Potere blogger
11 Marzo 2007

Tutto il potere ai soviet, disse uno. Non lo imito dicendo: tutto il potere ai blog. Per carità. Però anche i blogger nel loro piccolo, come le formiche di quel famoso libretto einaudiano, possono “alterarsi”. Ed alla fine ottenere qualche risultato.
La storia in breve è questa. Sui quotidiani locali e nazionali appare un comunicato in cui si dice che nella mia città è stato «ritrovato» un manoscritto del XVII secolo. La notizia, detta soltanto così, è una balla bella e buona.
«Ritrovato un corno», semmai ne è stato identificato l’autore. Chiedo lumi ad un funzionario responsabile. «Ritrovato significa identificato l’autore, non il rinvenimento fisico dell’oggetto?». Mi si dice che è così. Oltretutto se l’oggetto «ritrovato» fosse stato materialmente rivenuto avrebbe voluto dire che era andato perduto, e la gente si sarebbe chiesta: ma come si fa a perdere un manoscritto in una pubblica istituzione destinata alla conservazione dei beni culturali?
Dunque, nulla di drammatico (perdita e ritrovamento), ma soltanto l’attribuzione certa della paternità dell’autore (un illustre sconosciuto ai più) di quel manoscritto. Benissimo.
Però il comunicato contiene un’altra affermazione da contestare: di quel manoscritto si erano perse le tracce dalla fine del 1700. Falso. Quel manoscritto appare in un catalogo ottocentesco con il nome del suo autore, a cui oggi se ne attribuisce la paternità. Ed appare pure in uno studio recente (1986) sui manoscritti lasciati nel XVIII secolo alla città da un suo figlio illustre, il cardinal Giuseppe Garampi.
Tutta la novità della scoperta del 2007 sta nell’aver identificato la corrispondenza tra il manoscritto e la sua edizione a stampa. Novità seria ed importante per gli specialisti. Quindi una scoperta c’è stata, ma non nei termini con cui è stata presentata alla stampa. Ma la colpa è di chi ha scritto il comunicato, non di chi (come noi) lo ha letto sui giornali chiedendo lumi agli esperti.
Quando il discorso appare sopra un blog “ufficiale” curato dal sottoscritto, si aprono le “danze” delle polemiche sia scritte sia sgraziatamente orali alla presenza di estranei.
Morale della favola: anche un piccolo blog può servire a qualcosa, soprattutto se fa agitare chi non la racconta giusta.
Non “tutto” il potere ai blog, dunque, ma soltanto quello di controllare quanto si legge sui quotidiani per verificarne l’esattezza. Più odiano noi blogger, più possiamo sentirci utili.

Antonio Montanari


2576/06.02.2018