il Rimino 2018. Quante storie, 8

Liliana Segre senatrice a vita



Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato Senatrice a vita, Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, per avere dato lustro alla Patria con altissimi meriti nel campo sociale.
"A nome di tutte le comunità ebraiche in Italia, esprimo la nostra commozione per la decisione del Presidente Mattarella" che "risponde esattamente alla profonda esigenza di assicurare che l'istituzione chiamata a legiferare abbia a Memoria quanto avvenuto nel passato e sappia in ogni atto associare al formalismo della legge anche l'intrinseca giustizia e rispondenza ai fondamentali principi etici, in un contesto sempre più preoccupante nel quale l'oblio rischia di divenire legge oltre che fenomeno sociale". Così la presidente Ucei Noemi Di Segni sulla nomina di Liliana Segre.
"La vita di Liliana Segre è testimonianza di libertà. Da senatrice ci indicherà il valore della memoria. Una decisione preziosa a 80 anni dalle leggi razziali". Così il premier Paolo Gentiloni.
Testi ripresi dal notiziario Ansa, assieme alla foto.

"Siamo schiacciati da grida scomposte, false notizie, insulti, stupidaggini. Bene, il 19 gennaio 2018, a una settimana della Giornata della memoria, Sergio Mattarella, il nostro capo dello Stato ci dona una gioia straordinaria. Grazie, presidente, un abbraccio cara Liliana, sorella maggiore ed esempio di forza e coraggio. L'Italia ha bisogno di persone come te."
Queste sono parole scritte da A. Ferrari sul "Corriere della Sera" on line di oggi 19 gennaio 2018.

Possiamo essere tutti orgogliosi
Antonio Ferrari, sul "Corriere della Sera" del 20 gennaio 2018, pag. 9:
La decisione di nominare Liliana Segre, sopravvissuta all'orrore di Auschwitz, senatrice a vita, resterà scolpita negli atti più nobili compiuti da un vero servitore dello Stato. Confesso, da patriota, di essermi commosso. Stavo leggendo l'ennesimo articolo sull'immagine modesta e irritante dei nostri politici, quando è arrivata l'inattesa telefonata che riempie di gioia. Il capo dello Stato, fratello di una vittima della mafia, rende onore ad uno dei figli migliori del nostro Paese. Liliana, per me, è una sorella maggiore e una cara amica. Ho imparato a conoscerla, ad ascoltare i suoi sofferti racconti. Storie terribili descritte senza retorica, ma con la determinazione di raggiungere il cuore e la mente dei più giovani, ai quali si rivolge ricordando d'essere «una nonna». Assieme alla collega Alessia Rastelli l'abbiamo voluta tra i testimoni della webserie del Corriere della Sera «Il rumore della memoria». Donna straordinaria, affascinante, appassionata, una vera eroina borghese della nostra Milano a volte distratta, «un po' panettona e un po' feltrinella» come diceva Raffaele Mattioli. Donna coinvolgente Liliana Segre, come quando racconta che Caprotti, che l'adorava, le chiese che cosa potesse fare per lei. Rispose chiedendo un aiuto per il Memoriale della Shoah, dove volle far scrivere, a caratteri cubitali, «Indifferenza». L'indifferenza è il veleno che uccide la solidarietà e cancella la memoria. Quello che le ha dato Sergio Mattarella è insomma un riconoscimento di cui possiamo essere tutti orgogliosi. Potrebbe persino produrre un soprassalto di dignità in una classe politica scriteriata, alla quale il presidente ha impartito una sonora lezione.


Liliana Segre, quattro volte a Rimini a parlare agli studenti e agli insegnanti.
Foto Comune di Rimini.


Antonio Montanari - 47921 Rimini. - Via Emilia 23 (Celle). Tel. 0541.740173
RIMINISTORIA è un sito amatoriale, non un prodotto editoriale. Tutto il materiale in esso contenuto, compreso "il Rimino", è da intendersi quale "copia pro manuscripto". Quindi esso non rientra nella legge 7.3.2001, n. 62, "Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416", pubblicata nellaGazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2001.
2543, 19.01.2017, 18:18/Agg.:22.01.2018, 17:45