ambiti territoriali che, geograficamente, vanno oltre gli stessi confini dell’antico Salento.  Alcuni  importanti avvenimenti, che fanno da contorno alla trama principale, si sviluppano in  Sicilia, Lucania, nella Magna Grecia e persino lungo i litorali ellenici.

     La trattazione di alcuni rilevanti temi storici, incentrati su Archita, Platone e Dionisio II in merito alla difficile questione dinastica siracusana, mette in rilievo i precari equilibri che si svilupparono non solo tra la capitale siceliota e Taranto, ma anche fra queste due grandi colonie e i popoli autoctoni. È stato doveroso, inoltre, accennare con dovizia di particolari alla Scuola Pitagorica di Taranto e ai canoni pitagorici come fondamenti di un dogma universale, condiviso anche da alcuni centri culturali del Salento messapico, primo fra tutti quello di Lykiae. È stato altresì indispensabile evidenziare la complessa figura del carismatico Archita, la cui opera scientifica e politico-sociale primeggiava anche oltre le stesse colonie magno greche.  

     I rapporti d'intesa fra  Messapi e  Lucani contro Taranto hanno messo in risalto la causa dei popoli confinanti che lottavano per la propria sopravvivenza. Il pitagorismo è trattato come fenomeno di acculturazione non solo nelle colonie elleniche ma anche all’interno del Salento messapico. Il tema generale rifugge da idee astratte ed inutili; esplora, invece, le cause che indussero le varie etnie a compiere le scelte  più significative.

     Il racconto ha inizio con la descrizione della realtà messapica del dopo Arthas, in cui si manifesta con rinnovato vigore uno spirito unitario che ben presto favorisce la fondazione di una più salda Lega Messapica, ritenuta da tutti i suoi regali membri uno strumento politico necessario per fare fronte alla potente colonia spartana del Golfo Jonico. Seguono i misteriosi episodi nel territorio di Sallentia, i moti di Baxta, i fasti di Brention, la crisi con Taras e le amare conseguenze subite dai Messapi.

     Gli episodi principali che si riferiscono, invece, alla seconda metà del secolo riguardano l’epilogo dei sogni di grandezza della koiné ellenica d’Occidente e le eroiche imprese dei Sallentini nel riconquistare la propria autonomia. La parte conclusiva del racconto è incentrata maggiormente su re Archidamo III di Sparta, venuto  in soccorso dei Tarantini contro i Messapi ed i popoli italici. 

  É descritto lo storico assedio di Manduria in cui il conquistatore lacedemone perde la vita.
  A conclusione del IV sec. a.C., si fa riferimento ad Alessandro il Molosso e la sua campagna d’Italia e ai condottieri mercenari Cleonimo ed Agatocle, nel tempo in cui Messapi e Tarantini erano alleati nel sostenere la comune causa anti-romana. 
Casella di testo: EFFIGIE DELL’ILLIRICO DEW TARVOS
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IL CERCHIO DI FUOCO

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