il Rimino - Riministoria

I soprannomi di San Clemente
In «Com una volta», un libro scritto da Maurizio Casadei
, "il Ponte" 1999  


Casadei sa maneggiare con grande perizia questi materiali, essendo abituato da tempo a frequentare con diligenza gli studi storici (tra i quali ricorderemo i due filoni principali nei quali si è affermato con autorevolezza: quello relativo alla Resistenza nel Riminese e l'altro sulle vicende delle Casse Rurali del nostro territorio).
Per sottolineare l'importanza della ricerca che il libro presenta, cito un passo dell'introduzione di Casadei, dove egli ci avverte dei problemi che sono ancora sul tappeto (le indagini di questo tipo sono come le ciliegie, «una tira l'altra», e nascono continuamente nuovi spunti): elencando le variazione fonetiche e grafiche che subiscono gli stessi soprannomi passando da un paese all'altro, l'autore giustamente fa presente che «sarebbe interessante studiare quanto alta fosse la mobilità dei mezzadri tra i fondi dell'area a sud di Rimini», proprio partendo dai dati anagrafici e dall'uso dialettale dei soprannomi. E' un'impresa che auguriamo a Casadei di compiere in futuro, per delineare una mappa della società contadina di queste zone nel periodo storico più ampio possibile, compatibilmente con le notizie esistenti.
Il modo con cui ci si deve accostare a ricerche come queste, secondo una mentalità storica e non da piagnisteo letterario che rimpiange il bel tempo andato, è lo stesso usato da Casadei nel cercare e sistemare le notizie.
Il lettore può usare il volume in due modi: se è interessato soltanto ad alcuni aspetti del problema, si divertirà leggendo tutte le informazioni in esso contenute. Se invece vuole analizzare più a fondo il materiale offerto dall'autore, potrà trarne utili spunti di meditazione e di analisi. Si vedano al proposito le pagine di «ipotesi di significati di soprannomi», dove il titolo dice già l'approccio non dogmatico ma problematico alla questione. E' il taglio giusto, per interessare e coinvolgere il lettore. Come piccolo ma pregnante esempio, leggiamo la spiegazione di «Cichèt» che si articola in un serie di variazioni sul tema, che vanno («forse») dal nome Francesco, alla «sgridata dei genitori ai figli, del padrone o dei colleghi» ed anche alla bevuta di liquore, detta «e' cèch».
Il volume si completa con gli efficaci paragrafi dedicati a «Storie e personaggi», dove la civiltà contadina ritorna in una breve carrellata fatta anche di suggestive fotografie che parlano meglio di ogni saggio antropologico.

Antonio Montanari
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