Politica. Articoli vari del mese di Aprile 2007, blog de "La Stampa"

10/04/2007
Prodi e Strada

La vicenda drammatica di Adjmal Naqshbandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo ucciso dai talebani, divide Gino Strada da Romano Prodi.
Si ripete come sempre il dramma della Storia. Le ragioni dell'umanità soggiacciono a quelle della politica.
Le ragioni dell'umanità sono destinate a perdere, dovunque. Quella della forza non vincono mai, anche quando trionfano.
Quelle della politica non si sa se vincano o perdano assieme. La politica è l'inganno, la parola di meno o la parola di troppo. La storia è frutto e vittima di questo inganno. I politici alla fine hanno sempre ragione. Tuttavia nel tempo vincono soltanto le ragioni dell'umanità, non quelle dei leader o dei capi di governo.
A Mario Lozano, il soldato Usa che da un check point a Baghdad sparò contro l'auto dove viaggiavano Nicola Calipari (rimasto ucciso) e Giuliana Sgrena, i politici hanno insegnato che se non uccidi ti uccidono.
Lui ha eseguito, ha obbedito: «Se esiti, torni a casa in una bara. E io non volevo tornare a casa in una bara. Ho fatto quello che avrebbe fatto qualunque soldato al mio posto».
Poi con una terribile osservazione tutta politica cambia discorso a proposito di Giuliana Sgrena: «Sono sicuro che la sua vita non è come la mia: lei fa i soldi, è famosa».
Sembra di ascoltare un commento tutto italiano.
Stamani l'articolo di Giulietto Chiesa sulla Stampa terminava con queste parole a proposito di Gino Strada: «Ugo Intini ha detto che "Gino Strada è un uomo esasperato"», un po' meno volgare di Berlusconi che parlò di un "chirurgo confuso"».
Antonio Montanari


estratto da 2595/08.02.2018//14.08.2021