il Rimino 2018. Quante storie, 1

Un ragazzo del '99, il nonno di Aldo Cazzullo

"Rischiò di morire di fame in un campo di prigionia. Della guerra non parlava mai. Una sola volta mi raccontò di una guardia che, impietosita, sollevò la rete del campo per consentire a lui e ai suoi amici di raccogliere qualche patata."
Aldo Cazzullo
["Corriere della Sera", 4.1.2018, p. 35]


Leggi razziali, 1938, di Giovanni Sabbatucci

"Perché non vi furono, salvo rare eccezioni, pubbliche prese di distanza negli ambienti dell’alta cultura? Perché tanti professori non si fecero scrupolo di occupare le cattedre lasciate vacanti dai loro colleghi «dispensati dal servizio»? Perché i senatori di nomina regia, e in quanto tali inamovibili, rimasero in silenzio nella quasi totalità? Perché il tema trovò così poco spazio nella letteratura dell’epoca, compresi gli scritti (epistolari e diari) non destinati alla pubblicazione? Perché molti uomini di Chiesa accettarono la discriminazione, limitandosi tutt’al più a criticarne le motivazioni razziali e areligiose? Perché non pochi imprenditori e commercianti approfittarono della condizione di minorità degli israeliti per liberarsi di qualche concorrente? Perché nemmeno nei ceti popolari si registrarono proteste, magari silenziose, rispetto a quanto stava accadendo?"
Giovanni Sabbatucci
["La Stampa", 4.1.2018, p. 24]


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