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Accademia dei Lincei riminesi

«BARBARI INNOCENZO, ALLIEVO DI PLANCO»

Circa Innocenzo Barbari, citato da Bianchi nei suoi Recapiti, Pesaro 1751, come proprio scolaro, altre notizie si trovano in una lettera di Bianchi a Giuseppe Garampi (SC-MS 208, 14.4.1757, n. 1678, Biblioteca Gambalunghiana, Rimini).
Qui Bianchi parlando di Giuseppe Antonio Barbari di Savignano, dice che questi era parente «di que’ Barbari di Verucchio, de’ quali qui avemmo un Medico, che dimorò in Rimino da trent’anni, e poi ritornò a Verucchio a fare il Mercante da Seta, e che morì due o tre anni sono, così ora abbiamo quel Barbari Curato di S. Maria del Mare, che fu de’ primi miei Scolari. Quel Barbari di Savignano fu in Bologna scolaro del Montanari, e credo anche del Cassini, e fu condiscepolo ed Amico del Guglielmini, col quale tenne carteggio per cose fisico-mattematiche, e specialmente per cose astronomiche finché visse il Guglielmini. Essendogli morto un figlio in età di 20 anni, ed una sua figliuola essendosi fatta monaca in Roncofreddo mi pare che egli si ritirasse tra Filippini di Cesena. Avea varj Libri Mattematici, che acquistò un tal Venturucci (*) di Savignano, alcuni de’ quali passarono nelle mani di Giovanni Maria Cella Mastro di Casa del Sig. Andrea Battaglini, che si compiaceva di cose matematiche. Quel libro dell’Iride del Barbari si ritrova stampato in Bologna l’anno 1678 avendo nell’anno 1677 il Guglielmini stampata una lunga dissertazione sopra una fiamma volante osservatasi in Faenza, ad imitazione della quale il Barbari dovette stampare questo suo libro dell’Iride».

(*)
Bianchi scrive «Venturucci», ma potrebbe trattarsi di «Venturacci». Presso la Biblioteca Gambalunghiana di Rimini, nella cartella «Bertozzi, Matteo», Fondo Gambetti, Miscellanea manoscritta riminese, si conserva infatti un testamento del 18 aprile 1699 rogato da Giacomantonio Venturacci, notaio in Savignano. L’indicazione è frutto di ricerca effettuata sulla «catalogazione Sebina monoutenza» dello stesso Fondo Gambetti, Miscellanea manoscritta riminese, curata da Cecilia Antoni presso la Gambalunghiana. Il testamento, relativo a Matteo Bertozzi di Borghi, è pure cit. nella Scheda Gambetti n. 135 del cartone 12, ad vocem «Bertozzi, Matteo», sempre in Gambalunghiana.
Ho trovato però citato anche «Giacomo Antonio Venturucci (notaro a Savignano nonché sindaco di San Mauro)» come riporto in Lumi di Romagna, leggibile a questo indirizzo:
http://digilander.libero.it/montanariantonio/giorgi.html.

In un documento pubblicato su Internet
(web.tiscali.it/ghirardacci1/santi/celli/celli.htm),
riguardante la beatificazione di Gregorio Celli, si leggono varie notizie sulla famiglia Barbari. Nel 1757, il nostro don Innocenzo aveva 49 anni. Si ricordano pure un Giovanni Antonio Barbari cittadino verucchiese di anni 47, ed il «Signor Capitano Gio. Antonio Barbari da Verucchio morto due anni sono in circa, in età di ottanta, e più anni».

Antonio Montanari


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