TamTama, "il Ponte", Aprile 2013

Tama 1123, 21.04.2013
Ingorgo politico

Sino a qualche settimana fa, i commenti politici avevano calcolato la terza Repubblica. Era uno dei tanti fantasmi che affollano le redazioni dei giornali e le stanze di pregiati intellettuali che emettono sentenze ad un tanto al chilo. Non so, ovviamente soltanto per colpa mia, se nel frattempo la numerazione sia cambiata e se, tra progetti, proposte, profferte e promesse, siamo già arrivati alla sesta od alla settima Repubblica. Mi scuso per la mia incapacità di tenere i conti matematici, ma i discorsi politici sono qualcosa di più di un numero da attaccare alle notizie fresche di giornata.
Per tanto tempo abbiamo ascoltato pareri di ogni tipo contro il sistema elettorale in vigore, definito Porcellum (ovvero porcata) dal suo stesso ideatore, che non consente la governabilità del Paese. Uno studio di A. Agosta e N. D'Amelio dimostra che pure il vecchio "Mattarellum" non avrebbe garantito una governabilità del Paese, pur rovesciando l'esito elettorale: alla coalizione di Berlusconi sarebbero andati 259 deputati contro i 125 attuali; ed a quella di Bersani 235 anziché gli odierni 345. Forse la forbice tra le cifre uscite dalle urne e quelle che si immaginano per un cambiamento del sistema (non sapendo prevedere quanti pesci potrebbero finire in padella), frena il dibattito sull'argomento.
Gli unici dati di fatto che non ammettono discussione, sono quelli emersi nel giro di un anno e mezzo, tra la nascita del governo Monti (16 novembre 2011), le votazioni politiche dello scorso febbraio e la prossima elezione del nuovo Capo dello Stato. Ovvero le hanno provate di tutti i colori per rimettere in piedi un Paese colpito dalla crisi economica. Hanno inventato i tecnici che dovevano rimanere fuori dalla Politica. Poi essi sono saliti in Politica, usando il verbo opposto a quello del capo del governo che avevano sostituito, e che si era sempre etichettato come uno disceso in campo.
Poi sono stati inventati i dieci Saggi divisi in due gruppi che hanno prodotto il loro ricco bagaglio di proposte da offrire al prossimo governo che sarà nominato dal futuro presidente della Repubblica. In tutto sono 83 pagine sull'economia e 29 sulle riforme istituzionali. I principali commentatori politici cosiddetti indipendenti non hanno dimostrato grande entusiasmo per quei testi. L'ingorgo costituzionale attuale, tra crisi politica e semestre bianco della presidenza Napolitano, poteva essere evitato da sue dimissioni anticipate. [Anno XXXII, n. 1123]


Antonio Montanari
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"il Ponte", settimanale, n. 15, 21.04.2013, Rimini


Tama 1122, 14.04.2013
Le avverse nubi

La tremenda, comica nuvola di Fantozzi non persèguita soltanto il famoso personaggio inventato da Paolo Villaggio 40 anni fa, ma è diventata il simbolo di una condizione che coinvolge tutti. Forse rappresenta pure qualcosa di politico, non so. Sembra rimandare a quel classico verso del Foscolo (sia detto senza offesa per nessuno), che risuonava un tempo nelle menti giovanili, "sento gli avversi numi".
Con la nuvola di Fantozzi se la prendono le vittime di una condizione di disagio, come l'arrivo sulla spiaggia in contemporanea con un acquazzone, mentre si sperava nel bel sole primaverile. Ma anche il sole ha perso il suo fascino. C'era una volta quello dell'avvenire, cantato dagli anarchici alla fine dell'Ottocento: "Quando sarà abolito il capitale e splenderà il bel sol dell'avvenire avremo la ricchezza generale e la felicità". Che nessuno però s'azzardava a definire, trasformandola soltanto nell'immagine vaga, rubata all'Antico Testamento, dei fiumi che scorrono a latte e miele. Un arguto scrittore, Stefano Bartezzaghi, ha inserito le nuvole fantozziane in un suo gustoso volume (2012) dal titolo che non ammette critiche, "Non se ne può più".
Ma di questa nuvola che persèguita chi desidererebbe soltanto esser lasciato in pace, esistono altre due versioni: una scientifica ed una politica. Per la prima, ci affidiamo al Servizio Meteorologico dell'Università Federico II di Napoli che, basandosi sulle ricerche di due studiosi tedeschi, conclude una nota con queste parole: "Sembrerebbe che  la  nuvola di  Fantozzi abbia un fondo di verità". La certezza che esiste una siffatta nuvola che guasta tutto, è invece nelle opinioni politiche emiliano-romagnole, tutte le volte che le previsioni del tempo vanno verso la pioggia intensa, e poi di acqua ne scende poca o nulla. È successo nell'aprile 2009 e nella Pasqua 2013. Ma quella nuvola, sostengono tali opinioni, è il prodotto di una "non sufficiente precisione della comunicazione" sullo stato del tempo.
Il lamento politico, con un tono che dal Veneto sino a noi s'accompagna alla minaccia di azioni legali, ha le sue ragioni fantozziane di esistere, per dire che certe cose succedono soltanto in casa nostra. Ma a calmare gli animi potrebbero servire i dati dell'Arpa regionale che, proprio per il periodo pasquale 2013 (28-31 marzo), così sgrammaticava: "l'afflusso di correnti umide ed instabili determineranno condizioni di variabilità perturbata" con precipitazioni irregolari. [Anno XXXII, n. 1122]


Antonio Montanari
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"il Ponte", settimanale, n. 14, 14.04.2013, Rimini


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il Rimino

Antonio Montanari, TamTama
Pagina 1863. 06.04.2013.
Agg. 15.04.2013, 16:59.