Diario italiano
Il Rimino 217, anno XVI
Gennaio 2014


I Comuni spendono e spandono.
E noi paghiamo la mini-IMU.

Lettera pubblicata su "il Ponte", n. 3, 19.01.2014: "Mini-IMU e maxi spreco".
Caro Direttore don Giovanni Tonelli,
in virtù della nostra vecchia amicizia, ti confido che il 16 gennaio scorso ho versato i 22 euro della mia mini-Imu voluta dal Governo nazionale, ma conseguente ad una scelta di quello locale. La cifra da me pagata risulta dal calcolo del 40% della differenza fra la tassa del 4% imposta da Roma e l’aumento al 5% voluto dal Comune di Rimini. Quindi se il nostro Comune non avesse mutato la percentuale, non avrei pagato nulla.
Il giorno 17, da un giornale locale apprendo che il nostro Comune ha deciso lo spostamento del termine del pagamento dal 24 gennaio al 16 giugno. Mentre nelle edizioni emiliane di due fogli nazionali leggo le dichiarazioni di Silvia Giannini, assessore al Bilancio e vicesindaco del Comune di Bologna: “Dopo approfondimenti con gli uffici comunali e l’Anci [Associazione Nazionale del Comuni italiani], ci risulta che non siano possibili rinvii”. Verso le 15 dello stesso 17, il Ministero dell’Economia conferma: vale il termine del 24 gennaio.
Mi permetto osservare che i Comuni spendono e spandono, e poi si lamentano che non hanno soldi. Scusatemi se cito le serate musicali organizzate a Rimini tra i ruderi (pericolanti) di Palazzo Lettimi, luogo a cui sono legato da inesistenti ricordi infantili. Lì sono nato e dì lì “sono scappato” causa bombardamenti, quando ancora non ero in grado di conservare alcunché nella memoria. Il nostro Comune nell’occasione coniò lo slogan di “salotto parigino” per definire il rudere di Palazzo Lettimi. Ciò significa non avere né il senso della Storia né il senso del ridicolo.
Molti sindaci d’Italia in questo periodo sembrano colpiti dalla “sindrome Renzi”, ovvero da tentativi d’imitazione del primo cittadino di Firenze, divenuto mattatore in una stagione politica che si spererebbe nuova, ma che per molti aspetti sembra purtroppo ricalcare modelli logori e fallimentari della nostra vita pubblica più recente. Principe dei rottamatori, ha la stima (condizionata) di un “rotTAMAto” come il sottoscritto. Così i suoi seguaci. Che purtroppo non ricordano quanta differenza esista tra l’imitazione e la caricatura.
Il mondo moderno nasce quando si prende coscienza che lo Stato non è la proprietà personale di un re, ma va gestito da tutti i suoi cittadini che non sono più sudditi di un potere imposto. I nostri Sindaci debbono studiare come trasferire nella quotidiana amministrazione delle cose questo principio, per cui per ogni euro di tassa versata io ho il diritto di sapere come viene speso.
Antonio Montanari

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Anno XVI, n. 217, Gennaio 2014
1972, 12.01.2014/16.01.2014//2018
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